Poche bolle e infiniti modi per combinarle: un puzzle game che ha fatto la storia
di Mattia Ravanelli© ign
Anche il mondo dei videogiochi, nella sua storia, ha saputo premiare la semplicità e se gli esempi potrebbero essere infiniti, tra i tanti spicca Puzzle Bobble. La linearità e la facilità di comprensione del sistema di gioco diventa addirittura essenziale in un puzzle game e se Tetris lo aveva già spiegato in maniera eccellente, il concetto è stato poi ribadito proprio dal gioco firmato da Taito nel 1994.
Puzzle Bobble nasce dal successo universale di Bubble Bobble, uno dei campionissimi da sala giochi (e non solo) di ogni tempo. Con il suo genitore, però, Puzzle Bobble condivide solo i protagonisti, l’approccio gommoso e colorato e, in particolar modo, il tasso di coinvolgimento e divertimento. Anche per un pubblico non particolarmente avvezzo alle richieste di velocità e sincronizzazione occhio-mano dei giocatori più esperti. Non per nulla Puzzle Bobble riuscì a entrare nel cuore di ragazze e bambine.
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Le regole sono semplicissime: lanciare le bolle per creare sequenze di almeno tre dello stesso colore.
L’idea alla base era e rimane elementare: la schermata di gioco propone una sorta di pozzo simile quello già visto in Tetris, ma con un certo numero di bolle colorate presenti in cima allo stesso, all’inizio di ciascuno dei suoi 32 livelli. Al giocatore (o alla giocatrice) il compito di sparare altre bolle dal fondo, con un marchingegno operato proprio dai Bub e Bob del gioco di piattaforme di qualche anno prima. Una volta allineate almeno tre bolle dello stesso colore, queste scompaiono. Obiettivi ultimi: eliminare tutte le bolle ed evitare che il blocco delle stesse, che si abbassa automaticamente secondo un ritmo prestabilito, raggiunga il fondo dello schermo.
I giocatori più smaliziati capiscono presto che una delle chiavi fondamentali per affrontare ogni sfida consiste non solo nell’allineare semplicemente tre bolle, ma nel farlo in modo tale da far cadere anche quelle sottostanti e legate alle prime. Un meccanismo che dona maggiore profondità a un gioco che, peraltro, funziona più che bene anche nella modalità per due sfidanti. Le bolle eliminate da uno finiscono nel “pozzo” dell’altro ed è subito dramma!
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La modalità a due giocatori prevede il lancio di bolle nel pozzo dell'avversario (e conseguenti litigi storici).
Puzzle Bobble debutta inizialmente affidandosi a una scheda per coin-op di Taito alla metà del 1994, ma raggiunge poi la celebrità con la riedizione in tutto il mondo per Neo Geo, la “console da bar” di SNK (da poco riproposta anche in versione miniaturizzata). Arriveranno poi le conversioni per altri formati, dal Super Nintendo al Game Gear, passando anche per 3DO (Panasonic) e PC.
Per Puzzle Bobble si trattava solo dell’inizio. Mosso anche da un sistema di punteggio che stimolava i giocatori più capaci, il gioco diede il via a una serie che conta un numero ormai quasi incalcolabile di nuove versioni per praticamente qualsiasi aggeggio elettronico dotato di uno schermo. Tra cui ovviamente gli smartphone e i tablet dei nostri giorni. L’ultima uscita, Puzzle Bobble Journey, è solo del 2017 e senza alcun dubbio la storia di Bub e Bob, almeno da lanciatori professionisti di bolle, non è ancora finita.