Guida galattica per creature aliene e robot dalle dimensioni contenute: alla scoperta dei due improbabili protagonisti della serie creata da Insomniac Games su PlayStation
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All’alba del nuovo millennio, Insomniac Games voleva respirare un po’ di aria fresca. Spyro era ormai una trilogia e già si pensava alla nuova Playstation 2; si allestirono le tavole rotonde e giù di meningi spremute. Diverse idee, stando ai racconti di chi era presente, saltarono fuori e su alcune lavorarono anche, almeno per un po’ di tempo – come il cosiddetto Girl with a stick, che doveva essere una sorta di cocktail con dentro un pizzico di Zelda e una spruzzatina di Tomb Raider. Dopo qualche tempo passato a sbattere la testa contro vicoli ciechi, il direttore creativo dello studio, Brian Hasting, se ne venne fuori con un’idea semplice semplice: “un alieno che viaggia da pianeta a pianeta, collezionando armi e accessori”. È in quella frase buttata lì, in una riunione piena di occhi stanchi, che sono nati Ratchet e Clank.
Per primo nacque Ratchet. Dopo alcuni sketch iniziali, che lo ritraevano come una specie di rettile, si arrivò alla forma da simil-felino che tutti conosciamo: fu lo stesso CEO di Insomniac a coniare il nome della sua razza, i Lombax, mentre non sappiamo chi abbia preso la decisione di fare di lui un meccanico. Si pensò di affidare a questo avventuriero spaziale un compagno di latta, ispirato in un certo qual modo a C3PO di Guerre Stellari, ma fortunatamente si scelse poi di virare il tono della storia verso i buddy cop movie (vi ricordate Arma Letale e la sua coppia di protagonisti? Ecco, tipo!) facendo così del piccolo robot un secondo protagonista a pari merito.
In un periodo in cui la forza delle mascotte stava progressivamente svanendo, la scelta di un duo si rivelò vincente. Oltre al rapporto tra i due protagonisti, a tener banco erano un certo umorismo alla Douglas Adams – e di certo non si fa fatica a intravedere certe influenze da Guida Galattica – oltre a un design interessante sia dei luoghi visitati, sia dei gadget disseminati lungo il percorso che i giocatori dovevano compiere. Insomniac Games, negli anni, ha più volte interrotto e recuperato il rapporto con questi elementi di base – con intermezzi più riusciti, come lo spin-off Tutti per uno, e seguiti un po’ deludenti, come il più cupo Ratchet: Gladiator (“vagamente” influenzato dal successo di Halo).
Va detto che non è semplice cavalcare con costanza l’onda del successo, quando il numero di capitoli si fa sempre più alto. Ratchet & Clank conta oltre dieci episodi, con diverse avventure che spaziano in generi diversi, sperimentando con diversi strumenti mano a mano che il mondo dei videogiochi si arricchiva di nuove tecnologie. I due protagonisti hanno passato miriadi di peripezie, ma negli anni i fan della serie hanno messo in chiaro – dati di vendita alla mano – che la formula di base (quella di cui parlavamo poco fa) è ancora quella vincente. Squadra che vince non si cambia e, a giudicare dall’eco dell’annuncio del nuovo capitolo per PS5, Ratchet e Clank sono ancora un duo vincente.
Questa formula, a livello di gameplay, prevede un misto di elementi platform, sparatutto e gioco di ruolo: la percentuale di questi ingredienti varia da capitolo a capitolo, con alcuni minigiochi sparsi qui e là a interrompere lo schema. La gestione delle munizioni è importante, così come l’uso strategico dei vari gadget che si acquisiscono col tempo; oltre a questi si sbloccano via via strumenti che aumentano le possibilità, in termini di movimento, del duo, permettendo al giocatore di accedere a nuove aree (anche nei livelli già passati), prima inaccessibili.
Per quanto riguarda le apparizioni in altri formati, la coppia di personaggi è comparsa sia sul grande schermo, con un film d’animazione omonimo (uscito nel 2013) e addirittura un manga, chiamato Ratchet & Clank: Bang Bang Bang! Critical Danger of the Galaxy Legend.
Dopo anni di silenzio (l’ultimo capitolo della serie videoludica risale ormai al 2016), il duo di avventurieri spaziali sta per tornare, sulla prossima console di casa Sony: Insomniac Games saprà come sfruttare al meglio gli ingredienti che hanno reso famosa la serie?