Dagli autori di Dishonored e Prey arriva un nuovo videogame cooperativo che ci porta in un'isola invasa da una minaccia sovrannaturale
© Ufficio stampa
C'era grande attesa nei confronti di Redfall, nuovo progetto realizzato dalla divisione texana di Arkane Studios: lo studio che ha dato i natali a videogame del calibro di Dishonored e Prey ha già dimostrato in questa generazione di poter continuare a innovare il genere degli sparatutto con il sorprendente Deathloop, sviluppato dalla filiale di Lione e basato sul concetto di loop temporale. Per continuare a stupire i fan, lo studio ha pensato di adottare la formula cooperativa e portarci in un'isola invasa dai vampiri.
Qualcosa, però, non deve aver funzionato a dovere durante lo sviluppo dello sparatutto, e nonostante il rinvio di un anno, Redfall sembra un lontano parente degli altri progetti firmati in passato dallo studio.
Il nuovo videogioco di Arkane Austin, lanciato in esclusiva su PC e Xbox dopo l'acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft, ci porta in un'isola fittizia del Massachusetts che è stata invasa da divinità vampiresche in seguito ad alcuni misteriosi esperimenti da parte di una casa farmaceutica. Fino a quattro giocatori possono così unire le forze per cercare di liberare l'isola dai vampiri, vestendo i panni di altrettanti personaggi: il cecchino Jacob Boyer, l'ingegnere Remi De La Rosa, l’influencer Devinder Crousley o l’esperta di telecinesi Layla Ellison.
Pur essendo accessibile in single-player, Redfall dà il meglio di sé insieme ad altri giocatori, ma alcune scelte da parte degli sviluppatori rendono l'uso della modalità cooperativa più complessa del previsto: è possibile giocare con altri tre giocatori esclusivamente online, senza matchmaking e senza possibilità alcuna di fruizione in locale, con una limitazione non indifferente: solo il giocatore che dà inizio alla partita mantiene i progressi raggiunti nel corso di una campagna che può tenere impegnati per circa venti ore. Un limite che costringe gli altri membri della squadra a dipendere dal "padrone di casa" (identificato come "host") per tutta la durata dell'avventura.
A livello strutturale, Redfall è uno sparatutto in soggettiva in cui ciascun personaggio può sfruttare abilità uniche e gadget utili per sbarazzarsi dei vampiri. Ciascun "eroe" vanta un approccio ai combattimenti ben definito (da Jacob, adatto per chi ama la furtività, a Remi, più votata a uno stile "di supporto") che torna utile sia in fase di esplorazione, sia durante le più imponenti boss fight che si verificano contro le cosiddette "divinità". Ciascun personaggio può utilizzare un totale di tre armi, di volta in volta più rare e potenti (anche se rispetto ad altri giochi simili è assente un sistema di crafting per creare armi personalizzate), mentre nei momenti più concitati è possibile usare una super abilità particolarmente potente.
La campagna non si allontana più di tanto dalla struttura lineare a cui altri esponenti del genere ci hanno abituato in passato): si esplorano le varie aree che caratterizzano l'isola di Redfall, si completano missioni principali e secondarie, si sbloccano nuovi rifugi che tornano utili per rifornirsi di munizioni o conoscere nuovi personaggi da "aiutare", e si prosegue su questa falsariga fino a raggiungere i momenti topici della storia, con qualche piacevole variazione sul tema (le succitate boss fight, o momenti in cui attraverso un escamotage il gioco ci permette di passare da una dimensione all'altra, muovendosi tra passato e presente di Redfall) supportata da una buona scrittura e un gran numero di collezionabili.
A deludere, semmai, è una filosofia che tradisce in parte lo stile caratteristico delle precedenti opere di Arkane, che ha sempre fatto della libertà d'azione il suo punto di forza. Redfall rappresenta un passo indietro in questo senso, nonostante le potenzialità offerte da personaggi dotati di abilità e stili completamente diversi tra loro: non c'è grande varietà di approcci a ogni missione e lo stesso level design, da sempre uno degli elementi caratteristici dello "stile Arkane", è poco ispirato e quasi sempre troppo lineare. In tal senso, è emblematica la scelta di affidarsi a una creazione procedurale per i cosiddetti Nidi dei vampiri, presenti in gran numero sull'isola creata dallo studio texano.
