The Legend of Skyfish 2: le immagini di gioco
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È simile al capolavoro di Nintendo, The Legend of Zelda, ma adatto alle dimensioni di uno smart device. Con un uncino e una spada, andrete ovunque!
di Paolo Paglianti© IGN
Come fare incazzare un videogiocatore? Beh, ci sono diversi metodi: scambiare la sua PlayStation 4 per una Switch è un buon punto di partenza, oppure commentare con un “il film su Super Mario era un dannato capolavoro”. Ma se volete andare proprio andare sul sicuro, provate con “il gioco TalDeiTali è uguale a Zelda”. Legend of Zelda non è solo un videogame, per i suoi appassionati giocatori è quasi una fede.
Se in Zelda il giocatore fa qualcosa come planare da un dirupo attaccato a un deltaplano o sferrare un fendente, lo fa meglio di qualsiasi altro videogame, e se osate metterlo in discussione siete degli apocrifi degni di tortura da solletico sui piedi.
Ecco perché iniziando a scrivere questa recensione, ho cancellato sei volte la frase “Legend of The Skyfish 2 è un po’ come Zelda”: avevo un po’ paura di trovarmi orde di appassionati di Zelda sotto casa con i forconi in stile Frankestein Junior. Però alla fine, è giusto affrontare i nostri fardelli e responsabilità, e lo scriverò per la settima senza cedere alla tentazione di premere DEL. Legend of The Skyfish 2 è un po’ come Zelda.
Certo, non è grande quanto Zelda: lo si finisce in un paio di pomeriggi di gioco assiduo. Ha molti meno oggetti, cose da fare, nemici, dungeon di un qualsiasi Zelda, ed è persino più semplice; ma nel suo piccolo, nel suo essere un videogame a dimensione smartphone, ricorda proprio l’esperienza degli Zelda per Game Boy e DS.
Siamo in un reame fantasy, e lo vediamo dall’altro da tre/quarti. Il mondo è verde e colorato, e nei primi istanti di gioco scopriamo di appartenere all’ordine dei guardiani Ametti Rossi. Anzi, siamo uno degli ultimi adepti, e visto che il mondo sta andando a rotoli, come in ogni avventura epica fantasy, toccherà a noi esplorare a lungo e in largo il reame, risolvendo le beghe sparse a profusione un po’ ovunque.
Il nostro Ametto Rosso dovrà combattere, ovviamente: là fuori è pieno di nemici, mostri con troppi denti e artigli per essere anche solo vagamente simpatici, e nessuno di loro intende mantenere una social distance. Inizierete con una spadina miserrima che è l’equivalente fantasy di avventurarsi in Westwood con la pistola ad acqua, ma scoprirete presto che potrete potenziare l’arma con lame sempre più evolute e letali. Piccolo spoiler, la falce è una vera soddisfazione, capiamo perché è la prima scelta del Tristo Mietitore.
Potete anche esibirvi in piroette, utile per sottrarvi agli attacchi nemici o per sfuggire a elementi ambientali, come dei fastidiosi rampicanti che vi imprigionano come un salame. Ma la vera “firma” del gioco è un uncino che potete lanciare da tutte le parti, ed è utile in parecchie situazioni.
Per esempio, permette di aggrapparsi a degli speciali dischi di pietra alla Indiana Jones, e proiettarvi oltre fossi e corsi d’acqua. Oppure, potete acchiappare i nemici che si fanno beffe di voi lanciandovi proiettili da lontano, e attirarli vicino a voi per dispensare democrazia e libertà massacrandoli con due o tre colpi veloci di spada. Infine, vi consente anche di attivare leve e pulsanti lontani, per comandare porte e cancelli che generalmente vi sbarrano la strada.
Questi elementi mescolati sapientemente rendono The Legend of Skyfish 2 un gioco di ruolo “alla giapponese”, che ricorda Zelda (ma anche alcuni aspetti dei primi Final Fantasy) e che – soprattutto – vi farà passare delle ottime ore in questo reame fantasy. L’equilibrio tra combattimenti, esplorazione, enigmi ambientali da risolvere con arguzia e uncino è calibrato meravigliosamente: i primi livelli sembrano banali, ma è solo un gigantesco tutorial con cui il gioco introduce, uno dopo l’altro, i meccanismi del gameplay, insegnandovi la grammatica di The Legend of Skyfish.
Vi racconto due o tre situazioni, così avete un’idea di quello che vi aspetta: uno dei momenti più intensi è un laghetto a nord-est, pieno di isolette su cui proiettarsi con l’uncino, evitando nel contempo delle torri che lanciano dardi nelle quattro direzioni principali e anche in diagonale. Oppure, quella volta che ho incontrato una specie di Caronte sul traghetto, ma prima di aiutarmi ha preteso che scovassi tre cartelli che lo diffamavano, piantati nella profondità della palude.
E che dire di quel punto in cui pensavo di aver già visto tutto quello che The Legend of Skyfish 2 potesse raccontarmi, e ho scoperto che c’erano delle zone di fango dove slittavo senza controllo, finendo regolarmente contro degli ammassi di spine mortali?
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Il feeling, e lo dico dopo aver rigiocato l’ultimo Zelda su Switch proprio a fine 2019, è quello: un mondo fantasy da esplorare, con nemici tosti da combattere (e naturalmente anche tanti boss di fine livello, ognuno con un suo “segreto”). Soprattutto, una sfida all’astuzia del giocatore, non solo per procedere fino al punto di salvataggio successivo, ma anche per scoprirei bonus nascosti nelle strade laterali, che visiterete solo se avrete l’occhio lungo e andrete a esplorare quell’angolo lì lontano dal percorso principale.
Il tutto confezionato con una grafica colorata e piacevole, un motore di gioco senza imperfezioni e con un sistema di controllo touch molto buono (se però avete un joypad Xbox o PS4, meglio usare quello). Se i combattimenti sono troppo duri e finite male troppo spesso, potete passare a “facile” dove gli scontri sono quasi una passeggiata. Gli enigmi rimangono gli stessi, e per quelli c’è bisogno di un po’ di materia grigia. Non sono complicati come i dungeon di Zelda, ma sono un’ottima introduzione al capolavoro di Nintendo.
The Legend of Skyfish 2 è incluso nel pacchetto Arcade di Apple, l’abbonamento mensile da circa 5 euro/mese, “all you can play” ed è tutto tradotto in italiano. È funzionante con tutti i dispositivi che supportano iOS 13 e derivati (come tvOS e iPad OS), noi l'abbiamo provato su iPhone 11.