Assassin's Creed Shadows segna la nascita di un nuovo Credo in Giappone
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Il nuovo capitolo della saga Assassin's Creed ci permette di vivere un'avventura intensa nei panni di due protagonisti legati da un obiettivo comune
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È un viaggio lungo e intenso quello che i due protagonisti di Assassin's Creed Shadows, Naoe e Yasuke, devono affrontare nel nuovo capitolo dell'universo creato da Ubisoft. A quasi vent'anni dall'esordio, la serie ci porta finalmente a esplorare un'epoca storica a lungo richiesta come il Giappone feudale, affinando la formula già sperimentata in passato per raccontare un'intrigante storia di vendetta e speranza.
Abbandonata la parentesi "contenuta" di Mirage, Ubisoft sceglie di affidarsi nuovamente alla struttura gargantuesca già esplorata nella trilogia ruolistica composta da Origins, Odyssey e Valhalla, dando vita a un'incredibile riproduzione del Giappone del periodo Sengoku che, grazie al nuovo motore Anvil, riesce a dipingere dei veri e propri scenari da cartolina mentre sullo sfondo si consumano le brutali vicende derivate dalla campagna di conquista del daimyō Nobunaga Oda.
Assassin's Creed Shadows racconta la storia di Naoe, una shinobi proveniente dalla provincia di Iga, e Yasuke, un guerriero di origini africane che, dopo aver viaggiato nel Giappone feudale in compagnia di un gruppo di gesuiti, riesce con la sua stazza ad attirare l'attenzione del daimyō e si ritrova a far parte del suo esercito di samurai. Le battute iniziali della storia vedono l'ultimo baluardo di Iga cercare disperatamente di respingere l'esercito del tiranno, una strenua resistenza che innesca ben presto una serie di eventi studiata appositamente per spingere Naoe e Yasuke verso un cammino comune, un sentiero destinato a intrecciarsi nel tentativo di trasformare i rivali in alleati.
L'idea di offrire due protagonisti non è certo una novità per Ubisoft, che aveva già provato quest'idea in Syndicate o nei già citati Odyssey e Valhalla offrendo la possibilità di scegliere un alter ego maschile o femminile, ma è la prima volta che lo studio franco-canadese ha deciso di creare dei personaggi così differenti in termini di capacità esplorative e sistema di combattimento, offrendo ai giocatori un approccio unico all'azione e all'esplorazione. Già, perché se Naoe rappresenta il classico personaggio principale di Assassin's Creed caratterizzato da un'agilità estrema e una capacità di agire nell'ombra con estrema letalità, nel caso di Yasuke ci troviamo di fronte a un personaggio decisamente inusuale per quelli che sono gli equilibri su cui poggia il franchise di Ubisoft, e il risultato è palese anche nel modo in cui la stessa software house ha cercato di differenziare il possente samurai in molti aspetti del gameplay.
Se nella prima parte della storia, al di là di qualche sporadico momento, si finisce principalmente per accompagnare Naoe nel suo cammino di vendetta alla ricerca di dodici misteriose figure mascherate, man mano che si procede e si avanza in nuove aree dello strepitoso Giappone creato da Ubisoft i percorsi della shinobi e del combattente africano si incontrano, offrendo ai giocatori l'opportunità di passare da un personaggio all'altro a piacimento oppure di affrontare una serie di particolari missioni in cui ogni protagonista deve sfruttare le sue caratteristiche uniche per raggiungere l'obiettivo finale. Il risultato è una storia che alterna momenti spettacolari, fasi introspettive, ricordi per scoprire il passato dei due protagonisti e alcuni frangenti particolarmente riusciti che sembrano voler delinare un futuro particolare per la saga di Ubisoft, ben lontana dal raggiungere una conclusione.
La struttura scelta dagli sviluppatori, in questo caso, è decisamente peculiare: se la prima fase dell'avventura sembra suggerire un'evoluzione piuttosto lineare per la sceneggiatura, una volta che si avanza e si incontrano alcuni alleati o personaggi secondari il mondo di Assassin's Creed Shadows si apre, mostrando la sua vera natura ed espandendosi a dismisura per concedere a chi gioca la massima possibilità di scegliere come vivere l'avventura, quali bersagli affrontare per primi, se risparmiare la vita di alcuni obiettivi o sterminarli senza pietà. La componente ruolistica, già alla base degli episodi principali della saga dai tempi di Origins, qui è ancora presente permettendo di influenzare il percorso di Naoe e Yasuke con risposte multiple (ma per chi ama il "canone" esiste una modalità che evita qualsiasi decisione) che hanno, ovviamente, un impatto sulla storia, sulle relazioni e persino sui possibili legami amorosi dei protagonisti.
