A Los Angeles abbiamo messo le mani sul sequel del platform targato Moon Studios per Xbox One e Windows 10
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Se il 2018 di Microsoft non sembra promettere titoli di grande rilievo per i fan Xbox oltre a Forza Horizon 4, volgendo lo sguardo al 2019 non si può che notare come l'azienda abbia in serbo numerose perle per i suoi utenti console. Mettendo da parte Gears 5, il prossimo anno la casa di Redmond lancerà sul mercato un sequel della serie platform Ori, che dopo il successo del primo episodio promette di espandere ulteriormente il genere dei cosiddetti "metroidvania".
All'E3 di Los Angeles abbiamo avuto la possibilità di provare Ori and the Will of the Wisps su Xbox One X e provare tutte le novità in serbo dai ragazzi di Moon Studios.
La prima novità che salta all'occhio è che il protagonista Ori non sarà più solo durante l'avventura, ma potrà contare sul supporto di un piccolo gufetto che gli consentirà di superare zone altrimenti inaccessibili lungo il suo cammino. Lo stesso Ori è diventato più potente rispetto al gioco originale e può contare su molteplici pattern d'attacco sfruttando il potere dello Spirito: può colpire i nemici in prossimità con una sorta di spada, raggiungere quelli più distanti con arco e frecce, oppure liberarsi di nemici più corazzati con un potentissimo martello.
Combinando i diversi poteri di Ori, potrete fronteggiare le minacce più imponenti ad armi pari e sconfiggere gli immancabili boss, che rispetto al primo episodio saranno caratterizzati da stili d'attacco più vari.
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La struttura di gioco è sempre quella a metà tra la saga Metroid e la rivale di Castlevania: si esplorano gli scenari fino a passare all'area successiva, con la possibilità di ritornare indietro e sbloccare nuove aree una volta che avrete ottenuto particolari poteri: nel caso di Ori and the Will of the Wisps, oltre a utilizzare una sorta di rampino per appendersi ad appigli specifici e superare determinati puzzle, il protagonista può effettuare doppi salti, schivate e scatti in volo che saranno al centro di numerosi enigmi.
Una delle novità che abbiamo scoperto durante la nostra prova è uno dei poteri che Ori acquisirà una volta raccolte delle speciali pozze di Spirito, un'abilità che gli consentirà di muoversi nella sabbia: premendo un tasto è possibile tuffarsi "nuotare" al suo interno per cercare oggetti nascosti e passaggi segreti, mentre utilizzando lo stesso tasto poco prima di uscire si effettuerà uno scatto che vi darà una grossa spinta in avanti, permettendovi di raggiungere piattaforme più lontane. Inutile sottolineare come tutte queste meccaniche dovranno essere utilizzate in sinergia, una dopo l'altra, per superare puzzle più elaborati nel prosieguo dell'avventura.
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Oltre al gameplay accattivante, ciò che colpisce ancora una volta di Ori è lo stile grafico realizzato da Moon Studios per questo sequel, che ricorda una fiaba in movimento: gli scenari sono estremamente colorati e sembrano infatti disegnati a mano, con una esplosione di colori di alcune ambientazioni che fa da contraltare a scenari dalle tinte scure e deprimenti, quasi a testimoniare le diverse sensazioni che il nostro Ori proverà nel corso della sua avventura nella foresta.
Il gioco dà il meglio di sé su Xbox One X, la cui versione raggiunge senza patemi la risoluzione 4K: nel corso della nostra prova all'E3 2018, infatti, abbiamo potuto constatare come nonostante la build in uso fosse decisamente lontana dal completamento, il sequel di Ori fosse perfettamente in grado di muoversi fluidamente a 60fps all'interno di una coloratissima cornica in Ultra-HD. Un vero spettacolo per gli occhi che non può far altro che migliorare da qui al lancio sul mercato, previsto anche su Windows 10 nei primi mesi del 2019.