Into the Breach, le immagini della versione per smartphone
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Uno dei videogiochi di strategia più amati dell'ultimo decennio arriva anche su dispositivi mobile, proiettandoci in un mondo sotto attacco: per salvarlo servono tattica, astuzia e tre mech
di Paolo Paglianti© IGN
Non si sa da dove siano arrivati, ma il loro obiettivo è chiarissimo: i Vek, i mostracci di Into the Breach, vogliono distruggere il genere umano, città dopo città. In realtà, piccolo spoiler, ci sono già riusciti: questo videogame inizia dopo i titoli di coda, quando il game over è già storia e i cattivosauri del gioco hanno già vinto. Per fortuna, un manipolo di scienziati si è salvato ed è riuscito a creare una macchina del tempo: potrà spedire tre robottoni e relativo equipaggio al momento in cui tutto è iniziato, sperando di sovvertire il risultato. Indovinate un po’ chi è il comandante dell’operazione?
Into the Breach è uscito qualche anno fa su PC e Switch e ha conquistato milioni di appassionati e dozzine di premi "Game of the Year": da qualche giorno è disponibile per cellulari grazie a Netflix – infatti, Into the Breach è uno dei circa venti giochi che chi ha sottoscritto l’abbonamento di Netflix può giocare sul proprio cellulare o tablet Apple o Android senza costi ulteriori.
Per installarlo, basta lanciare l'app di Netflix dal device (non funziona da PC o TV, per esempio), cercare la "riga" dei contenuti videoludici, e poi toccare sul gioco che volete giocare. Arriverete così al negozio digitale di riferimento, App Store per dispositivi iOS o Google Play Store per quelli Android, e potrete installare Into the Breach senza spendere un centesimo extra – però ricordatevi che non troverete il gioco cercando direttamente nello store, dovrete passare da Netflix.
Into the Breach è un gioco di strategia che ricorda assai una partita a scacchi: dovrete posizionare i vostri tre mech sulla griglia del campo di battaglia e affrontare i nemici, sempre più numerosi e potenti di voi. Il segreto qua è usare l’astuzia e il mech migliore per ogni compito. Per esempio, se ci sono due nemici uno dietro l’altro, potrete tirare uno schiaffone con il mech specializzato nel corpo a corpo, infliggendo danni al primo e anche al secondo per il contraccolpo. Oppure, se un Vek si prepara ad attaccare una città, potete colpirlo con il mech cannoniere e il proiettile lo spingerà di una casella più in là, così nel suo turno il Vek colpirà una montagna e sarà inoffensivo.
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Le regole del gioco si imparano velocemente, ma dozzine di variabili renderanno ogni scontro diverso dagli altri. Per esempio, in alcuni quadri dovrete considerare l’inondazione, evitando di finire sott’acqua e cercando di mandarci i Vek; in altri, c’è un treno che attraversa il livello e con un’accurata pianificazione riuscirete a spedire sulla sua traiettoria i mostracci. Ogni livello dura pochissimo – tre/quattro turni al massimo – e questo lo rendo un gioco perfetto per l’ambiente mobile. Potrete affrontare un quadro o due mentre aspettate la vostra fermata sul metrò, oppure dilungarvi in sessioni di ore sotto l’ombrellone o sul divano.
Into the Breach non è un gioco facile: i Vek sono avversari insidiosi e capiterà facilmente che distruggeranno abbastanza centrali elettriche e città da battervi. Nessuna paura: gli scienziati vi rimanderanno di nuovo indietro nel tempo, e prima o poi riuscirete a trovare il modo di farli fuori e salvare il mondo. Una volta completato, potrete rigiocarlo con una squadra di mech differenti, con poteri e abilità tutte nuove. Noi abbiamo affrontato i Vek sul nostro iPhone 13 liberando due o tre isole dell’arcipelago, e abbiamo ritrovato tutte le qualità del gioco che avevamo già finito e strafinito su PC qualche anno fa. I controlli touch sono perfetti e la grafica identica, così come la soddisfazione di spedire un Vek contro l’altro e poi in fondo al mare.