Phil Spencer esclude un "modello potenziato" di Xbox Series X per rispondere alla nuova console di Sony, ma promette che Microsoft continuerà a investire sulle console
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Sono giorni interessanti per Microsoft, che dopo aver vissuto una settimana da protagonista con approfondimenti dedicati ai suoi prossimi videogiochi, ha fatto parlare di sé con una campagna pubblicitaria dedicata a Xbox e alla capacità di permettere a chiunque di giocare sul proprio dispositivo preferito. Una mossa che ha costretto Phil Spencer, responsabile del marchio, a spiegare meglio la strategia dell'azienda.
La campagna, che sottolinea come il futuro di Xbox sia al di là delle semplici "console" ma si estenda anche a smartphone, tablet, tv e qualsiasi dispositivo abbia uno schermo, ha in parte spaventato coloro che hanno creduto nella divisione videoludica di Microsoft sin dal suo debutto sul mercato, avvenuto esattamente ventitré anni fa, il 15 novembre 2021, con l'esordio della prima console Xbox negli Stati Uniti.
Da allora, Microsoft ha tentato tante strategie diverse, riuscendo in alcuni casi a conquistare un settore non certo semplice (con il grandissimo trionfo di Xbox 360, la sua seconda console) e collezionando in altri casi dei sonori fallimenti che hanno dato il via libera alla concorrenza (come successo, per esempio, nella generazione di Xbox One e PlayStation 4). La situazione non è cambiata più di tanto nell'attuale generazione, con PS5 che ha venduto un quantitativo considerevole di unità rispetto all'ammiraglia Xbox Series X (o perlomeno, rispetto al numero attualmente noto di console vendute dalla casa di Redmond) e che ha recentemente ampliato la sua famiglia con il modello "mid-gen" PlayStation 5 Pro.
Nonostante le indicazioni emerse durante il processo tra Microsoft e Sony per l'acquisizione di Activision Blizzard, però, sembrerebbe che Xbox non abbia intenzione di rispondere alla nuova console giapponese lanciando a sua volta un modello più potente di Xbox Series X. A detta di Spencer, infatti, una revisione più potente dell'attuale modello di punta non avrebbe molto senso: "Il nostro obiettivo è di creare hardware che possano offrire un valore unico ai giocatori e ai creatori che investono sulla nostra piattaforma", ha svelato Spencer ai microfoni di Rolling Stone. "Non ci serve un nuovo hardware con una potenza incrementata per il nostro tornaconto".
"Il nuovo dispositivo sarebbe davvero in grado di offrire un'esperienza visiva unica?", prosegue Spencer. "La situazione è diversa rispetto ai vecchi tempi, quando si passava dalla prima Xbox a Xbox 360, dalla bassa definizione alla tecnologia HD. Oggi è più difficile mostrare i veri miglioramenti". Ciò non significa, però, che Microsoft smetterà di produrre delle console da gaming solo perché la sua strategia, nel frattempo, si è allargata anche ad altri dispositivi, al punto di assumere il nuovo ruolo di "produttore" grazie alla scelta di lanciare i suoi videogiochi anche sulle console rivali.
"Per conquistare nuovi giocatori, dobbiamo essere innovativi e adottare nuovi modelli di business, nuovi dispositivi e modi diversi per accedere ai giochi. Non è creando una console da 1.000 dollari che faremo crescere il mercato", ha dichiarato lo stesso Spencer in un'intervista a Bloomberg, in cui il leader di Microsoft Gaming sottolineava come l'afflusso più grande di nuovi utenti Xbox sia arrivato proprio in seguito alla scelta di espandersi verso la scena PC e mobile. "Continueremo sicuramente a produrre console in futuro, oltre ad altri dispositivi", ha concluso Spencer, riferendosi verosimilmente sia al modello Xbox portatile sulla falsariga Nintendo Switch, sia alla periferica studiata per lo streaming via cloud.