Veloce, intrigante, originale: ecco quello che vogliamo da un gioco "mobile"
di Paolo Paglianti© ign
Visto che è la “prima puntata”, partiamo con le presentazioni: Giochi per il vostro smartphone è la nuova rubrica di Mastergame che si occupa di videogiochi per cellulari e tablet. Anche tra i giocatori più sgamati è diffusa la convinzione che su mobile ci siano solo giochini idioti, passatempi dedicati a inesperti e che, ehi, i videogame veri si trovino solamente sulla PlayStation 4. Niente di più sbagliato: iPhone, iPad e device Android sono piattaforme stratosferiche per divertirsi ovunque, spendendo molto meno che su console e trovando spesso idee originali. Cominciamo subito a suggerirvene alcune!
HARRY POTTER: HOGWARTS MISTERY Un gioco mobile su Harry Potter, in cui interpretate un giovane studente di Hogwarts alle prese con le lezioni di Piton, le rivalità tra Serpeverde e Grinfondoro e mostracci pieni di tentacoli da sconfiggere con bacchetta magica: cosa può andare storto? In effetti, la prima mezz’oretta con Hogwarts Mystery è uno spasso: vi preparate in Diagon Alley, venite assegnate alla casata (io non potevo che finire in Serpeverde!), affrontate le prime lezioni e incontrate persino il classico studente spregevole e fastidioso che sembra essersi iscritto alla scuola di magia solo per crearvi problemi. La “full Harry Potter experience”, ma con una storia differente, in cui il protagonista siete voi e dovete scoprire perché vostro fratello maggiore ha dato di matto qualche tempo prima ed è fuggito dall’unica scuola in cui tutti i bambini del mondo vorrebbero iscriversi. Nel gioco vi muovete fra le diverse ambientazioni di Hogwarts, anche se non siamo di fronte a un vero e proprio gioco di esplorazione: basta toccare il nome della destinazione dove volete recarvi per raggiungerla. La grafica non è male, anche se molto “basic” al punto da ricordare i The Sims di qualche anno fa; a proposito, un plauso speciale lo meritano i “quiz” tipo Trivial che esplorano le vostre conoscenze nella cultura Potteriana.
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Non è difficile procedere nel gioco: basta “toccare” gli oggetti luminosi o seguire il percorso della punta della bacchetta.
Il problema è che Hogwarts Mystery è un gioco freemium (accesso gratuito con acquisti opzionali) pensato male. Il cosidetto “pay wall”, il momento in cui siete più o meno costretti a pagare per proseguire, è inesorabile e spietato. Ogni azione del gioco, compreso parlare con il vostro migliore amico, “costa” energia magica e una volta esaurita ci sono due possibilità: aspettare (tanto) o pagare. A un euro e rotti per 25 gemme inizia a diventare un esborso abbastanza critico. Oltretutto, molte “missioni” prevedono un tempo limite entro cui essere completate, e – sarà un caso – è inferiore a quello che il gioco richiede per “ricaricare” l’energia del protagonista gratuitamente. I tempi di attesa, poi, sono abbastanza lunghi: quattro minuti per un punto di energia, e per esempio per la prima sfida “vera” ve ne servono oltre venti – quindi, un’attesa di un’ora abbondante.
Speriamo che i produttori si rendano conto presto di questi limiti un po’ troppo rigidi, e allentino un pochino la morsa sul paywall: Hogwarts Mystery non è affatto un brutto gioco, soprattutto per gli appassionati del maghetto della Rowling.
Provato su Huawei P9
OVIVO La gravità sarà il vostro motore: la pallina è in grado di rotolare a sinistra e destra, ma appena incontra una salita, anche tutto sommato dolce, tende a essere frenata dall’implacabile attrazione gravitazionale. Dovrete quindi cambiare colore e saltare nel colore opposto, dove la salita di prima sarà una discesa. Il video qua sopra mostra molto bene l’idea di Ovivo e della sua giocabilità manichea.
I primi livelli sono abbastanza semplici e ci si muove in scioltezza, ma naturalmente con il progredire del gioco arrivano nuove sfide. Già dal terzo “mondo” (ognuno è composto da tre livelli, e ci sono dieci mondi) dovrete essere abbastanza veloci da sfruttare una discesa vertiginosa, invertire il colore proprio quando la pallina arriva sul fondo in modo da essere proiettati nell’altro sfondo e mantenere l’inerzia acquisita nella discesa per superare un baratro o una selva di punte mortali. Dal punto di vista artistico, Ovivo è un raro gioiello di stile, ma nei giochi mobile quello che ci interessa è come si gioca sullo schermo touch: qua potrete scegliere se inclinare il device per muovere la pallina o toccare lo schermo sulla sinistra (sia con joystick virtuale che con due tasti distinti, sempre virtuali). Per passare da nero a bianco e viceversa, si tocca la parte destra dello schermo. Quindi, scegliendo il controllo con inclinazione potete giocarci ovunque anche con una mano sola. Ovivo è perfetto per partite lampo, tipo in coda alle Poste o appena avete dieci minuti liberi tra una riunione o lezione e l’altra, perché i livelli sono piuttosto veloci e potrete finirli anche in un minuto o due – sempre che non continuiate a cadere in quel dannato pozzo senza fondo!
