Una delle saghe più longeve e lugubri del mondo dei videogiochi, Castlevania racconta la storia di un uomo coraggioso che caccia i vampiri a colpi di frusta
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Al giorno d’oggi siamo abituati ai videogiochi horror. Possiamo aspettarci esperienze immersive, terrificanti, piene di momenti in grado di farci ribaltare dalla sedia. Negli anni ‘80 le cose erano assai diverse; per vedere affacciarsi sul mercato qualche volto noto della letteratura di genere si deve aspettare l’avvento della serie Castlevania, nel 1986.
Attingendo ad altri videogiochi d’avventura a scorrimento come Metroid, inserendo però un’ambientazione lugubre, piena dei mostri più terribili, Konami diede il via a una delle storie più longeve del mondo videoludico. Oggi ricordiamo questo esordio attraverso il suo primo protagonista: Simon Belmont. Il contesto gotico della Transilvania re-immaginata su NES cozza un po’ con il design del primo (si fa per dire, perché cronologicamente questo primato spetta a un altro membro della famiglia Belmont) eroe che sfidò il famigerato conte Dracula ma, se si pensa bene al quadro complessivo, c’è poco di cui stupirsi.
All’interno di questo videogioco già si trovavano creature provenienti da opere assai diverse tra loro: vampiri, mostri di Frankenstein, mummie, gorgoni e chi più ne ha, più ne metta. Perché meravigliarsi allora se lo stesso protagonista è una somma – più o meno – esatta di più fonti di ispirazione?
Simon Belmont è un eroe biondo, fiero, massiccio e vestito in maniera assai spartana: il suo aspetto esteriore fa eco a quello di altri celebri protagonisti di culto, come il barbaro cìmmero Conan (anche nella sua versione comparsa sullo schermo nel 1982, col buon vecchio Schwarzenegger).
Con tutti quei muscoli, stupisce un po’ vederlo brandire un’arma come la frusta (ma questo non gli ha impedito di diventare il singolo pezzo di equipaggiamento più rappresentativo della serie), ma anche qui c’è lo zampino del cinema: stando a Hitoshi Akamatsu, director del gioco, era un omaggio a... Indiana Jones!
C’è da dire che Simon non si limita a sferzare l’aria a destra e a manca con la sua frusta: come ha ricordato la recente trasposizione (in versione picchiaduro) in Super Smash Bros. Ultimate, il nostro eroe poteva contare su altri gadget raccolti nel corso dell’avventura. Asce da lancio, fialette infiammabili e chi più ne ha, più ne metta. Grazie a questo arsenale, il Belmont più barbarico della storia riuscì ad avere la meglio sul famigerato conte Dracula – che però, prima di finire al tappeto una volta per tutte, fece in tempo a maledire Simon e tutta la Transilvania… dando il via agli eventi di Castlevania II: Simon’s Quest.
Oltre ai primi due capitoli della serie, Simon Belmont ritorna anche in Castlevania: Harmony of Dissonance, Castlevania Judgement, Castlevania: Harmony of Despair – oltre a diverse apparizioni come ospite, tra le quali Contra: Hard Cops (come boss segreto!) e, addirittura, in un minigioco dell’olimpionico New International Track&Field. Il nostro eroe è anche comparso (in versione un po’... deformata) sul piccolo schermo nella serie TV d’animazione Captain N: The Game Master (da noi chiamata “Un videogioco per Kevin”), prima di lasciare spazio ad altri membri della famiglia Belmont e personaggi entrati nella storia della saga Castlevania.