La nuova intelligenza artificiale di Xbox può creare scenari e meccaniche di gioco basandosi su pochi e semplici comandi
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Il futuro dei videogiochi passa dall'IA: Microsoft ha svelato il nuovo modello di intelligenza artificiale destinato a impreziosire i prossimi giochi di Xbox, una tecnologia capace di creare ambienti e meccaniche di gioco in pochi istanti basandosi sui comandi dell'utente. Creata insieme a Ninja Theory, l'IA prende il nome di Muse e sarà lanciata in formato "open source" per consentire ai ricercatori di ampliarla.
Presentata attraverso alcuni video dimostrativi, Muse è un'intelligenza artificiale generativa addestrata tramite i dati provenienti dallo sparatutto Bleeding Edge, esperienza multiplayer creata da Ninja Theory nel 2020 che è stata "dismessa" dalla software house britannica un anno più tardi.
Stando alla presentazione di Microsoft, Muse è in grado di generare sequenze di gioco partendo da un frammento di azione reale (le dichiarazioni della casa di Redmond parlano di "un secondo" di sequenze di gameplay) e riuscendo a riprodurre movimenti, ambienti e modelli dei personaggi con coerenza. "Ci stiamo concentrando sullo sviluppo di modelli in grado di supportare la creatività umana," spiega Katja Hofmann, responsabile del progetto di Microsoft. "Il nostro obiettivo è dimostrare non solo ciò che Muse può apprendere dai giochi, ma anche come queste tecnologie possano essere usate in modo creativo".
Non si tratta dell'unico esperimento di IA generative nel campo dei videogiochi, un trend che sta suscitando in egual misura entusiasmo e timori. Se da un lato c’è chi vede in Muse un'opportunità rivoluzionaria, come nel caso dell'amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, dall'altro esistono numerose preoccupazioni legate al possibile impatto sulla creatività nel settore videoludico e sull'occupazione in un momento storico in cui i licenziamenti sono ormai all'ordine del giorno.
"Quando Phil Spencer mi ha mostrato il modello in azione, è stato un momento di grande stupore", racconta Nadella, che paragona Muse all'emozione provata nel vedere ChatGPT generare testi o DALL-E creare immagini per la prima volta. "Vogliamo esplorare il potenziale di questi modelli per realizzare esperienze di gioco uniche e interattive".
Non tutti, però, vedono l'intelligenza artificiale come una minaccia. Strauss Zelnick, amministratore delegato di Take-Two Interactive, ritiene che l'IA non porterà alla perdita di posti di lavoro, ma potrebbe addirittura crearne di nuovi. Anche Josef Fares, autore di It Takes Two e dell'imminente Split Fiction, sostiene che l'IA "sia allo stesso tempo spaventosa e affascinante" e ha invitato gli sviluppatori a esplorarne le possibilità anziché contrastarla.
Microsoft ha confermato che intende integrare Muse in una serie di videogiochi in uscita prossimamente su Xbox, aprendo così nuove prospettive per il design e lo sviluppo del settore. Resta da vedere come questa tecnologia sarà accolta dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ma sembra ormai certo che l'intelligenza artificiale sia destinata a cambiare il modo in cui i videogiochi vengono creati e vissuti.