Ovivo è disponibile per dispositivi mobile Apple.
Provato su iPhone 7
SHADOWGUN LEGENDS Parliamo ora di un’esperienza che, tutto sommato, non si allontana moltissimo dai vari Halo, Call of Duty o Wolfenstein disponibile sulla vostra console, e in più potrete giocarci anche sul treno o sul metrò. Proprio come negli FPS su console, in Shadowgun Legends dovrete affrontare una serie di livelli in cui c’è una sola regola: sparare a tutto quello che si muove. Vedrete l’azione direttamente dagli occhi del protagonista, un mercenario spaziale che combatte per il miglior offerente. Nella cittadella iniziale c’è un sacco di lavoro per voi: innanzitutto, c’è Slate che vi offre le missioni della campagna single player e la sua lotta contro gli invasori alieni e metallici. Poi ci sono i venditori di armi e armature, che qualche missionicina possono offrirla pure loro. C’è il casinò e il bar, ma soprattutto c’è Nitro con le sue sfide multi giocatore.
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Gli avversari hanno la tendenza ad aggredirvi in branco e a bersagliarvi dal cielo.
Difatti, Shadowgun Legends ha due anime: la prima è quella della campagna single player, una serie di missioni che combatterete da soli contro le apparentemente soverchianti forze nemiche. Ogni missione dura generalmente meno di cinque minuti e vi spedisce sui pianeti invasi dei nemici per riattivare un reattore o uccidere un nemico specifico. I livelli sono abbastanza lineari, ma c’è spazio per qualche piccolo enigma a base di leve e interruttori e un po’ di esplorazione – niente di particolarmente astruso o ostico, anche perché c’è sempre un indicatore che vi dice dove andare quindi è proprio difficile perdere l’orientamento.
I combattimenti sono veloci e appaganti, soprattutto quando incontrate qualche nemico un po’ più grande e grosso del solito contro cui è necessario elaborare un minimo di strategia per evitare di essere fatti fuori. Dopo ogni missione, tornerete nella cittadella e potrete vendere gli oggetti superflui trovati, ricevere la ricompensa e scegliere il passo successivo. Man mano che completerete le missioni (come abbiamo detto, anche molti venditori hanno dei compiti per voi), progredirete di livello: dal quinto in poi, potrete accedere alla seconda metà di Shadowgun, il multiplayer.
Nel multiplayer, i mercenari di Shadowgun possono combattere tra di loro in duelli uno contro uno o team contro team – niente di nuovo sotto il sole digitale degli sparatutto in prima persona. Ma non solo: possono combattere insieme contro gli alieni, in missioni in cooperativa, e questo è molto, molto più divertente. Basta offrirsi volontari e in poche decine di secondi il gioco crea una squadra con altri giocatori da tutto il mondo, e vi spedisce a combattere in missioni dalla stessa parte della barricata. Dovrete aiutarvi, coprirvi mentre attaccate gli alieni più coriacei e collaborare per risolvere enigmi dove si azionano leve e pulsanti in modo temporizzato – da soli non potreste mai farcela.
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Giocare con un alleato in carne e ossa (anche se sconosciuto e dell’altra parte del mondo) è sempre uno spasso.
Al di là della grafica decisamente veloce, dettagliata e colorata al punto da non sfigurare se confrontata con una console casalinga, il punto di forza di Shadowgun Legends è nel sistema di controllo: muovendo un pollice sul lato sinistro vi muoverete, con l’altro sul lato destro punterete l’arma. Oltretutto, non dovrete premere nulla per sparare: quando inquadrate un nemico, l’arma fa fuoco da sola e questo vi evita il solito nodo gordiano di dita sullo schermo del cellulare. La grammatica base degli sparatutto è rispettata: potete muovervi lateralmente e sparare ai nemici, evitare i colpi, mirare ai nemici volanti. Certo, non potete saltare (tranne che con appositi trampolini), ma Shadowgun rimane uno sparatutto corposo e completo. Per di più, lo potrete scaricare gratuitamente e provarlo in lungo e in largo per diverse ore senza sentire l’esigenza di spendere soldi veri per migliorare le armi e le armature del vostro personaggio – prima o poi vi renderete conto che è necessario mettere mano al borsellino elettronico per poter progredire, ma le prime cinque/sette ore di gioco dovreste poterle affrontare senza spese. Il gioco è molto esigente e spreme il vostro smartphone a fondo, quindi il livello della batteria scende a vista d’occhio. Ricordatevelo se siete in giro e non volete rimanere a secco!
Shadowgun Legends è disponibile per dispositivi mobile Apple e su Google Store.
Provato su iPhone 7