DualSense Edge, le immagini del controller professionale per PlayStation 5
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Grande possibilità di personalizzazione per una periferica che strizza l'occhio ai "pro player": ecco l'ultima proposta di Sony ai possessori di PlayStation 5
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Il 2023 di PlayStation è ufficialmente partito: con l'uscita della serie tv di The Last of Us e le prime esclusive come Forspoken (disponibile per un anno in esclusiva console su PS5), il marchio videoludico di Sony ha dato il via a uno degli anni più importanti della sua storia. In attesa di mettere le mani su PlayStation VR2, il visore di nuova generazione per gli amanti della realtà virtuale, c'è un'altra periferica pronta a stuzzicare la community: DualSense Edge.
Si tratta della versione "professionale" del controller incluso nella confezione di PlayStation 5, che arriva sul mercato italiano a un prezzo sicuramente importante (ben 239,99 euro, oltre la metà della versione "Digital" della console) ma giustificato da tutta una serie di caratteristiche capaci di offrire la massima personalizzazione. Tgcom24 e Mastergame hanno trascorso qualche giorno in compagnia del controller, mettendolo alla prova con i giochi più esigenti e coinvolgenti disponibili su PS5.
A primo impatto, DualSense Edge sembra molto simile al modello originale: nonostante il design non sia stato variato da Sony, a cambiare è il contrasto tra il nero e bianco che, in questo modello, è ancora più netto. I tasti del D-Pad, così come i quattro tasti Croce, Cerchio, Quadrato e Triangolo, sono ora colorati di nero, e lo stesso trattamento è stato riservato per il Touchpad, ora caratterizzato da un accattivante trama che omaggia i quattro simboli storici del marchio PlayStation.
In basso si nota un rivestimento lucido che, una volta rimosso, mostra una delle prime novità: DualSense Edge permette infatti di rimuovere il modulo della levetta analogica, così da garantire agli utenti la possibilità di rimpiazzarla nel caso in cui si imbattessero nel temuto fenomeno del "drifting", che rende particolarmente imprecisi i comandi impartiti al punto da risultare "ingiocabile".
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Non è tutto, perché come succede spesso in periferiche di questo tipo è possibile non soltanto cambiare la parte superiore delle levette (passando dalla forma concava, usata dai tempi di PS4 in poi, a due coppie di levette di altezze differenti e dal design convesso, che omaggiano i vecchi controller di PS2 e PlayStation 3), ma anche aggiungere due pulsanti in più sul retro, da programmare poi secondo le esigenze grazie al software integrato.
Un'idea che, in giochi come Gran Turismo 7, permette di non togliere mai le mani da freno e acceleratore sfruttando medio e anulare per cambiare marce, oppure di alternare armi in God of War: Ragnarok e Horizon: Forbidden West senza spostare continuamente la posizione degli indici. Ogni tasto è personalizzabile grazie al sistema integrato che, oltre al preset di fabbrica, include tre configurazioni gestibili a piacimento dal giocatore, che possono essere attraverso la pressione del nuovo tasto Funzione e uno dei quattro tasti azione.
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Tra le altre novità di DualSense Edge c'è la possibilità di gestire la corsa dei grilletti adattivi a piacimento, dimezzandola o annullandola del tutto (perdendo tuttavia la tensione adattiva che è stata tanto apprezzata al lancio di PS5) e di utilizzare un accessorio che consente di collegare il cavo USB e mantenerlo in posizione anche in caso di urti. Controller e accessori sono riposti in una pratica custodia rigida che, oltre a proteggere la periferica, consente di ricaricare la batteria grazie al vano nascosto da cui inserire il cavo USB-C.
Una volta connesso il controller a PlayStation 5, gli utenti saranno introdotti alle sue funzionalità attraverso un "tour guidato" che illustra tutte le possibilità offerte dal nuovo software di sistema. È possibile creare fino a trenta profili personalizzati da applicare al controller, ma solo tre possono essere memorizzati per volta al fianco di quello predefinito (selezionabile con la pressione di Funzione + Triangolo) per poter passare da un preset all'altro senza abbandonare il gioco in uso.
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All'interno del software è possibile non soltanto cambiare la disposizione di quasi tutti i tasti (a eccezione di quello PlayStation e del Touchpad, che all'occorrenza possono essere disattivi ma non accettano "input" differenti), ma anche di regolare la sensibilità delle levette analogiche e la loro zona morta, così da personalizzare il comportamento degli stick al fine di offrire un'esperienza di gioco più coinvolgente.
Sony ha studiato sei preset per gestire la curva della sensibilità (Predefinita, Rapida, Precisa, Fissa, Digitale, Dinamica), che offrono soluzioni affidabili per vari generi (come giochi di guida, sparatutto e action/adventure) e possono essere modificati all'occorrenza per soluzioni cucite su misura. In ogni momento, infatti, si può interrompere il gioco con la pressione dei tasti Funzione + Opzioni per intervenire in tempo reale con piccoli accorgimenti, regolando inoltre quanta pressione sia necessaria per far sì che i grilletti entrino in gioco.
Tutte queste novità hanno comportato un piccolo aumento nel peso di DualSense Edge, che passa dai 280 grammi circa del modello originale ai 325 grammi di questa versione per "pro player". Numeri che non gravano sull'utilizzo del controller anche in caso di sessioni di gioco prolungate: trascorrere diverse ore con DualSense Edge non è faticoso, ma grazie al dislocamento intelligente del peso, restituisce al contrario una sensazione di maggiore robustezza.
Peccato, però, che Sony non abbia colto l'occasione per rimpiazzare la batteria originale di DualSense con una più performante: uno dei più grossi limiti del modello Edge, infatti, è la durata del controller, che si attesta sugli stessi valori (a volte persino inferiori) rispetto alla versione standard. Un grosso limite che, considerato il prezzo di vendita di circa 250 euro, potrebbe far tentennare coloro che, in una periferica del genere, cercano le migliori prestazioni in assoluto.
Di sicuro, il primo esperimento della casa giapponese nel settore delle periferiche personalizzabili convince grazie all'ottima integrazione con il sistema operativo di PS5 e le vaste possibilità di personalizzazione concesse sia a livello hardware, sia tramite il software ufficiale.
Non è da escludere, in tal senso, che Sony possa basarsi sul feedback degli utenti per aggiungere nuove funzioni (all'appello, ad esempio, manca la possibilità di creare delle "combinazioni" per impartire più comandi con un singolo tasto) e accessori inediti per rendere l'esperienza di gioco ancora più personale e coinvolgente.