Gris+, le immagini della versione per Apple Arcade
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Il disperato urlo senza voce della protagonista di una favola interattiva da vivere su dispositivi mobile
di Paolo Paglianti© IGN
Coniugare una narrazione drammatica che racconta del dolore e della perdita con le regole di un videogioco, che dovrebbe divertirvi e spingervi a continuare a giocare, non è banale né semplice. Gris è uno dei pochi titoli a riuscirci, a nostra memoria: è un platform che racconta il viaggio della protagonista alla riconquista dei colori e della voce, in un mondo etereo e triste.
Probabilmente molti dei giocatori di Gris, che prima del debutto su mobile ha venduto più di un milione di copie su PC e console, non si sono resi nemmeno conto del significato dietro a puzzle e piattaforme, almeno fino alla fine dell’avventura. Questo perché Gris prima di tutto è un ottimo videogame.
Si tratta di un platform acuto e preciso, che anche su schermi touch permette di giocare in scioltezza e di arrivare a quella piattaforma là in alto, magari con il vento contrario, senza incertezze: se cadete nel vuoto, insomma, non è colpa dei controlli. I livelli di Gris sono eleganti e dopo un po’ anche coloratissimi: generalmente sono caratterizzati da un singolo colore, ma è declinato in una marea di sfumature e tonalità pastello artisticamente magistrali, e sono un vero spettacolo soprattutto sugli schermi Retina dei più moderni iPhone o iPad, con animazioni e sfondi davvero unici.
Ci sono degli enigmi: niente d'insormontabile, e raramente dovrete incaponirvi per capire come superare una sezione. La soluzione è sempre a portata di mano, e generalmente include dover trovare dei “punti luminosi” che vi permettono di aprire un passaggio di qualche tipo. In tutta l’avventura avremo trovato due o tre puzzle veramente ostici, e il fatto che il gioco sia uscito su PC e Switch da qualche anno presenta il vantaggio di poter trovare facilmente dozzine di guide su YouTube, da consultare solo se siete proprio bloccati.
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Volutamente, il gioco non dà indizi di nessun tipo. Non ci sono obiettivi chiari da raggiungere, né un'interfaccia che spieghi nemmeno vagamente cosa bisogna fare o cosa il gioco si aspetti da noi. Tranquilli, disorientarvi è il piano di Gris: farvi sentire un po’ soli, abbandonati, e spingervi a uscire dal guscio e sperimentare in questa o quella direzione. Quando si scopre finalmente la storia dietro il gioco, con il suo epilogo ben lontano dall’usuale principessa da salvare o mostro da uccidere, l’impatto emotivo si fa sentire.
Gris è arrivato da poco su Apple Arcade (noi l'abbiamo scaricato Gris su iPhone 13), l’abbonamento "all you can Play" da circa 5 euro mensili proposto dalla casa di Cupertino, ed è un'occasione imperdibile per goderselo senza spendere un centesimo extra. Il sistema di controllo touch è perfetto, anche se lo schermo relativamente piccolo di iPhone costringe a usare le dita sullo schermo in punti che vorreste vedere: in tal senso, meglio optare per la versione iPad, un po’ più comoda per godersi l'ottimo comparto grafico.
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Avevamo già portato a termine l'avventura di Gris su Switch, e ce lo siamo rigiocati molto volentieri su iPhone una seconda volta, assaporando anche meglio la storia dietro al platform. È possibile acquistarlo a circa 16 euro su PC e sulla console ibrida di Nintendo, oppure intorno ai 5/6 euro su smartphone Android o nella versione console per PS4.