LA NOSTRA RECENSIONE

Split Fiction: la nuova, strepitosa avventura di Josef Fares tra fantascienza e fantasy

Il nuovo videogioco di avventura di Hazelight, lo studio di It Takes Two e A Way Out, racconta il potere dell'amicizia una emozionante storia cooperativa

04 Mar 2025 - 17:00
 © Ufficio stampa

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Dopo aver vinto il premio di gioco dell'anno con It Takes Two, c'era grande curiosità nei confronti di Split Fiction, nuova avventura realizzata da Hazelight Studios su PC e console: un gioco, quello creato dall'eclettico sviluppatore svedese Josef Fares, che tenta nuovamente di divertire, stupire, emozionare e commuovere i giocatori grazie a un'avventura cooperativa che passa continuamente da fantasy a fantascienza.

La cooperazione è un elemento costante delle opere dell'eclettico Fares, regista dalle origini libanesi che, dopo un passato nell'industria cinematografica, ha deciso di dedicare anima e corpo al mondo dei videogiochi: creando delle esperienze di gioco cucite espressamente attorno alla collaborazione, il fondatore di Hazelight ha saputo raccontare storie di grande impatto che, come dimostra Split Fiction, sono capaci di cambiare forma a ogni istante che passa e di giocare costantemente con le emozioni di chi si trova dall'altra parte dello schermo.

L'AVVENTURA DI MIO E ZOE

Dopo aver parlato del racconto di due fratelli (Brothers: A Tale of Two Sons), di due criminali in fuga (A Way Out) e di una coppia in crisi (It Takes Two), Fares decide di puntare sull'amicizia raccontando una storia che ci mette nei panni di due sceneggiatrici di nome Mio e Zoe, che sognano di vedere pubblicati i propri racconti, ma che si trovano a diventare protagoniste di quelle stesse realtà partorite dalla loro immaginazione.

Estremamente diverse tra loro, le due ragazze diventano così gli alter ego digitali che accompagnano chi gioca alla scoperta di un lungo viaggio introspettivo, saltando da scenari fantascientifici decisamente cupi e stracarichi di azione al cardiopalmo (creati da Mio, la più riservata e schiva delle due) ad ambientazioni più colorate e ariose di estrazione fantasy (create da Zoe, più solare ed estroversa). Un contrasto, quello tra i due personaggi, che è estremamente evidente sin dalle primissime battute di gioco e lo diventa sempre più man mano che si scoprono altri lati del loro carattere, nonché le motivazioni che hanno portato entrambe a diventare scrittrici e a eviscerare i loro "demoni interiori".

Split Fiction unisce fantascienza e fantasy in un videogame cooperativo

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Nelle oltre dieci ore necessarie a raggiungere i titoli di coda (ma il conteggio può variare sensibilmente a seconda che decidiate o meno di "vivere" le tante storie e attività secondarie disseminate qua e là), infatti, Fares riesce con il suo stile ormai caratteristico a tratteggiare i personaggi in modo incredibilmente preciso e a spingere chi gioca a provare determinate "emozioni" nei confronti di Mio e Zoe, per poi cambiare le carte in tavola con colpi di scena, momenti drammatici, fasi emotive e momenti più goliardici che aiutano a tirare un sospiro di sollievo o a scacciare via l'immancabile lacrimuccia che arriva quando si imparano a conoscere più a fondo le due sceneggiatrici.

Mondo dopo mondo, storia dopo storia, Fares riesce ancora una volta a toccare le note giuste attraverso situazioni bizzarre e momenti in cui Mio e Zoe non potranno far altro che imparare a fidarsi l'una dell'altra e capire che insieme, e solo insieme, potranno arrivare in fondo a questa avventura. La crescita del rapporto tra le due funziona molto bene e, come negli altri progetti realizzati da Hazelight, si rispecchia perfettamente in un sistema di gioco dove non esiste incursione solitaria, dove non è possibile avere la meglio su un nemico senza affidarsi alla propria spalla, senza imparare a collaborare.

UN GIOCO SEMPRE DIVERSO

In questo senso, il passaggio dal tentativo di salvare l'amore di una coppia in crisi alla creazione di un'amicizia tra due perfette sconosciute non è stato un problema per Fares, che è riuscito a dar vita a momenti spettacolari e fasi incredibilmente delicate con grande maestria, anche grazie all'escamotage scelto per giustificare il passaggio da scenari tipici delle storie fantasy a contesti futuristici (e viceversa) per stravolgere continuamente le carte in tavola.

