Merge Match March, un videogioco mobile per gli amanti del fantasy

Quando si parla del successo planetario di Candy Crush e relativi cloni, quei titoli in cui bisogna allineare tre simboli, il dubbio è solo se ne esistano migliaia o milioni. Ce ne sono di tutti i tipi nei negozi virtuali dei giochi per il vostro smartphone: da quelli ambientati nello spazio profondo o nelle discoteche anni Ottanta, alle varianti che includono i Pokémon si basano sulla passione per il giardinaggio.

Sviluppato da Zoo Corporation, Merge Match March non si discosta dalle meccaniche del capostipite di questo genere: ci sono linee o colonne di simboli e bisogna scambiarne due per creare dei filotti da tre o più simboli identici.

Merge Match March prova a distinguersi dalla massa integrando la meccanica di allineamento con delle battaglie fantasy tra eserciti che non sfigurerebbero di certo in opere come Il Signore degli Anelli o Il Trono di Spade. È necessario spostare i simboli al centro dello schermo, cercando di formare tris di spade o scudi per dar vita a soldati che si aggiungano alla battaglia e portino la vostra armata alla vittoria. Nella parte superiore dello schermo si svolge l'epico scontro, con picchieri e spadaccini, maghi e altre creature fantastiche.

L'altra "novità" consiste nella possibilità di scambiare anche due simboli senza creare un tris (regola necessaria, al contrario, nella stragrande maggioranza dei videogiochi di questo tipo), ma ovviamente si sconta un malus che potrebbe condurre il vostro esercito alla sconfitta. Ottenendo la vittoria passerete alla "battaglia" successiva, che potrebbe avere regole di ingaggio diverse dal far fuori tutti i nemici.

Merge Match March si scarica gratuitamente: è possibile provare il lungo tutorial e le prime missioni senza che la pressione per acquistare l’immancabile moneta virtuale si faccia sentire, poi bisogna decidere se aspettare oppure pagare per giocare senza sosta. Resta comunque un ottimo passatempo per i momenti di pausa, sul treno o nell'attesa della metropolitana: cos’altro pretendere da un clone di Candy Crush?