La storia della competizione nordamericana rivive nel videogame sportivo di San Diego Studio con le famose leghe dei primi anni del Novecento
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Lo scorso anno la simulazione di baseball più bella del pianeta firmata da Sony San Diego Studio era sbarcata su Nintendo Switch, dopo aver conquistato nel 2021 le console di Microsoft. Per la nuova stagione, MLB The Show 23 si presenta più in forma che mai su tutte le principali piattaforme videoludiche, pronta a impreziosire la sua esperienza di gioco con un paio di assi nella manica.
Le nuovissime World Baseball Classic e The Negro Leagues, oltre a una bella rinfrescata al gameplay e alle principali modalità di gioco, rendono infatti il videogioco sportivo dello studio americano ancora più interessante.
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Il torneo riservato alle nazionali è stato vinto dal Giappone del fenomenale Shohei Ohtani: San Diego Studio ha riproposto tutta la manifestazione in versione "light", dando la possibilità a tutti gli appassionati di giocare alcuni spezzoni (tre inning). Non solo: dopo aver completato il calendario è possibile utilizzare tutti i giocatori internazionali nella celebre modalità Diamond Dynasty, l'Ultimate Team versione dedicata a guantoni e mazze creata dalla software house. Senza dubbio una bella aggiunta, soprattutto per chi sogna di giocare con i ragazzi capitanati dal Mike Piazza.
L'altra novità della stagione 2023 è rappresentata dalla modalità "The Negro Leagues" che permette di apprezzare la storia del baseball attraverso diverse leggende che militavano nelle leghe composte da squadre formate in prevalenza da giocatori afroamericani. Strutturata come un documentario con tanto di filmati e foto d'epoca, la modalità permette di rivivere le carriere (giocando solo alcuni spezzoni) di leggende del calibro di Jackie Robinson, Hank Thompson e John Jordan "Buck" O’Neil.
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Una volta completate si otterranno preziose card da utilizzare sempre nella solita Diamond Dynasty che può contare quest'anno su altre venticinque vecchie glorie, oltre a un perfezionamento della "Team Affinity" (la chimica di squadra) e all'introduzione delle carte Capitano.
Novità anche per le modalità "Franchise" e "March to October" (una versione ridotta della stessa franchigia) che implementano un sistema di scouting più raffinato, un draft più elettrizzante e il nuovo formato dei playoff della MLB (le squadre ammesse sono passate da 10 a 12).
La modalità carriera "Road to the Show" invece non presenta grandissime differenze rispetto a quella provata lo scorso anno: a parte la nuova interfaccia utente e la funzione “Face Scan” per digitalizzare la propria faccia (anche nella Diamond Dynasty), non c'è nient'altro da segnalare.
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La Major League Baseball ha introdotto una serie di nuove regole per aumentare lo show e diminuire la durata delle partite in TV: un lanciatore ora non può far passare più di 15 secondi tra un lancio e un altro (20 secondi con le basi piene) mentre i manager non possono più schierare un interno aggiuntivo in difesa. E per finire, le basi sono state allargate di circa sette centimetri per favorire i corridori e le rubate.
Un po' a sorpresa MLB The Show 23 non implementa nessuna di queste novità: San Diego Studio si è limitata "solo" ad aggiornare il sound della mazza, migliorare la gestione delle battute e a rendere più realistiche le traiettorie delle palline in volo. E per rendere meno semplici le eliminazioni al piatto è stata aggiunta una nuova barra per i lanciatori che aumenta il numero dei singoli battuti ma sembra diminuire le possibilità di fare degli home run.
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Dopo anni di assoluta magnificenza, la serie comincia a sentire l'inesorabile passare degli anni. L'aggiunta di ben 5mila nuove animazioni non sembra migliorare in modo significativo la situazione complessiva di MLB The Show 23 che resta problematica: sviluppare un gioco per cinque diverse piattaforme sta limitando non poco San Diego Studio che ha un bel da fare per portare la serie nella nuova generazione.
I modelli poligonali di pitcher, slugger, manager necessitano di un bel restyling così come le scansioni dei volti: vanno sistemati ancora certi bug che riguardano le capigliature di molti giocatori, oltre all'erba dei campi che sembra troppo finta. Fortunatamente l'atmosfera sul diamante di gioco resta superba, merito anche della nuova presentazione preparata dagli sviluppatori. Non male la telecronaca: dopo un esordio in chiaro scuro lo scorso anno, la coppia Sciambi-Singleton sembra aver ingranato la giusta marcia quest'anno.
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MLB The Show 23 resta la miglior simulazione di baseball del pianeta e una delle serie migliori sportive: World Baseball Classic e The Negro Leagues sono due grandissime aggiunte che vanno a impreziosire un'offerta contenutistica di per sé già ottima. A non convincere è il comparto tecnico che è ormai datato per gli standard attuali.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo giocato MLB The Show 23 su Xbox Series X grazie a un codice fornito dal distributore italiano del gioco. Abbiamo disputato un paio di stagioni nella modalità Franchise, completato le nuovissime World Baseball Classic e The Negro Leagues e costruito uno squadrone nella Diamond Dynasty.
Può piacere a chi…
… adora il mondo della MLB
… cerca una simulazione a 360 gradi
… vuole portare i Red Sox a rivincere le World Series
Potrebbe deludere chi…
… si aspetta una grafica da next-gen
… cerca qualche novità sostanziosa nella modalità carriera "Road to the Show"
… cerca un'esperienza più arcade
MLB The Show 23 è un gioco consigliato ai maggiori di 3 anni.