Essenzialmente, Split Fiction è un gioco d'azione in terza persona a schermo condiviso in cui non è possibile giocare in solitaria ma bisogna sempre e rigorosamente collaborare con un'altra persona prendendo il controllo di una delle due protagoniste. Se entrambe sono in grado di effettuare un salto (singolo o doppio, a seconda delle situazioni) o uno scatto, a seconda dello scenario e della situazione le "abilità" di ciascuna possono variare, creando situazioni fuori di testa e meccaniche di gameplay mai uguali tra loro.

Split Fiction, più di ogni altro gioco di Josef Fares, è un'avventura che stravolge l'esperienza di gioco a ogni livello, abbracciando generi differenti, rifacendosi spesso a classici del settore videoludico e omaggiando innumerevoli opere letterarie, cinematografiche e musicali: il risultato è un gioco che sa puntualmente come sorprenderti e lasciarti a bocca aperta, alternando trovate intelligenti a citazioni che sono capaci di trasformarsi in vere e proprie idee interattive.

È evidente che il maggior budget a disposizione di Fares e la fiducia cieca da parte di Electronic Arts, produttore dell'avventura, abbiano permesso a Hazelight Studios di scatenarsi, mettendo sul piatto decine e decine di idee diverse, passando da inseguimenti acrobatici con le moto a voli forsennati in sella a un drago, da momenti di furtività a rompicapo in cui è necessario sfruttare l'ambiente circostante e le abilità uniche di ciascun personaggio per passare all'area successiva.

Split Fiction riesce meglio dei suoi predecessori a trasformare ogni suggestione in un momento per "distruggere" le certezze di chi gioca, anche per merito delle cosiddette "storie secondarie": si tratta di portali sparsi qua e là in ogni livello, che permettono a Mio e Zoe di vivere momenti slegati dal canovaccio principale e di cambiare ulteriormente forma, inquadratura, stile estetico e, perché no, persino "personaggi". Se nelle opere precedenti, Fares era stato costretto a ospitare questi momenti in fasi più circoscritte di una storia più ampia, con Split Fiction l'autore ha potuto dare libero sfogo alla sua fantasia, creando momenti epici che vi strapperanno certamente più di un sorriso.

TRA FANTASY E SCI-FI

Sebbene il passaggio da scenari fantasy ad ambientazioni fantascientifiche diventi progressivamente meno sorprendente lungo il cammino, Split Fiction ha certamente il merito di offrire una direzione artistica degna di nota e una grafica perfettamente in grado di dar vita alle folli creazioni di Mio e Zoe. Ogni scenario è caratterizzato da una cura davvero notevole per i dettagli e viene supportato da un comparto audiovisivo degno di nota, con melodie che scandiscono il viaggio di scoperta delle due sceneggiatrici e un ottimo doppiaggio in italiano che permette di godersi al meglio i battibecchi tra le due.

Split Fiction, insomma, è l'ennesima dimostrazione del talento di Josef Fares e Hazelight Studios, un gioco imperdibile per coloro che ama le avventure da vivere al fianco di un'altra persona e che desiderano divertirsi, sorridere, emozionarsi e, perché no, versare qualche lacrima mentre aiutano Mio e Zoe a concretizzare i loro sogni.

Come lo abbiamo giocato

Abbiamo completato la storia di Split Fiction su PS5, vivendo in coppia l'avventura delle due protagonista per una quindicina di ore. Ogni livello che compone la storia principale offre una serie di attività secondarie e di portali per vivere storie aggiuntive, dando a ogni personaggio abilità e ruoli diversi che favoriscono un'eventuale seconda partita a parti inverse. Il gioco, disponibile dal 6 marzo anche su PC e Xbox, è completamente tradotto in italiano con un ottimo adattamento nella nostra lingua: per coloro che vogliono vivere la storia di Mio e Zoe in cooperativa ma non hanno persone con cui farlo, Split Fiction offre un "Pass amici" che permette di condividere gratuitamente una copia del gioco con un'altra persona per un periodo limitato.


Può piacere a chi…
… ama le storie emozionanti e avvincenti
… adora le esperienze capaci di cambiare faccia continuamente
… apprezza le meccaniche cooperative e le sfide competitive

Potrebbe deludere chi…
… desidera un'avventura da vivere in solitaria
… non ama le ambientazioni fantasy e fantascientifiche
… non ha gradito le opere precedenti create da Josef Fares.

Split Fiction è un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni.

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