La nuova missione della cacciatrice Aloy ci riporta nel gioco d'azione di Guerrilla Games per affrontare una nuova, temibile minaccia in una Los Angeles irriconoscibile
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Tra i videogiochi più importanti lanciati nel 2022, Horizon Forbidden West è quello che ha riscosso un successo inferiore alle sue indiscutibili qualità: il gioco di azione creato da Guerrilla Games in esclusiva PlayStation ha condiviso con il suo predecessore Horizon Zero Dawn un beffardo destino, arrivando a ridosso di un progetto in grado di cannibalizzare l'attenzione della community e finendo per debuttare sul mercato in sordina.
Se l'uscita di The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha messo in ombra la stella di Zero Dawn, nel caso di Forbidden West è stato un colosso come Elden Ring a oscurare l'avventura di Aloy che, grazie all'espansione Burning Shores, prova a prendersi una meritata rivincita portandoci in un nuovo scenario incredibilmente affascinante.
Burning Shores è un'espansione disponibile in esclusiva su PlayStation 5, nonostante il gioco base sia arrivato anche su PS4: il motivo è da ricercarsi dietro la volontà, da parte dello studio olandese, di creare una vera esperienza "next-gen" impossibile da gestire su console di scorsa generazione, e in effetti osservando l'orizzonte o affrontando l'incredibile battaglia finale di questa nuova avventura della cacciatrice Aloy, è facile capire il motivo di questa scelta.
La nuova espansione, accessibile una volta completata la storia principale di Forbidden West, ci porta alla scoperta di una versione devastata di Los Angeles, qui riproposta in una mappa decisamente ampia che rappresenta circa un quarto di quella esplorata nell'avventura nell'Ovest Proibito: un'estensione che permetterà alla protagonista di vivere una nuova storia avvincente lunga oltre dieci ore (che diventano qualcuna in più, dedicandosi alle attività extra e alla ricerca degli oggetti nascosti) tra Hollywood e il molo di Santa Monica.
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Nonostante lo spessore della nuova area, si ha quasi l'impressione che il team non abbia voluto esagerare con le attività da portare a termine, e sebbene la varietà dal punto di vista estetico non manchi di certo (oltre a spiagge e rovine ci sono infatti delle colate laviche e ampie porzioni oceaniche che sarà possibile esplorare con il Tuffopiano, una delle nuove Macchine che consente sia di volare, sia di tuffarsi nelle profondità marine), probabilmente si poteva fare qualcosina in più per rendere l'esperienza più varia e accattivante.
Certo, alcune delle nuove creature robotiche introdotte in quest'espansione sono sicuramente in grado di mettere alla prova anche i cacciatori più esperti, motivo per cui sarà importante padroneggiare al meglio le nuove soluzioni offensive che Guerrilla Games ha studiato per l'occasione: quella più interessante è indubbiamente una soluzione futuristica che si basa sulla tecnologia Zenith (la cui minaccia continua a vivere anche attraverso l'antagonista di quest'espansione) e rappresenta un gradito assaggio delle fondamenta su cui potrebbe poggiare la saga con il terzo episodio.
Se c'è una cosa che non delude, in Burning Shores, è il clamoroso comparto grafico, che una volta messi da parte i limiti hardware di PlayStation 4 permette di superare anche quello, ragguardevole, della versione originale di Horizon Forbidden West. Con il team finalmente libero di concentrarsi sulle potenzialità di PlayStation 5, ci troviamo di fronte a una grafica da urlo, con modelli dei personaggi sempre più dettagliati, animazioni spettacolari e una resa eccezionale senza particolari tentennamenti dal punto di vista della fluidità, anche nei momenti in cui nemici e Macchine su schermo si moltiplicano esponenzialmente.
Il comparto audiovisivo permette di accompagnare dignitosamente una serie di missioni in cui Aloy diventa testimone di temi interessanti, come il fanatismo e l'ossessione che deriva dalla ricerca del potere e dall'abuso della tecnologia, con una serie di missioni principali e secondarie ben scritte. Nonostante ciò, alla fine della missione si ha la sensazione che il gioco non voglia approfondire più di tanto le tribù che popolano quella che un tempo era la California e che i resti della "vecchia Los Angeles" non siano poi tanti, riservando parte di queste rivelazioni per la prossima storia principale.
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Burning Shores rappresenta a ogni modo un'espansione di grande qualità, che continua a mostrare il potenziale di un franchise che finora non è riuscito a brillare come avrebbe meritato. Di sicuro, Guerrilla Games continua a mostrare una maestria eccezionale nella creazione di ambientazioni affascinanti e spettacolari, impreziositi da personaggi ricchi di sfaccettature e storie avvincenti, e quest'espansione getta le basi per un terzo atto ancora più promettente.
Chiunque abbia messo le mani su PlayStation 5 dovrebbe lasciarsi conquistare da Horizon Forbidden West e la sua espansione, per vivere in compagnia di Aloy una delle storie "post post-apocalittiche" più coinvolgenti che mai.
Come lo abbiamo giocato
Le nostre impressioni su Horizon Forbidden West: Burning Shores nascono da una prova approfondita dell'espansione, dopo un centinaio di ore trascorse sul gioco originale: abbiamo completato la trama principale su PlayStation 5 completando il nuovo viaggio di Aloy in circa dodici ore e cimentandoci in buona parte delle attività secondarie previste dagli sviluppatori.
Può piacere a chi…
… ama i giochi di ruolo con un combat system votato all'azione
… adora esplorare mondi affascinanti senza limiti
… vuole vivere una nuova avventura in compagnia di Aloy
Potrebbe deludere chi…
… sperava in una maggiore varietà di contenuti secondari
… non ama le storie post-apocalittiche e i temi maturi
… sperava in uno stravolgimento totale rispetto al gioco base
Horizon Forbidden West: Burning Shores è un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni.