Dopo il lancio su PC e Google Stadia, smartphone e tablet accolgono sui loro schermi un simulatore vitivinicolo tutto italiano
di Paolo Paglianti
Di gestionali ne abbiamo visti di tutti i colori - dalle metropoli attaccate dal fratello cattivo di Godzilla alle isole caraibiche in mano a dittatori, passando per colonie di formiche e basi su Marte. Quello ambientato in una vigna, onestamente, ci mancava: Hundred Days vince già sul fronte dell'originalità.
Realizzato da un team italiano, Broken Arms Games, il gioco vi mette alla guida di un'azienda vinicola nelle Langhe. Nello story mode, impersoneremo un'imprenditrice londinese che non sa distinguere un Barbera da uno Champagne, e deve scoprire i segreti delle vigne e delle vendemmie. Il campo di gioco è un appezzamento più o meno rettangolare dove dovrete "piazzare" le carte-azione; per esempio, Potatura o Pigiatura. Queste carte corrispondono a degli elementi da piazzare fisicamente sul campo, e visto che hanno forme diverse e a volte bizzarre, come "T" o "U" o "L", non solo dovete capire cosa scegliere, ma anche come disporlo, ragionando un po' come in Tetris.
Naturalmente, la vita della vigna è scandita dalle stagioni - in primavera e in estate ci sono azioni diverse da quelle dell'autunno e dell'inverno. Non dovrete solo curare le viti, ma anche raccogliere l'uva, lavorarla nel modo migliore scegliendo per esempio il giusto compromesso di pigiatura, fino all'imbottigliamento dove potrete scegliere dettagli da veri sommelier come il tappo in sughero o in metallo.
Lo Story mode è in pratica un tutorial mascherato da avventura che spiega cosa fare passo dopo passo. Diversi aiutanti e personaggi vi spiegheranno come funziona non solo il gioco, ma soprattutto la "vera" arte vinicola, svelando dettagli interessanti e molto curiosi. Una volta che vi sentirete pronti, potrete lanciarvi nella modalità "infinito" in cui prenderete il controllo da zero di una vigna "casuale" e giocare per tutto il tempo che vorrete, rendendo sempre più glorioso il vostro vigneto.
Hundred Days è stato pubblicato a maggio di quest'anno per PC e Google Stadia, e ora arriva su dispositivi mobile, con un'interfaccia - secondo le promesse di Broken Arms, pensata proprio per gli schermi touch. Promesse che sono mantenute, visto che affrontare il gioco su cellulari o tablet è divertente e fluido. Anzi, se la meccanica di gioco "alla Tetris" su PC poteva sembrare magari un po' riduttiva se paragonata agli altri gestionali disponibili sulla piattaforma, sugli smartphone (a un prezzo che è meno di un terzo della versione PC) trova una dimensione secondo noi ancora più congeniale. Se proprio dobbiamo trovare un difetto, i testi hanno un carattere un po' lillipuziano.
Si parla spesso di come i videogiochi potrebbero promuovere la cultura e il territorio: Hundred Days, secondo noi, è un ottimo sistema per rendere divertente e giocabile una materia che ben pochi, anche nel nostro Paese, conoscono davvero fino in fondo. La dimostrazione è che, pur avendo padroneggiato il sistema di gioco degli incastri abbastanza velocemente, abbiamo continuato a giocare per scoprire ancora più curiosità sul processo che trasforma la vite in vino. E ci gusteremo il prossimo calice di Morellino di Scansano con molta più consapevolezza!
Hundred Days è disponibile su dispositivi Android e iOS, noi l'abbiamo provato su iPhone 12 Pro.