La saga ruolistica dello studio californiano torna con un nuovo episodio che ci immerge nell'oscuro mondo di Sanctuarium, alla ricerca della perfida Lilith
© Ufficio stampa
Per il mondo videoludico, il 2023 rappresenta l'anno dei ritorni illustri. Tra gli orrori di Resident Evil, i combattimenti di Street Fighter, le battaglie di Final Fantasy e le sperimentazioni di The Legend of Zelda, i videogiocatori si preparano a riaccogliere una delle saghe più amate di sempre: Diablo. Il gioco di ruolo creato da Blizzard sta per tornare su PC e console con Diablo IV, quarto capitolo della popolare saga "hack 'n' slash" che si propone come un punto d'incontro tra il secondo e terzo episodio.
Tgcom24 e Mastergame hanno avuto l'occasione di spendere decine di ore nell'oscuro mondo di Sanctuarium per debellare la minaccia rappresentata dalla spietata creatura demoniaca Lilith, che insieme a Starfield rappresenta uno dei giochi di ruolo più attesi dell'anno: arriverà su PC, PlayStation e Xbox il prossimo 6 giugno.
Uno dei cambiamenti più importanti che caratterizzano il quarto episodio di Diablo riguarda indubbiamente il suo vasto mondo aperto, che espande la formula dei predecessori riempiendo di attività le numerose regioni da esplorare lungo il cammino del protagonista, ancora una volta selezionabile scegliendo tra cinque classi differenti. Oltre alla possibilità di muoversi a piedi, durante la campagna si ottiene accesso a una cavalcatura che rende più celeri gli spostamenti: ciò rende più piacevole esplorare le aree che compongono Sanctuarium, un open-world che rispetto al passato abbandona la generazione procedurale (ora riservata ai dungeon) per confezionare un'ambientazione curata e piena zeppa di attività da portare a termine.
Tra missioni principali, quest secondarie, decine di roccaforti e gli immancabili dungeon, i contenuti non mancano di certo nel nuovo gioco di ruolo creato da Blizzard Entertainment: Sanctuarium è ricco di cose da fare, di eventi casuali che possono interrompere da un momento all'altro il viaggio dei giocatori (che può essere affrontato anche insieme agli amici) e sebbene ci sia una grande varietà in termini estetici, lo stesso non si può dire delle attività in sé, che dopo un po' sembrano inevitabilmente ripetere gli stessi pattern di continuo. Si tratta di un problema comune per il genere degli hack 'n' slash, ma è un peccato che la software house californiana non abbia investito qualche risorsa in più per limitare il numero di dungeon (oltre cento da conquistare) per creare qualche attività più particolare e unica rispetto al resto.
Non aiuta, in tal senso, la scelta di far progredire la difficoltà e il livello dei nemici in base al proprio livello di esperienza: rispetto ad altri esponenti del genere (come Diablo II), ogni volta che il proprio eroe "migliora" e diventa più potente, lo stesso succede ai nemici che popolano Sanctuarium, si tratti di un avversario comune o di un boss più imponente. La scelta è chiaramente votata a mantenere sempre elevato il tasso di sfida, ma così facendo si mitiga in parte la sensazione di progressione derivata dal potenziamento dell'eroe e dall'equipaggiamento di un'arma o armatura di rarità superiore. È una scelta di design a cui non c'è rimedio, visto che non esiste un'opzione per disattivare il level scaling dei nemici: tocca imparare a digerire ben presto questa decisione e rassegnarsi all'idea che sopravvivere sarà un'impresa non da poco.
Il tutto è impreziosito da un comparto narrativo rinnovato che, oltre a una storia coinvolgente incentrata su Lilith, racconta attraverso filmati in-game e cut-scene le origini della figlia dell'Odio e la sua influenza sul mondo di Sanctuarium. L'impressione è che Blizzard abbia cercato di espandere la narrazione di questo episodio in modo più netto rispetto a Diablo II e III, con momenti molto interessanti e un'esperienza che mantiene elevato il coinvolgimento dalle prime battute fino ad arrivare all'agognata fase "endgame", che come da tradizione rappresenta uno dei momenti in cui il gioco di ruolo del team americano dà il meglio di sé, sia in termini di crescita del personaggio che di loot e abilità da sfruttare al fine di cacciare di demoni e massacrare gli imponenti boss che si nascondono nel suo gigantesco open-world.
Uno dei punti di forza di Diablo IV è certamente la differenziazione del gameplay in base alla classe scelta per il proprio eroe: Barbaro, Druido, Incantatore, Negromante e Tagliagole sono cinque tipologie abbastanza classiche per la saga (e per il panorama degli hack 'n' slash), ma il lavoro svolto da Blizzard in termini di varietà delle abilità di ciascuna classe e di apporto alla squadra è degno di nota. L'esperienza di gioco diventa completamente differente non solo passando da un personaggio all'altro, ma anche decidendo di creare una "specializzazione" diversa per rendere il proprio eroe diverso da quello di un compagno di squadra. È uno dei punti di forza maggiori per il gioco di ruolo, una peculiarità che rende Diablo IV differente a seconda del loot e abilità che si scelgono o della direzione in cui si vuole sviluppare il proprio personaggio.
