LE ICONE DEI VIDEOGIOCHI

Alex Kidd, la mascotte mancata dei videogames

Quando il colosso nipponico Sega era disperatamente in cerca di un simbolo per contrastare Nintendo e il suo Mario, il piccolo Alex non riuscì a ritagliarsi lo spazio che meritava

24 Giu 2021 - 09:34
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Nel 1986, Sega era in cerca di una mascotte. All’arrivo Sonic the Hedgehog (che ha festeggiato nelle scorse ore il trentesimo anniversario) mancavano ancora cinque anni e a questo gigante videoludico giapponese serviva qualcosa per contrastare la superstar Nintendo, Mario. L’ultima console domestica di SEGA, il Mark III, aveva già fatto il suo debutto in Giappone e stava per arrivare in America (con il nome di Master System), un terreno estremamente fertile per i videogiochi.

Nintendo si era già fatta strada all’interno di molte case, in gran parte grazie al successo di Super Mario Bros., un videogioco in grado di rivoluzionare un intero settore. Il campo di battaglia non era tra i più favorevoli per Sega, nonostante i suoi successi nelle sale giochi. In più, quando Sega si guardò in giro in cerca di un personaggio da contrapporre a Mario, nel mirino finì un’astronave colorata chiamata Opa-Opa. Ma come, questa non doveva essere la storia di Alex Kidd?

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Alex Kidd non è mai stato la mascotte ufficiale di Sega. Questo ruolo fu ricoperto da Opa-Opa, star della serie Fantasy Zone con cameo in quella di Zillion. Ma i videogiochi Fantasy Zone non raggiunsero mai la fama necessaria per lanciare Opa-Opa nella stratosfera -- specialmente in America. Avevano un pubblico molto dedicato, ma era il genere platform a essere in forte ascesa. Di conseguenza, i giocatori cercarono un videogioco adatto a tracciare un parallelo diretto tra NES e Master System. Ed ecco che, senza sforzi esterni, la corona di mascotte non ufficiale passò ad Alex Kidd, star dell’ambizioso platformer Alex Kidd in Miracle World.

Alex Kidd in Miracle World arrivò a poca distanza dal debutto di Master System, sul finire del 1986. Il videogioco è stato sviluppato da Kotaro Hayashida, altrimenti noto come Ossale Kohta (che compare anche nei titoli di Phantasy Star, Zillion e Shining Fore). Miracle World era un platform a scorrimento come Mario, ma il gameplay prevedeva ben altro rispetto alle corse a destra e sinistra. Alex Kidd attraversava sotterranei, castelli e grotte nei 16 livelli in cui era divisa l’avventura, all’interno del mondo di Radaxian. Pilotava una serie di veicoli, dalla motocicletta alla barca, nel corso della sua ricerca del fratello rapito da Janken il Grande.

La differenza più importante tra Miracle World e Mario riguardava l’uso di un sasso-carta-forbice per gestire le battaglie con i boss. Una volta incrociata la strada del nemico di turno, il tempo si fermava e ci si doveva cimentare in uno scambio di questa morra vecchia come il mondo. Memorizzando l’ordine dei simboli scelti dai boss si potevano superare queste sfide in un lampo, ma se si sbagliava anche solo uno di questi botta e risposta si dovevano incrociare le dita per sperare di sopravvivere alle battaglie successive.

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Con questo non vogliamo dire che Alex Kidd in Miracle World sia superiore a Super Mario Bros., perché non lo è. Ma, nonostante questo, si tratta di uno dei migliori platform 8-bit e uno dei migliori giochi in assoluto su Master System. Purtroppo, come lo stesso Master System, Alex Kidd non ebbe un successo straordinario, ricevendo gli applausi solo da una piccola fetta di pubblico. Ma questi giocatori furono evidentemente abbastanza per convincere Sega a non mandare in pensione il personaggio. Alex Kidd è stato a un passo dalla promozione nel circuito dei grandi, almeno in Giappone.

Dal 1986 fino a oggi, la serie è arrivata a collezionare sette titoli, dal successo altalenante e principalmente condensati in quell’ultimo lustro degli anni Ottanta. Nonostante il lungo periodo di silenzio che ha diviso il sesto capitolo, Alex Kidd in Shinobi World (1990) dal remake di quel primo capitolo per Master System, pubblicato in questi giorni, Sega ha più volte inserito la sua mascotte mancata all’interno di altri giochi: Sega Superstars Tennis (2008), Sonic & Sega All-Stars Racing (2010) e Sonic & All-Stars Racing Transformed (2012) a testimonianza che un buon debutto può non essere abbastanza da farti sfidare un colosso come Mario, ma può essere sufficiente a rimanere impresso nel firmamento delle icone dell’universo videoludico.

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