È arrivato Arcade di Apple, e ha portato con sé (anche) il nuovo titolo degli autori di Monument Valley
di Paolo PagliantiIl rischio, quando si "sfonda", è di ritrovarsi a corto di idee. Innumerevoli romanzi, brani e film ci hanno raccontato di autori in crisi, e succede spesso anche nei videogame con seguiti insipidi che fanno stracciare le vesti ai critici al grido di “more of the same”.
Beh, gli amici di Ustwo sembrano esserne immuni: dopo aver strabiliato il mondo con un puzzle game delicato e intuitivo come Monument Valley (se non lo avete giocato, fatelo ora!), era possibilissimo che rimanessero "intrappolati" nella loro narrazione costruita da poche frasi, dalla grafica onirica, dai puzzle che avrebbe fatto godere un sacco Escher. Invece, il loro nuovo titolo, Assemble with Care, è di tutt’altra pasta.
A dire il vero, gli sviluppatori ci avevano già stupito con un altro gioco fuori dagli schemi: Land's End, un simil-Myst con tanti puzzle fisici – ma essendo un gioco VR-only, non è diventato minimamente noto come il suo predecessore dal cappello a punta.
Assemble with Care spariglia quindi le carte e le previsioni: innanzitutto, è costruito attorno a una storia del nostro mondo e del nostro tempo. Maria, la protagonista del gioco, ritorna alla cittadina di Bellariva dopo anni di esplorazioni e viaggi per il mondo. La sua specialità è riparare oggetti, e quindi fuori dalla sua stanza si forma presto una fila di persone che hanno bisogno del suo aiuto.
Un telefono a disco che non funziona, una statua rotta, un’insegna da assemblare: Assemble with Care è prima di tutto un puzzle game dove bisogna esaminare gli oggetti, scoprire come si smontano e rimontano, trovare il "pezzo" rotto e sostituirlo.
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Lo scopo del gioco è di riparare degli oggetti legati a particolari ricordi.
Visto che gli anni '80 vanno tanto di moda, specie tra chi non li ha vissuti di persona, si inizia con un registratore e una cassetta che non funziona. Si ricorre al vecchio trucco della matita per riavvolgere la bobina, e ci si sente già subito tanto McGyver. Il registratore non si accende, quindi si scopre come svitare lo scomparto apposito con il cacciavite e a sostituire le pile. Uno degli oggetti successivi ha un circuito, e iniziano a lavorare le meningi per davvero e imparate come funzionano i circuiti di Assemble with Care. Qualche puzzle dopo, c’è una specie di Game Boy dove bisogna cambiare lo schermo, il tasto, il circuito e ricollegare tutto: ma ci sarete arrivati con una curva di apprendimento così morbida che non ci saranno scossoni o interrogativi.
Potete passare da un puzzle al successivo skippando i dialoghi e le storie, e andrà benissimo. Assemble with Care è un gioco estremamente divertente, e molto vario per giunta. I designer non si sono limitati a riproporre lo stesso "enigma" con qualche variazione sul tema, ma si sono evidentemente sforzati per crearne di molto diversi tra loro, pur facendo rispettare a tutti le "regole grammaticali" del gioco, quindi una vite di Assemble with Care si sviterà sempre allo stesso modo, che si attaccata a una radio oppure a una lampada. Gli enigmi sono agli antipodi della difficoltà: basta spostare un oggetto su un altro per vedere se si può infilare da qualche parte, e generalmente le opzioni sono molto limitate, quindi si arriva facilmente alla soluzione.
Tuttavia, il consiglio è di leggerle quelle storie – il gioco è tutto tradotto in italiano, nei testi. Così scoprirete che la cassetta che avete salvato è importante per la bimba che vi ha chiesto aiuto perché c’è impressa la voce della mamma scomparsa, o perché riparare la statua del signore del terzo o quarto livello è così importante, per lui.
Assemble with Care durerà un pomeriggio, massimo due, ma sarà un pomeriggio in cui vi staccherete difficilmente dallo schermo.