Se è vero che, soprattutto nelle fasi iniziali della storia, si ha la sensazione che Ubisoft abbia trovato un modo di scongiurare la ripetitività tipica di queste produzioni a mondo aperto offrendo una buona varietà di contenuti, con il passare del tempo diventa impossibile non notare come alcuni schemi si ripetano ciclicamente e che alcune delle missioni, attività e meccaniche a lungo riproposte dallo studio nei capitoli precedenti della serie siano sempre lì, inesorabili, nonostante la casa guidata da Yves Guillemot abbia tentato di "svecchiare" una formula che sembra incapace di fare a meno di determinati cliché. Nonostante una certa ripetitività che si presenta sul lungo periodo, però, è impossibile non citare le novità che gli sviluppatori hanno apportato all'ecosistema di Assassin's Creed, che con Shadows abbraccia molte anime nel tentativo di offrire ancora più opzioni a chi gioca.
In primis, c'è certamente la gestione del proprio clan e di una "base operativa", che al contrario di quella già vista in Valhalla può essere effettivamente modificata e potenziata direttamente in una sorta di esperienza gestionale che non manca di profondità: raccogliendo risorse come legna e minerali si possono creare nuovi edifici da piazzare e potenziare nell'accampamento, sbloccando nuove risorse e vantaggi che rendono sensibilmente più efficaci le fasi di combattimento ed esplorazione con Naoe o Yasuke, ma nel mondo di gioco non mancano personaggi che possono essere assoldati per ampliare la propria squadra, sfruttando le vedette per andare in cerca di indizi in vari punti della mappa o nel tentativo di contrabbandare delle preziose risorse ottenute dopo aver razziato un castello o una base del nemico.
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Alcuni di questi alleati possono essere persino utilizzati in combattimento e richiamati da Naoe e Yasuke per ottenere supporto contro nemici particolarmente ardui, una mossa utile soprattutto quando ci si trova a esplorare una regione di livello più alto rispetto al proprio (anche se il sistema di difficoltà riesce benissimo a evitare che le zone più "semplici" diventino troppo banali una volta raggiunto un livello più elevato per i due protagonisti), con la possibilità di sfruttare il dojo dell'accampamento per migliorarne l'efficacia in battaglia o sbloccare nuove abilità. Una componente strategica, questa, che si lascia apprezzare senza mai distogliere l'attenzione dalle vere "stelle" di Shadows, Yasuke e Naoe, che con i loro stili peculiari di esplorazione e combattimento sanno sempre come rendere l'esperienza di gioco frizzante.
Un'altra caratteristica intrigante è certamente la presenza di un sistema di stagioni dinamiche, che "trasforma" il Giappone feudale di Assassin's Creed passando da primavera a inverno in modo continuo e rendendo la stessa missione più o meno ostica a seconda dell'ora del giorno e del momento dell'anno in cui si affronta. Dai panorami innevati alle infiltrazioni sotto la pioggia battente, questo sistema rende sicuramente più interessante l'esperienza di Assassin's Creed Shadows e viene utilizzato da Ubisoft anche per determinare il "ripristino" della notorietà dei due personaggi, che possono diventare ricercati dopo un certo numero di allerte dei nemici ed essere attaccati a vista in una particolare zona del Giappone. La notorietà viene dunque azzerata al passaggio da una stagione all'altra, così come le vedette utilizzate per ricercare particolari obiettivi o contrabbandare determinate risorse.
Assassin's Creed Shadows, come detto, è il primo episodio a offrire un protagonista completamente diverso dal solito, e il risultato è palese sin dalle prime battute in cui si controlla il possente Yasuke. Se con Naoe ci si sente subito a casa, grazie alla sua incredibile agilità, la capacità di sfruttare il rampino per arrampicarsi ovunque o di strisciare a terra per eludere il contatto visivo, l'uso della Lama celata per assassinare i bersagli senza dare (troppo) nell'occhio e un set di armi (katana, tanto e kusarigama) e gadget (fumogeni, shuriken, campanellini) studiato appositamente per enfatizzare le sue capacità acrobatiche e furtive, nel caso di Yasuke si sperimenta una potenza incredibile e un "peso" specifico per ogni attacco, sottolineato sapientemente anche da alcune armi esclusive che lo differenziano, in termini di approccio e possibilità, dalla più agile co-protagonista.
