Arriva il nuovo sparatutto open-world di Avalanche Studios e id Software, a metà tra Mad Max e Borderlands
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Lanciato nel 2011, il primo capitolo di Rage cercava di mischiare con esiti alterni sparatutto in prima persona, sezioni di guida e stilemi open-world. Otto anni dopo un primo esperimento sì interessante ma che non ha certo sconquassato il mondo dei videogiochi, Bethesda ci riprova con Rage 2, un sequel ambientato trent’anni dopo gli avvenimenti che hanno colpito il mondo post-apocalittico a metà tra Mad Max e Borderlands, grazie all'inedita partnership tra id Software e Avalanche Studios.
Non è roba da poco, visto che id Software è uno dei migliori team di sviluppo al mondo per quanto riguarda meccaniche da sparatutto e che Avalanche hanno una lunga esperienza in fatto di open world (sebbene per il team svedese questo progetto sia il primo a offrire una visuale in prima persona). Rage 2 si propone come sparatutto in prima persona che pone molta enfasi sul loot (influenzato particolarmente da Borderlands), sull’esplorazione della mappa e su un gameplay che lascia molto spazio a potenziamenti di ogni genere, dalle armi ai veicoli, passando ad abilità attive e passive, il tutto in un'ecosistema privo di qualsiasi modalità multiplayer.
L’ambientazione è la stessa del primo episodio, un mondo che ricorda Mad Max ed è stato devastato da un cataclisma, in cui l’Autorità vuole assoggettare tutti al suo potere compiendo esperimenti genetici per creare creature ibride (e gigantesche) capaci di devastare la Resistenza. Il protagonista, Walker, è uno dei pochi Ranger rimasti in vita e fa parte proprio di questa Resistenza: il suo scopo sarà quello di trovare alcuni oggetti necessari per sferrare l’attacco finale all’Autorità e uccidere il malvagio generale mezzo uomo e mezzo robot Cross.
Quando si tratta di sparare, Rage 2 è un gioco esaltante: pur senza raggiungere i livelli di Doom del 2016, il gioco offre un mix di gore, violenza, esagerazione, attacchi ravvicinati devastanti e massicce orde di nemici che fuoriescono da ogni luogo. A contribuire a rendere l'esperienza divertente ci pensano le armi, potenziabili tramite mod e particolarmente soddisfacenti. Il livello di "ignoranza", vista anche l'intelligenza artificiale tarata verso il basso, ben si addice a uno sparatutto di questo tipo.
Rispetto a Mad Max, però, è completamente assente il combattimento a mani nude, compensato parzialmente da un’esplorazione dell'open-world che vi vedrà girare per la mappa a bordo di vari veicoli (tra veicoli corazzati e droni volanti), ma che non fa gridare al miracolo. Il modello di guida è un po’ legnoso e tra un obiettivo all’altro si passa attraverso lunghe sezioni vuote. Sebbene l'open-world di Rage 2 sia molto bello da vedere e più vario di quello del predecessore, non raggiunge praticamente mai le vette di Far Cry 5 o di Assassin’s Creed Odyssey, pur offrendo un buon numero di attività complementari tra basi sotterranee di mutanti da disinfestare, torrette da distruggere, ricercati da uccidere, gare di auto, arene televisive in cui combattere e covi nemici da espugnare.
Ottima la quantità di potenziamenti, oggetti e risorse da raccogliere, sebbene il processo per trovare questi power-up diventi ben presto automatico e meno "avventuroso" di quanto proposto nelle prime battute. Completamente assente un sistema di coperture o missioni con approccio stealth, con le quest che prevedono generalmente una prima "passata" a bordo di un veicolo armato seguita da combattimenti furiosi usando abilità specifiche e armi, incluse granate e il ritrovato boomerang.
L'esperienza finale è divertente, ma sfortunatamente troppo semplice: scordatevi la difficoltà di Wolfenstein II: The New Colossus o il tasso di sfida del succitato Doom. Tra la poca resistenza dei nemici, i potenziamenti incredibilmente distruttivi e una struttura sostanzialmente lineare dei covi sotterranei, consigliamo a coloro che volessero vivere un'avventura impegnativa di affrontare il gioco al massimo livello di difficoltà tra i quattro disponibili. Anche in questo caso, però, un utente navigato riuscirà a completare l'avventura principale in circa dieci ore, senza però sbloccare tutte le attività secondarie o setacciare palmo a palmo l’intera mappa. Potrete continuare a esplorare l'open-world anche dopo i titoli di coda, sebbene non ci sia un vero e proprio "end-game" a rendere i giochi più interessanti una volta sconfitto il boss finale.
Peccato per i dungeon, che nonostante l'ottima caratterizzazione risultano sostanzialmente molto blandi, e per un livello di atmosfera sempre in bilico tra la leggerezza di Borderlands, la "cafoneria" di Doom e qualcosa di Far Cry: Blood Dragon. Manca il guizzo decisivo a livello di personalità, qualcosa che possa rendere Rage 2 un progetto originale e significativo. I mezzi di trasporto, ad esempio, rivestono un ruolo del tutto marginale, e la sensazione è che si possa finire il gioco senza potenziare nulla o cimentarsi in uno scontro sulle strade con i convogli nemici. Convincente e solido invece il comparto grafico, che su un PC performante fila liscio come l’olio anche in 4K con impostazioni Ultra, con sporadici rallentamenti, texture non sempre all’altezza e una distruttibilità dell’ambiente molto limitata nonostante le tante esplosioni.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo scaricato Rage 2 da Steam grazie a un codice fornitoci dal distributore. Abbiamo completato il gioco principale in circa dieci ore e speso poi una manciata di ore a proseguire l'esplorazione del mondo aperto. Il gioco è interamente in italiano (doppiaggio e sottotitoli) ed è previsto anche su PS4 e Xbox One.
Può piacere a chi…
… ama gli sparatutto frenetici
… adora gli open-world suggestivi
… vuole collezionare armi e oggetti a volontà
Potrebbe deludere chi…
… preferisce giochi duraturi e particolarmente longevi
… ama le storie intriganti e spettacolari
… cerca un livello di sfida elevato
Rage 2 è un gioco consigliato ai maggiori di 18 anni.