Il videogame di Creative Assembly arriva su dispositivi mobile per terrorizzarci ancora una volta
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Vent’anni fa, c’era una regola non scritta nel mondo dei videogame: se un gioco era tratto da un film, 99 volte su 100 era una ciofeca di proporzioni bibliche. Chi mastica videogiochi da più di due decenni avrà sentito, ai tempi, le teorie più bizzarre sul motivo per cui fosse empiricamente possibile riuscire a realizzare un gioco almeno discreto se veniva sfruttata una licenza cinematografica, dai piani marketing folli che pretendevano di dedicare tutto il budget per l’acquisto dei diritti a una vera e propria maledizione che aleggiava sopra gli studi incaricati di realizzare tali videogiochi.
Per fortuna, negli ultimi anni la situazione è cambiata notevolmente, e ormai siamo abituati a videogiochi tratti da film come Star Wars, Batman, Riddick, Spider-Man e persino l’italica serie di Bud Spencer/Terence Hill divertendoci un sacco.
Alien: Isolation, uscito originariamente nel 2014 per PC, PS4 e Xbox One, è stato proprio uno dei videogiochi che ha sovvertito questa maledizione. Prima di Isolation, i giochi ispirati al ciclo cinematografico di Alien erano generalmente additati come mediocri quando andava di lusso. Invece, Alien: Isolation dimostrò che era possibile godersi la caccia dell’alieno anche come videogame.
TERRORE ALLO STATO PURO - Ambientato una quindicina di anni dopo gli eventi del primo film, vi mette nei panni della figlia dell’inossidabile Ellen Ripley. Amanda, che nella serie cinematografica viene solo nominata di sfuggita, vuole scoprire a tutti i costi cosa è successo alla madre e ai suoi compagni di viaggio. Quando la "scatola nera" della Nostromo viene ritrovata e portata sulla stazione spaziale Sevastopol, non ci pensa due volte e sale a bordo della prima astronave diretta da quelle parti.
Tuttavia, quando mette piede sull’enorme base spaziale, scopre subito che c’è qualcosa che non va. Manca la corrente, ci sono file di sacchi neri pieni di cadaveri, qualcuno s’è messo a costruire barricate improvvisate un po’ ovunque. Avete indovinato: la scatola nera non è l’unica cosa che è arrivata sulla Sevastopol, e tra quando la notizia è arrivata sulla Terra a quando Amanda è giunta sulla base, la situazione è precipitata. Oltre allo xenomorfo (non pensiamo sia "spoiler" rivelarvi che in un gioco che si chiama "Alien" ci sia almeno un alieno con acido per sangue e trentaquattro file di denti tutti aguzzi), anche i sopravvissuti non sono particolarmente felici di vedere Amanda, e generalmente è accolta a colpi di arma da fuoco o peggio.
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UNO SPETTACOLO ANGOSCIANTE - Il primo impatto con il gioco è da “wow”: graficamente, Alien: Isolation era un mezzo capolavoro ai tempi della PS4, ma oggi non abbiamo remore nel definirlo visivamente un capolavoro fatto e finito su cellulari e tablet iOS e Android. Nella "conversione" da console a dispositivi mobile, non solo non ci sembra che si sia perso nulla, ma l’atmosfera sembra ancora più foto realistica. I corridoi bui, le stanze mezze distrutte e le pareti della Sevastopol sono realizzate in modo eccezionale, ed è davvero difficile credere di giocare su un cellulare, anche se recente.
Attenzione, però: vi muoverete come in uno sparatutto, ma Alien: Isolation è un survival. Qua non potete pensare di sparare a tutto quello che si muove, ma dovrete soprattutto preoccuparvi di sopravvivere. La prima oretta di gioco vi introduce nell’ambientazione, poi inizia la fuga continua sia dallo Xenomorfo, che almeno inizialmente è indistruttibile, che dagli "altri" nemici. Bisogna anche usare una dose abbondante di materia grigia, perché ci sono parecchi puzzle ed enigmi da risolvere, porte da aprire, cunicoli da trovare.
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DA CONSOLE A MOBILE - Un gioco originale e graficamente magnifico, il cui unico difetto è proprio nell’essere un giocone che ha poco da invidiare ai titoli PC e console: è molto difficile giocarlo in mobilità, sul metrò o sul treno. Prima di tutto, perché i salvataggi – come in tutti i survival – sono sparsi in modo sapiente e quindi non potrete "uscire" quando volete o se arrivate con il metrò alla stazione di destinazione e dovete scendere per andare a scuola o in ufficio.
In secondo luogo, anche se i controlli touch sono realizzati molto bene e funzionano discretamente, la natura del gioco quasi vi costringe a giocare con un controller Bluetooth per poter avere più chance di sopravvivere e muovervi in modo più naturale. Vi consigliamo quindi di affrontare la spesa per Alien: Isolation su mobile (circa 12 euro nella versione iOS, noi l'abbiamo provato su iPhone 13) se pensate di poterlo affrontare come merita: a casa, seduti e comodi, con un joypad Xbox o PlayStation, godendovelo a fondo per le sue venti e passa ore.
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A proposito del prezzo: questa edizione mobile include anche tutti i DLC di espansione usciti dal 2014 in poi, ed è interamente localizzata in italiano. Comprare questo "pacchetto" su Steam, al momento in cui vi scriviamo, costa oltre 45 euro, su console oltre 50 (anche se, essendo un gioco "vecchio" di quasi 10 anni, è facile trovarlo in sconto ogni tanto).