Tutti contro tutti

Super Smash Bros.: la rissa reale di Nintendo

Un'enciclopedia di mazzate per il campione d'incassi di Nintendo.

di Mattia Ravanelli
03 Apr 2018 - 09:49
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È cominciato quasi come uno scherzo vent’anni fa e oggi è diventata una delle serie più importanti, attese, discusse e ricche della storia di Nintendo. Quella di Super Smash Bros. è un’idea semplice e al tempo stesso improbabile: mettere assieme i più importanti, riconosciuti e amati tra i personaggi di Nintendo… e lasciare che se le diano di santa ragione.

Il concetto stesso di spin-off applicato ai videogiochi va probabilmente ricondotto ai laboratori dell’etichetta di Kyoto, che con Super Mario Kart nel 1992 si è accorta di quanto fosse amato il suo idraulico dal folto baffo e dal pronto guscio. Eppure è la stessa Nintendo a cercare di muoversi sempre con estremo rigore, ordine e rispetto per il suo materiale. Raramente si è lasciata andare a insalatoni videoludici che mettessero assieme questo e quel mondo, questo e quell’eroe, questi e mille altri power-up o suggestioni assortite. Ognuno rimane a casa sua, per quanto possibile. Poi, però, c’è per l’appunto l’impossibile di Super Smash Bros.

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Il primo capitolo di Smash Bros. è stato pubblicato nel 1999 per Nintendo 64.

La serie è nata nel 1999 in Giappone, ovviamente, sotto la cura dello storico team di HAL Laboratories (quelli di Kirby, tra le altre cose) e di Masahiro Sakurai, che poi avrebbe diretto ogni singolo capitolo. L’idea: mettere assieme dodici eroi per dare vita al primo picchiaduro dell’era contemporanea di Nintendo. Due concetti piuttosto aggressivi se paragonati alla storia e al modo di fare del colosso dei videogiochi: Mario che prende a pugni qualcuno di diverso da Bowser? Luigi che si lancia con un calcio volante in piena fronte verso Link, l’eroe della leggenda di Zelda? Come potrebbe mai funzionare?

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Un classico match a Smash Bros., questa volta nel mondo di Animal Crossing.

In effetti le regole d’ingaggio variano lievemente rispetto ai canoni del genere, perlomeno a quelli riconosciuti in quel momento. Quello che non può cambiare è che i lottatori sono tali, quindi continuano a scambiarsi calci, pugni e proiezioni nel tentativo di risultate i vincitori. La differenza sta nei modi: non ci sono barre di energia da svuotare, ma avversari da lanciare fuori dall’ambiente di gioco. Più si subiscono colpi e più sale un’indicatore in percentuale che segnala la possibilità di essere sparati con un sol colpo verso i sette cieli.

Ma radicalmente differente è soprattutto il sistema di controllo e di movimento, con Samus Aran, Donkey Kong o Pikachu che si muovono come se fossero all’interno di un classico gioco d’azione: si salta, ci si accuccia, si girano le spalle agli avversari, ci sono svariate piattaforme e strutture su cui arrampicarsi e tutte da sfruttare… Insomma, una bella confusione. Perché Smash Bros. era ed è rimasto un gioco apparentemente illeggibile e caotico: tanti personaggi su schermo (all’inizio quattro, uno per ogni partecipante, ma si arriverà fino a otto), decine di potenziamenti assurdi, bonus esplosivi e super mosse che incendiano ogni centimetro del palcoscenico e gente che viene lanciata da una parte all’altra dello schermo.

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Da anni la serie è presente nei più importanti tornei di eSport del pianeta.

Super Smash Bros., invece, è un gioco dalla profondità rara e dai meccanismi perfettamente oliati (tanto da averlo reso il portabandiera di Nintendo nel mondo degli eSport). Negli anni l’elenco dei combattenti si è ovviamente arricchito, arrivando ai quasi 60 dell’ultima edizione per Wii U e Nintendo 3DS. Ognuno deve essere soppesato attraverso i suoi pro e i suoi contro, per non andare a rappresentare una scelta troppo facile per chi cerca la vittoria o assolutamente infelice considerato qualche problema di bilanciamento. Che tendenzialmente non c’è, perché Sakurai e la sua squadra espandono, rifiniscono, cambiano, sperimentano, per dare vita a un’apocalisse controllata, sempre altamente spettacolare.

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Pac-Man è solo uno dei tanti ospiti che hanno voluto unirsi al gruppo di Nintendo negli anni.

Con questa saga Nintendo non ha solo dato vita all’ennesimo franchise di successo, ma ha anche trasformato i suoi eroi in super eroi. Ha soddisfatto quella curiosità tipica di manga e comics del “chi è più forte tra”, Superman contro Batman, Godzilla contro Ultraman e quindi anche Pitt di Kid Icarus contro Bowser di Super Mario. Non solo: negli anni il gioco si è tramutato in un’immensa enciclopedia dell’universo di Nintendo, con schede e approfondimenti su ogni personaggio e saga, con curiosità e mille rimandi più o meno oscuri alle storie dei vari protagonisti e dei tanti gregari.

Smash Bros. ha saputo attirare le attenzioni anche degli altri grandi. Negli anni ha ospitato Sonic the Hedgehog e Snake di Metal Gear Solid, Pac-Man e Bayonetta, Mega Man e Ryu. La serie tornerà nel 2018 su Switch, unendo per la prima volta l’eventuale capitolo portatile e quello da salotto. Con decine di milioni di copie vendute, rappresenta l’unico altro nome che può giocarsela alla pari con Super Mario o Zelda se si parla del campionato al botteghino. Si tratterà senza alcun dubbio dell’uscita più importante per Switch in questo 2018 (se non interverrà qualche ritardo), ora tutti i fan attendono solo di sapere i tanti nomi che andranno a riempirne le fila.

 


 

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