La nuova periferica di Sony sfrutta la tecnologia Remote Play per vivere i videogiochi di PlayStation 5 "ovunque", senza rinunciare al coinvolgimento di DualSense
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Per certi versi, PlayStation Portal rappresenta un ritorno al passato per Sony. La casa nipponica, infatti, si è tirata fuori dalla "guerra" delle console portatili in seguito allo scarso successo di PlayStation Vita, lasciando campo libero a Nintendo. Il trionfo di Switch e la crescente diffusione di dispositivi come Steam Deck, però, hanno spinto l'azienda a creare un prodotto che potesse attirare gli utenti interessati a giocare anche lontani dalla tv.
Portal è un (primo) passo in questa direzione. Non si tratta, effettivamente, di una console portatile come furono ai tempi PSP e la succitata PlayStation Vita, bensì una periferica che sfrutta una tecnologia già affermata come il "Remote Play" per accedere alla propria PlayStation 5 senza dover necessariamente utilizzare il televisore.
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Una differenza sostanziale se si considera che, nonostante il prezzo importante (fissato a 219,99 euro in Italia), PlayStation Portal non funziona se non si possiede PlayStation 5: sebbene sia dotata di un modulo wireless per connettersi a Internet, infatti, la nuova periferica di Sony non consente un accesso diretto al cloud, ma si basa sulla già citata infrastruttura Remote Play per connettersi alla console ammiraglia e riprodurre i giochi installati al suo interno.
Si tratta dello stesso processo disponibile sin dalla generazione di PlayStation 4 tramite smartphone, tablet e computer: basta collegare PS5 alla rete internet, abilitare la modalità di riproduzione remota e avviare l'app di Remote Play per poter utilizzare la console e tutti i suoi giochi senza dover accendere necessariamente il televisore, una soluzione molto utile per continuare a giocare mentre il resto della famiglia fa uso della tv di casa. PlayStation Portal, però, rende questo processo più interessante, rimuovendo la necessità di scaricare applicazioni sul dispositivo o di collegare accessori aggiuntivi allo smartphone rendendo difficoltoso l'uso per tempi prolungati.
La periferica, infatti, include tutte le caratteristiche principali del controller DualSense di PlayStation 5 e ospita un generoso display al centro: Portal è caratterizzata da uno schermo LCD da 8 pollici e due impugnature che mantengono lo stesso feeling del joypad della console ammiraglia, con tanto di grilletti adattivi e feedback aptico. Basta accendere Portal, collegarlo a una rete wireless e avviare la ricerca della console per ritrovarsi con una PlayStation 5 in miniatura, da godersi un po' ovunque con una risoluzione Full-HD 1080p e una fluidità di 60 fotogrammi per secondo.
La qualità dell'immagine, ovviamente, dipende tantissimo dalle condizioni della propria rete domestica. PlayStation Portal dà il meglio di sé nel caso in cui PlayStation 5 sia connessa alla rete con un cavo Ethernet e la periferica si trovi a pochi metri dal router wireless: in questa situazione, Portal offre un'esperienza degna di nota, con un ritardo quasi impercettibile e una qualità del flusso video generalmente molto buona. La situazione cambia, ovviamente, man mano che ci si allontana dalla portata del segnale wireless o se la console è connessa senza fili a diversi metri di distanza dal proprio router, rendendo l'esperienza insufficiente e ai limiti del tollerabile.
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Non pensate, tuttavia, che PlayStation Portal sia una periferica che nasce solo per una fruizione all'interno delle mura domestiche: nel caso in cui la propria PS5 sia connessa a una buona connessione a banda larga (ad esempio, una rete in fibra ottica FTTH con una buona banda in upload), è possibile utilizzare PlayStation Portal anche in luoghi pubblici, a patto chiaramente che si abbia accesso a una rete sufficientemente veloce per gestire il flusso audio/video in streaming. Le più moderni e veloci reti 5G possono aiutare a godersi il lettore remoto di Sony anche all'aperto, mentre la situazione con le reti pubbliche è più complessa.
Essendo sprovvista di browser internet, PlayStation Portal non può infatti visualizzare la pagina di accettazione delle restrizioni imposte da buona parte delle reti Wi-Fi che si usano in centri commerciali, aeroporti, stazioni e altri luoghi pubblici, rendendo estremamente limitato un dispositivo di per sé non esattamente economico. Affidarsi a un hotspot personale potrebbe essere l'unica soluzione per godersi il dispositivo (che, chiaramente, nasce per essere utilizzato in casa) anche in mobilità, ma le prestazioni potrebbero variare a seconda dello stato della rete e della potenziale congestione dell'infrastruttura in luoghi molto affollati.
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Quando si trova la situazione ottimale, PlayStation Portal riesce certamente a strappare più di un sorriso: volteggiare tra i cieli di New York nei panni dell'Uomo Ragno in Marvel's Spider-Man 2 assume tutt'altro sapore quando si impugna un dispositivo il cui peso non è troppo distante da quello di DualSense, e che esattamente come il controller delle meraviglie di PS5 riesce a coinvolgere l'utente grazie alle sue microvibrazioni e alla forza variabile che è necessario imprimere ai due grilletti per dar vita a particolari azioni di gioco. PlayStation Portal ha un'autonomia niente male, con 4-5 ore di gioco a seconda delle condizioni di luminosità e volume utilizzate.
Ciò che fa storcere il naso, della nuova periferica di Sony, sono proprio le limitazioni imposte dalla stessa azienda giapponese: da una parte l'impossibilità di utilizzare delle periferiche Bluetooth come cuffie e auricolari, una scelta dettata dalla volontà di spingere la nuova linea Pulse (decisamente costosa) che sfrutta una tecnologia proprietaria chiamata PlayStation Link; dall'altra si segnala la totale disattivazione dei contenuti multimediali (non è possibile sfruttare Portal per guardare dei video su YouTube, gustarsi un film o una puntata della propria serie TV preferita) e la scelta più bizzarra di tutte, ovvero l'incapacità di riprodurre giochi in streaming.
Sony ha già sperimentato con successo il cloud gaming tramite l'abbonamento PlayStation Plus, ma inspiegabilmente ha deciso di limitare la fruizione di Portal come "estensione" di PS5 senza concedere, per esempio, di acquistare questa periferica per spingere gli utenti ad abbonarsi alla piattaforma per giocare in streaming ai giochi inclusi nel servizio. Una scelta che restringe in modo probabilmente eccessivo il bacino d'utenza della periferica: la speranza è che Sony possa tornare sui propri passi e abilitare, tramite aggiornamento software, una funzione che renderebbe decisamente più appetibile il lettore remoto.
Fino ad allora, il consiglio è di acquistare Portal solo se avete necessità di condividere la tv di casa con altre persone e volete una periferica più comoda da tenere tra le mani per lunghe sessioni di gioco, già pronta per l'uso con PlayStation 5 e capace di offrire la stessa sensazione di coinvolgimento garantita dal controller DualSense.