Sebbene il bilanciamento non sia sempre ottimale (alcune classi, soprattutto nell'endgame, sembrano brillare maggiormente rispetto ad altre, ma è lecito attendersi delle patch una volta che il gioco debutterà sul mercato), il gameplay offerto da Diablo IV sembra il perfetto punto d'incontro tra il secondo e terzo capitolo, con un ritorno alle origini che risulta palesemente ispirato a Diablo II in molti elementi (a partire dalla direzione artistica, molto più oscura e gotica, fino ad alcune scelte in termini di meccaniche di gameplay) e alcune intuizioni prese in prestito da Diablo III. Ogni personaggio dispone di attributi (Forza, Destrezza, Intelligenza e Volontà) che non possono essere spesi a piacimento ma aumentano in base alla classe di riferimento, che ha a disposizione una risorsa specifica per utilizzare le abilità uniche del personaggio (in modi sempre differenti a seconda della classe).
Non sarebbe un gioco di ruolo senza "loot", e in tal senso Diablo IV include decine e decine di oggetti di rarità crescente con cui personalizzare il proprio personaggio: il sistema, che ricalca quello del terzo episodio, prevede oggetti di cinque qualità (comuni, magici, rari, leggendari e unici) caratterizzati da statistiche, abilità e tratti distintivi differenti. Ciascun oggetto è in grado di contribuire alla creazione della propria build, e sebbene non sia raro trovare un nuovo oggetto più potente ma di rarità inferiore, buona parte del divertimento è caratterizzato dalla ricerca del loot perfetto per completare la propria specializzazione, operazione che passa anche dalla necessità di migliorare l'equipaggiamento, di cambiare le proprietà di un'arma o armatura e persino di variarne l'aspetto grazie al consueto sistema di trasmogrificazione.
Per creare il personaggio perfetto serve completare più e più volte le stesse attività, e il rischio che l'esperienza diventi un po' ripetitiva è sempre dietro l'angolo: giocare in compagnia di altri utenti aiuta fortunatamente a smorzare la sensazione e a rendere il viaggio tra le lande di Sanctuarium più divertente. In generale, sebbene la nuova formula scelta da Blizzard per il suo gioco di ruolo sia indiscutibilmente appagante e coinvolgente, alcune scelte avrebbero sicuramente contribuito ad aumentare il divertimento. La nuova schivata rapida rende il combattimento più stratificato grazie alla possibilità di combinare questa mossa elusiva con alcune abilità particolarmente utili per liberarsi rapidamente degli avversari, ma si avverte in parte l'assenza di elementi capaci di impreziosire ulteriormente le build, come le rune, i set di equipaggiamento capaci di donare bonus aggiuntivi o qualche classe mai vista prima, che avrebbe sicuramente reso più interessante l'avventura per i veterani del franchise.
Trattandosi di un gioco in continua evoluzione, è lecito attendersi che Blizzard Entertainment possa continuare ad aggiungere novità, meccaniche di gioco e contenuti per rendere il mondo di Diablo IV sempre più avvincente e interessante per i suoi giocatori, e al netto dei pochi difetti segnalati, il lavoro svolto dalla casa di Irvine è già tale da assicurare centinaia di ore di contenuti a tutti coloro che vorranno esplorare Sanctuarium da cima a fondo. Se cercate un gioco di ruolo dalle tinte action con cui divertirvi sia in solitaria, sia in compagnia degli amici, allora Diablo IV è certamente ciò che fa per voi.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo trascorso decine di ore nel mondo di Sanctuarium grazie a una versione Accesso Anticipato di Diablo IV su Xbox Series X, avventurandoci nel mondo oscuro di Sanctuarium in compagnia di un Negromante pronto a utilizzare le sue orde di non-morti per affrontare le orde demoniache di Lilith. Il gioco sarà disponibile anche su PC, PS4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series S dal 2 giugno per coloro che hanno prenotato l'edizione Deluxe o Ultimate, mentre tutti gli altri potranno accedere dal 6 giugno.
Può piacere a chi…
… ama i giochi di ruolo in cui sperimentare stili di combattimento differenti
… adora perdersi in un vasto mondo aperto dalle tinte gotiche e decadenti
… cerca un'esperienza di gioco vasta, ricca di contenuti da conquistare e dungeon da esplorare
Potrebbe deludere chi…
… preferisce le esperienze più lineari e i sistemi di progressione più "onesti"
… sperava nella reintroduzione di alcuni elementi caratteristici del secondo episodio
… predilige la qualità alla quantità e sperava in missioni e attività più varie
Diablo IV è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.