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Videogiochi: Microsoft e Xbox si danno all'intelligenza artificiale con Muse

La nuova intelligenza artificiale di Xbox può creare scenari e meccaniche di gioco basandosi su pochi e semplici comandi

24 Feb 2025 - 10:34
 © Ufficio stampa

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Il futuro dei videogiochi passa dall'IA: Microsoft ha svelato il nuovo modello di intelligenza artificiale destinato a impreziosire i prossimi giochi di Xbox, una tecnologia capace di creare ambienti e meccaniche di gioco in pochi istanti basandosi sui comandi dell'utente. Creata insieme a Ninja Theory, l'IA prende il nome di Muse e sarà lanciata in formato "open source" per consentire ai ricercatori di ampliarla.

Presentata attraverso alcuni video dimostrativi, Muse è un'intelligenza artificiale generativa addestrata tramite i dati provenienti dallo sparatutto Bleeding Edge, esperienza multiplayer creata da Ninja Theory nel 2020 che è stata "dismessa" dalla software house britannica un anno più tardi.

Stando alla presentazione di Microsoft, Muse è in grado di generare sequenze di gioco partendo da un frammento di azione reale (le dichiarazioni della casa di Redmond parlano di "un secondo" di sequenze di gameplay) e riuscendo a riprodurre movimenti, ambienti e modelli dei personaggi con coerenza. "Ci stiamo concentrando sullo sviluppo di modelli in grado di supportare la creatività umana," spiega Katja Hofmann, responsabile del progetto di Microsoft. "Il nostro obiettivo è dimostrare non solo ciò che Muse può apprendere dai giochi, ma anche come queste tecnologie possano essere usate in modo creativo".

TRA ENTUSIASMO E PREOCCUPAZIONI

Non si tratta dell'unico esperimento di IA generative nel campo dei videogiochi, un trend che sta suscitando in egual misura entusiasmo e timori. Se da un lato c’è chi vede in Muse un'opportunità rivoluzionaria, come nel caso dell'amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, dall'altro esistono numerose preoccupazioni legate al possibile impatto sulla creatività nel settore videoludico e sull'occupazione in un momento storico in cui i licenziamenti sono ormai all'ordine del giorno.

"Quando Phil Spencer mi ha mostrato il modello in azione, è stato un momento di grande stupore", racconta Nadella, che paragona Muse all'emozione provata nel vedere ChatGPT generare testi o DALL-E creare immagini per la prima volta. "Vogliamo esplorare il potenziale di questi modelli per realizzare esperienze di gioco uniche e interattive".

Non tutti, però, vedono l'intelligenza artificiale come una minaccia. Strauss Zelnick, amministratore delegato di Take-Two Interactive, ritiene che l'IA non porterà alla perdita di posti di lavoro, ma potrebbe addirittura crearne di nuovi. Anche Josef Fares, autore di It Takes Two e dell'imminente Split Fiction, sostiene che l'IA "sia allo stesso tempo spaventosa e affascinante" e ha invitato gli sviluppatori a esplorarne le possibilità anziché contrastarla.

Microsoft ha confermato che intende integrare Muse in una serie di videogiochi in uscita prossimamente su Xbox, aprendo così nuove prospettive per il design e lo sviluppo del settore. Resta da vedere come questa tecnologia sarà accolta dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ma sembra ormai certo che l'intelligenza artificiale sia destinata a cambiare il modo in cui i videogiochi vengono creati e vissuti.

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