Si tratta di zone in cui sono presenti alcuni vampiri dormienti e che nascondono dei "cuori" da distruggere per liberare Redfall: una volta entrati in quello che è un lungo corridoio privo di particolari insidie, si può distruggere il cuore recidendo i collegamenti che lo legano all'isola per dar inizio a un conto alla rovescia che anticipa il "collasso" del nido. Nel tentativo di rendere più interessante questo processo, Arkane ha inserito alcune "barriere di sangue" che, una volta distrutte, danno ai giocatori la possibilità di ottenere armi potenti; peccato che non esista alcuna penalità in caso di mancata fuga entro il tempo limite e che questi Nidi diventino ben presto di una banalità disarmante.
A rendere il tutto più noioso ci pensa un'intelligenza artificiale dei nemici (tanto dei vampiri quanto dei "cultisti" che popolano l'isola) che manca di aggressività e risulta ben presto incapace di proporre tattiche con cui impensierire il giocatore, specialmente in presenza di due o più alleati oppure quando si mettono le mani su armi più potenti, come la pistola a UV o la sparapaletti. Insomma, nonostante il comparto narrativo ce la metta tutta per rendere l'esperienza di gioco interessante (e che, come da tradizione di Arkane, il worldbuilding sia ben realizzato grazie a documenti, note vocali e altri elementi che narrano il "passato" di Redfall), tutto il resto purtroppo dà l'idea di un gioco lanciato anzitempo.
Lo si nota particolarmente dal comparto tecnico, che oltre a proporre limitazioni importanti su console (non è presente una modalità Prestazioni per vivere l'avventura a 60 fps), non fa certo dell'aspetto estetico il suo punto di forza. La grafica sembra particolarmente datata, le texture si caricano in ritardo e intere porzioni della mappa impiegano qualche secondo prima di comparire. Se l'ottimizzazione lascia a desiderare, le animazioni dei protagonisti e personaggi secondari non sono da meno: l'impressione è che nonostante il rinvio dello scorso anno, Redfall non fosse pronto all'esordio sul mercato. Ciò non fa altro che rendere l'esperienza di gioco meno avvincente del previsto.
Insomma, la nuova opera di Arkane risulta un netto passo indietro rispetto a capolavori come Dishonored e Prey, ma rappresenta anche un esperimento più banale rispetto alla struttura originale di Deathloop, che grazie al meccanismo dei loop temporali era in grado di stupire il giocatore a più riprese. Un peccato per lo studio e per la stessa Microsoft, che sperava di poter lanciare un nuovo gioco in grado di trainare gli abbonamenti del suo servizio Xbox Game Pass in attesa del suo pezzo da novanta, Starfield.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo affrontato le orde di vampiri che popolano Redfall su Xbox Series X, sperimentando l'avventura di Devinder, Jacob, Layla e Remi in modalità cooperativa. Per completare il gioco sono necessarie circa venti ore (qualcosina in più, se si vuole esplorare a fondo l'isola, andare a caccia di ogni singolo Nido o scovare tutti i collezionabili), e nel farlo potrete contare su una buona localizzazione in italiano, con tanto di doppiaggio nella nostra lingua. Redfall è disponibile su PC e Xbox Series, con gli abbonati a Game Pass che possono scaricarlo senza costi aggiuntivi.
Può piacere a chi…
… ama le esperienze cooperative da vivere insieme a un massimo di tre amici
… adora la libertà d'approccio e vuole sperimentare le abilità uniche di ogni personaggio
… apprezza le storie sovrannaturali e gli elementi onirici
Potrebbe deludere chi…
… si aspettava un'esperienza più rivoluzionaria
… sperava in un comparto tecnico di prim'ordine
… ama i mondi aperti ricchi di varietà e cose da fare
Redfall è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.