Nel 1994 Capcom manda in campo vampiri, lupi mannari e zombie nel suo capolavoro dell'orrore
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Se quella di Street Fighter è ovviamente la serie di picchiaduro che ha segnato maggiormente la storia dei videogame (e il neo annunciato sesto capitolo potrebbe portare ulteriori rivoluzioni), nonché la saga di Capcom più nota al mondo assieme a quella di Resident Evil, chi frequentava le sale giochi negli anni ‘90 ricorderà molto probabilmente anche un’altra, splendida serie di videogiochi di combattimento del produttore giapponese, ovvero Darkstalkers: The Night Warriors.
Niente maestri di arti marziali stavolta, bensì un gruppo di creature che sembrano prelevate di peso da letteratura e cinematografia horror: abbiamo vampiri, lupi mannari, il mostro di Frankenstein, uomini-rettile e persino inquietanti robot antichi, tutti pronti a darsele di santa ragione in serrati scontri uno-contro-uno.
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Lo scheletro di Darkstalkers è chiaramente lo stesso di Street Fighter II: duelli risolti al meglio di tre round, coi due lottatori che devono ridurre a "zero" l’energia vitale degli avversari facendo uso di colpi "normali" e di super-mosse. Persino il sistema di controllo è in larga parte analogo, con un setup a sei tasti che scatenano altrettanti colpi differenti con pugni, calci o altre appendici, di potenza variabile.
Quello che cambia notevolmente rispetto a Street Fighter II è però l’agilità e la versatilità dei lottatori: il team di sviluppo ha fatto tesoro della natura soprannaturale dei personaggi per estremizzare le loro tecniche di lotta e il risultato è quantomeno spettacolare. Su schermo accade davvero di tutto, tra personaggi che si deformano continuamente, trasformazioni di ogni tipo, teletrasporti e immancabili colpi di energia che spesso riempiono buona parte della visuale.
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Il che non significa che il gameplay risulti meno preciso rispetto agli standard cui Capcom ci ha abituati: il sistema di combattimento, anzi, si presenta sorprendentemente profondo, capace di sfruttare l’elevato dinamismo degli scontri per introdurre alcune importanti novità come ad esempio l’abilità di parare colpi a mezz’aria o di avvicinarsi e allontanarsi rapidamente dagli avversari. L’aggiunta di un pratico sistema di combo consente inoltre di concatenare sia colpi "regolari" che mosse speciali e addirittura super-mosse in sequenze devastanti.
A supportare il tutto troviamo un aspetto grafico che ancora oggi appare spettacolare: Akira Yasuda, graphic designer, ha innanzitutto trasposto splendidamente dei mostri "classici" nello stile fumettoso adottato dal gioco, aggiungendo poi una serie di creature originali - come la simpaticissima donna-gatto Felicia o lo zombie-chitarrista Zabel - per dare vita a un roster di combattenti memorabili.
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Dopodiché le possibilità offerte dall’hardware CP System II di Capcom hanno consentito l’uso di centinaia di fotogrammi di animazione, permettendo di dar vita in modo a dir poco impressionante ai lottatori stessi. Chiude il pacchetto "artistico" di Darkstalkers la bellissima colonna sonora a opera di Takayuki Iwai e Hideki Okugawa, a metà tra rock e melodie gotiche, capace di accompagnare alla perfezione quanto accade su schermo.
Darkstalkers è un immediato successo in sala giochi e ottiene un eccellente riscontro in termini di "fandom": i personaggi vengono abbracciato dai videogiocatori e diventano vere e proprie icone - in particolare la già citata Felicia e la bella vampira Morrigan - spianando la strada a fumetti, gadget e serie di anime. Ovviamente non mancano le conversioni per sistemi da casa - nel caso specifico, Sega Saturn e Sony PlayStation - e, ovviamente, dei seguiti.
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Appena un anno dopo ecco arrivare Night Warriors: Darkstalker’s Revenge, nuovo capitolo che potenzia il gioco originale aggiungendo personaggi, rendendo utilizzabili i due "boss" e includendo nuove meccaniche (come la possibilità di "accumulare" super-mosse per giocare in modo ulteriormente tattico) mentre nel 1997 arriva il terzo e ultimo capitolo, ovvero Darkstalkers 3: una sorpresa dolce-amara per i fan, dal momento che pur migliorando il gioco e aggiungendo altri quattro personaggi, questo titolo rimuove tre lottatori storici.
Anche il secondo e il terzo capitolo della serie vengono convertiti su console: Capcom però si dimentica della saga fino al 2005, quando esce la raccolta Darkstalkers Resurrection su PlayStation 3 e Xbox 360, limitandosi a riproporre i tre capitoli della serie e le due rielaborazioni del terzo episodio uscite in Giappone, gli stessi contenuti che rivedremo a breve in Capcom Fighting Collection per PC, PS4, Xbox One e Switch. Di un nuovo capitolo o di un’edizione che - finalmente - contenga tutti i personaggi ancora, purtroppo, non c’è traccia.