Proviamo tre giochi che sfidano gli store digitali con un costo per il download: varranno tre o quattro caffè?
di Paolo Paglianti© ign
Questa settimana ci dedichiamo a tre giochi a pagamento per smartphone e tablet: niente di clamoroso – siamo tra i tre e i cinque euro – ma comunque una scommessa da parte dei loro produttori. Sono tre giochi assai interessanti, che esplorano il loro genere con un tocco di originalità. Ci sono le piattaforme da ninja di Daggerhood, i movimenti da maestro Zen di Jumpgrid, e soprattutto l’avventure molto particolare di Alt-Frequencies, che oltre a impegnarvi con i suoi enigmi nascosti, vi farà riflettere sul tema delle fake news e dei complotti.
ALT-FREQUENCIES Un gioco decisamente inusuale, in cui passerete il tempo a interagire con una radio - di quelle un po' anacronistiche e analogiche, con il "rotore" per scegliere la frequenza. Passando da una stazione all'altra, scoprirete che non ci sono solo talk show, canzoni dell'estate e DJ spiritosi. Tra i MHz delle frequenze si annidano delle radio pirata che cercano di risvegliare la popolazione, schiacciata da un sistema politico che finge di indire elezioni e mente ai cittadini.
L'avventura di Alt-Frequencies è divisa in giornate, in ognuna delle quali avete un obiettivo - per esempio, trovare la prima radio "pirata" e decrittare le sue trasmissioni per capire di cosa sta parlando. Poi dovrete sbugiardare un politico, trovare un "ribelle" che vi aiuti, e via dicendo. Per farlo, dovrete passare da una radio all'altra (sono una mezza dozzina) e seguire le trasmissioni, cercando di intuire quando c'è qualcosa di interessante. La vostra radio vi permette di "registrare" una frase detta alla radio e "rispedirla" a un'altra stazione. Così per esempio potrete registrare la frase "Come si trova una stazione pirata" e inviarla a un'altra stazione, quando il conduttore chiede se ci sono domande per il "complottista" di turno.
Il gioco è in inglese, ma con sottotitoli italiani tradotti abbastanza bene. c'è qualche piccolo errore di traduzione, ma il senso si capisce bene. È un gioco "riflessivo", in cui dovrete ascoltare le varie trasmissioni di ogni giornata più volte (per fortuna è possibile saltare le parti già sentiti e non interessanti) e combinare la frase registrata al momento giusto. Non stupisce che gli autori siano gli stessi di un'altra avventura molto originale, A normal Lost Phone, in cui il gioco "simula" un cellulare trovato per caso e i tentativi del giocatore di violarlo per carpirne i segreti.
Alt-Frequencies è disponibile su Android e iOS, noi l'abbiamo provato su Neffos X1 Max.
JUMPGRID Dopo essersi spremuti le meningi con un’avventura-puzzle, niente di meglio di un passatempo veloce e intuitivo. In Jumpgrid, avrete davanti a voi, sul vostro cellulare una griglia del Tris (il gioco che si trova "dietro" molte scacchiere, per intenderci). Dovrete spostare la singola pedina sulla scacchiera, lungo le linee, e raccogliere tutti i cubetti disseminati agli incroci di queste linee. Sembra semplice, vero? Il problema è che sulla scacchiera si muovono degli ostacoli, in modo ritmato: all’inizio sono dei rettangoloni, poi arrivano sferici, triangolari, di ogni forma e colore.
La regola è semplice: la vostra pedina è invulnerabile mentre si sposta, ma se “arriva” a un incrocio mentre è presente un ostacolo, è "game over". Jumpgrid è talmente veloce che per risolvere alcuni schemi si va di istinto, puro e semplice. Bisogna arrivare a uno stato Zen, usare la Forza, o qualsiasi altra abilità sovrannaturale per riuscire a muovervi super velocemente per tutta la scacchiera prima di finire schiacciati dalle forme. Come passatempo è perfetto, anche se la velocità smodata a cui si arriva dopo i primi 10 livelli lo rende giocabile solo da chi è veramente rapido con le dita.
Jumpgrid è disponibile su iOS, noi l'abbiamo provato su iPhone 7s.
DAGGERHOOD Decine di migliaia, forse centinaia di migliaia. Quanti sono i platform sugli store digitali? Sicuramente una marea capace di sommergere gli smartphone di tutto il mondo. In mezzo a tanti cloni e runner insipidi, ogni tanto emergono degli scogli che ci regalano ore di divertimento formato touch. È il caso, senza dubbio, di Daggerhood, un platform classico – anzi, "retrò", vista la grafica pixellata, in cui si salta e si fanno fuori i nemici fino ad arrivare alla porta per il livello successive. I controlli sono buoni, i livelli vari, i nemici abbastanza stupidi da seguire lo stesso percorso (generalmente).
C’è però una caratteristica molto sfiziosa che rende Daggerhood originale e interessante da giustificarne il suo acquisto: il protagonista del gioco può lanciare un coltello, e teletrasportarsi dove si trova la sua lama volante. Questo aspetto lo rende unico: chi non avrebbe voluto un’arma-teletrasportatrice così in qualsiasi platform dai tempi del primo Mario, per superare agevolmente ogni ostacolo? Daggerhood, però, vi farà rimangiare presto i sogni di gloria facile: i livelli diventano subito degli incubi di design, dove nessun eroe "normale" potrebbe arrivare alla fine. Percorsi irti di spuntoni, nemici ovunque, oggetti posizionati in fondo a pozzi mortali.
Per riuscire non solo a completare i livelli, ma anche raccogliere tutti i tesori (e persino la fatina nascosta in ogni livello, ma che dopo un po’ sparisce) è necessario utilizzare il pugnale e il suo teletrasporto con una precisione da ninja vero. Lanci, ti teletrasporti giusto il tempo di prendere il tesoro sospeso sulla lava, poi lanci di nuovo e ti teletrasporti. Una vera danza, che su schermi touch diventa un pelo più complicata rispetto alla versione PC o console. Un’ottima sfida per chi ama le piattaforme, che su mobile è ancora più impegnativa.
Daggerhood è disponibile su iOS, noi l'abbiamo provato su iPad Pro.