Se la prima è indispensabile per infiltrarsi senza far rumore, per scalare torri o assassinare i bersagli in modo rapido e indolore, il possente samurai è una scelta obbligata quando il numero di nemici è talmente soverchiante da rendere impossibile un approccio furtivo, anche a costo di dover sacrificare qualcosa in termini di esplorazione (visto che, da buon samurai, Yasuke non è in grado né di appendersi come Naoe, né di sfruttare il rampino, né tantomeno di scalare punti elevati come la più agile shinobi). Coloro interessati a sperimentare entrambi gli stili di gioco non devono temere, perché il gioco consente di aumentare il livello di entrambi e sfruttare dei punti abilità separati per sbloccare nuovi talenti e maestrie in battaglia, senza paura di dover ripetere le stesse attività con due personaggi per poter restare al passo del protagonista preferito.
Fortunatamente, il sistema creato da Ubisoft è abbastanza malleabile e consente rapidamente di azzerare i punti spesi per provare nuove combinazioni, sbloccando abilità e talenti specifici per uno dei numerosi rami di specializzazione presente per ciascun personaggio senza troppe preoccupazioni. Le opportunità di ottenere punti abilità, a ogni modo, non mancano di certo, visto che tra momenti che è possibile immortalare attraverso dei disegni sumi-e, minigiochi in cui cimentarsi nella meditazione, tumuli da esplorare per risolvere degli enigmi ambientali, punti panoramici da scoprire, anomalie dell'Animus (a proposito, niente male il nuovo Hub che collega gli episodi della saga) e la solita valanga di attività che si sblocca ora dopo ora, si arriva a ottenere denaro, punti maestria, punti conoscenza e risorse per potenziare il personaggio e la relativa attrezzatura con grande facilità.
Assassin's Creed Shadows, insomma, fa tutto ciò che ci si attende da un buon episodio della saga di Ubisoft, e pur non reinventando necessariamente la ruota in ogni suo elemento, riesce a dar vita a una storia interessante e a un mondo incredibilmente bello da vedere e da vivere, anche se non necessariamente vario in termini di interazioni o di routine dei suoi personaggi. Il lavoro svolto dal punto di vista audiovisivo è davvero degno di nota, con scenari da cartolina e una colonna sonora che accompagna il viaggio di entrambi i personaggi con grande attenzione, sfruttando melodie che rievocano le classiche sonorità del Giappone e altri brani che invece vogliono enfatizzare le "contaminazioni" offerte dai nuovi popoli che hanno caratterizzato quell'epoca. Un plauso al doppiaggio in italiano, decisamente ben fatto e caratterizzato da un ottimo cast sia per i due protagonisti, sia per i principali personaggi che si incontrano lungo il cammino.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo provato Assassin's Creed Shadows su PlayStation 5, avventurandoci per decine di ore nel Giappone feudale creato da Ubisoft in compagnia di Naoe e Yasuke. Per completare la storia principale sono necessarie all'incirca una trentina di ore, a seconda delle proprie abilità e dell'ordine con cui vengono affrontati i bersagli, ma per vedere e completare tutto ciò che il mondo aperto ha da offrire sono necessarie molte, molte ore in più. Il gioco, disponibile anche su PC, Xbox, Amazon Luna e determinati computer Mac, è completamente localizzato in italiano (con un ottimo adattamento nella nostra lingua) sia per i testi e sia per le voci, ma offre anche una modalità che offre dialoghi in giapponese e portoghese per offrire un coinvolgimento e una fedeltà maggiori. Presente una buona modalità Foto e una serie di attività secondarie legate all'Animus Hub, che rendono l'esperienza di gioco incredibilmente vasta e ricca di contenuti per tutti i gusti.
Può piacere a chi…
… ama i giochi di ruolo caratterizzati da centinaia di contenuti
… adora perdersi in un vasto mondo aperto
… vuole sperimentare approcci diversi all'azione e all'esplorazione
Potrebbe deludere chi…
… sperava in una completa rivoluzione della serie
… non ha apprezzato il filone ruolistico di Assassin's Creed
… ama le storie brevi e caratterizzate da una certa originalità
Assassin's Creed Shadows è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.