Impugnate la racchetta e godetevi il nuovo gioiellino per Switch: sarà dura staccarsi dalla console
di Luca Fabbri© ign
Ora è chiaro come mai il marketing di Nintendo nelle ultime settimane abbia pompato una produzione minore quale Mario Tennis Aces: all’E3 la grande N non aveva un tubo da mostrare. Travolti da un mare di chiacchiere, dalla conferenza di Los Angeles abbiamo appreso che sotto Natale potremo fare affidamento giusto sui Pokémon e Smash Bros. Per altri pezzi da novanta su Switch, ripassare nel 2019. Amen. Conviene allora accontentarsi di quel che passa il convento e godersi il nuovo episodio di Mario Tennis che, contro ogni previsione, rischia di fare la parte del leone nell’economia della lineup di Switch per questo 2018.
Neanche il tempo di spaparanzarci sul divano e l’introduzione ci trascina in un avvenimento alla Paranormal Activity: Luigi è stato posseduto da Lucigna, malefica racchetta da tennis che ha il potere di controllare la mente altrui. L’attrezzo è inspiegabilmente tornato a seminare il caos, dopo essere stato messo sotto chiave e scomposto in cinque pietre magiche. Saranno mica stati quei fenomeni di Wario e Waluigi a rubare la diavoleria? Non resta che setacciare palmo a palmo le sette aree dell’isola per trovare le pietre e mettere fuori combattimento il codazzo di Lucigna. Ovviamente stracciandolo a tennis.
Se pensate che il copione, comunque lo si giri, non abbia nè capo nè coda, sappiate che non siete i soli. Ma processare per direttissima gli autori per aver scritto con i piedi la sceneggiatura sarebbe una richiesta infantile almeno quanto la trama di questo titolo. Stiamo pur sempre parlando di Mario Tennis, mica di Metal Gear Solid. La campagna va allora valutata adottando un metro di giudizio diverso: non è narrazione, ma formazione.
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Match classici e boss di fine livello si alternano a sfide fuori di testa, come rispedire al mittente le palle vomitate da una serra di piante carnivore, per abbatterne una ventina entro un certo limite di tempo. Si tratta di un percorso di addestramento a tappe durante il quale potenzieremo Mario, assisteremo a dialoghi ridicoli, sbloccheremo racchette più efficaci, assisteremo ad altri dialoghi ridicoli, saliremo di livello guadagnando esperienza e, tra un dialogo ridicolo e l’altro, dovremo pure affrontare ossi durissimi. Il problema della modalità è che non lascia spazio alcuno alla personalizzazione dei costumi, delle racchette o delle caratteristiche del protagonista, la cui evoluzione è segnata da binari prestabiliti. L’avventura principale resta comunque un allenamento imprescindibile per acquisire le tecniche di base su cui poggiano le meccaniche del titolo.
Bastano infatti pochi istanti con la racchetta in mano per rendersi conto di come Mario Tennis Aces sposi in pieno la filosofia delle migliori produzioni Nintendo: chiunque, anche il tennista della domenica, può divertirsi giocando alla sperindio, ma per raggiungere l’eccellenza occorre farsi un mazzo così. Gli sviluppatori hanno infatti confezionato il capitolo più tecnico della serie, costruito, prima di tutto, sui fondamentali della disciplina cui si ispira: dritto, rovescio, top e backspin, pallonetto, volée, passante ecc. L’impianto sportivo, come da tradizione, viene poi imbastardito da una serie di tecniche e colpi dall’elevato tasso di improbabilità - Donkey Kong può, ad esempio, rotolare da un barile all’altro per eseguire uno smash da diversi metri d’altezza - ma indispensabili per portare a casa il risultato. Indispensabili, eppure non sufficienti: nessuna vittoria è possibile senza padroneggiare a dovere i rudimenti della disciplina. È fondamentale, ad esempio, arrivare bene sulla palla, col giusto tempismo, altrimenti la risposta sarà moscia, sbilenca e, ancor peggio, rischieremo che nella metacampo avversaria si materializzi una stellina, dal cui perimetro lo sfidante potrebbe lanciare un missile imprendibile. Per avere un’idea di quante variabili decidano la sorte di una partita a Mario Tennis Aces, basti pensare che respingendo in ritardo un colpo speciale le racchette dopo un po’ si spezzano e quando finiscono le scorte, si perde a tavolino. Gli sviluppatori hanno poi inserito, neanche fossimo in Serie A, una specie di VAR: se l’arbitro sentenzia che un passante è finito fuori di qualche millimetro è possibile contestarne la decisione e vedere il replay.
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Insomma, la vita del tennista non è certo una passeggiata di salute, tuttavia non mancano le soluzioni per far gavetta. Il menu iniziale offre partite in singolo o in doppio (è possibile giocare anche online, al massimo in quattro contemporaneamente e, fidatevi, il divertimento è assicurato) una serie di tornei da vincere e l’opzione swing, che permette di impugnare il joycon come fosse una racchetta e colpire la palla sfruttando i sensori di movimento. Adottando questo sistema di controllo la mente torna, con segreto piacere, ai pomeriggi di dieci anni fa, trascorsi a dimenarsi davanti a Wii Sports. L’impressione tuttavia è che la modalità sia stata inserita più per catturare gli ultimi irriducibili dell’era Wii, che per reale convinzione. Non tutto funziona a dovere: dal punto di vista della precisione dei colpi, il confronto rispetto ai controlli tradizionali è davvero impietoso, non è affatto semplice, per intenderci, indirizzare un top spin dove realmente si vuole.
Da un punto di vista tecnico, Mario Tennis Aces è fluidissimo, bello da vedere e senza particolari sbavature da segnalare. Ognuno dei 16 personaggi selezionabili - altri ne arriveranno con futuri DLC - è contraddistinto da movimenti, esultanze ed animazioni proprie, dando vita a una unicità che si riverbera non solo sul piano estetico, ma nel gameplay stesso, perché ogni atleta risponde in modo estremamente diverso sul campo. Partita dopo partita sale una gran voglia di migliorarsi, di stracciare quel boss, di superare in doppio, magari con un amico, il computer o altri due sfidanti in carne e ossa collegati in rete. Nel frattempo le ore volano e, un po’ come accade con Mario Kart, resta addosso una smania da competizione che genera dipendenza. Stupendo un po’ tutti, in conclusione Mario Tennis Aces porta a casa due risultati: vince il trofeo di miglior capitolo della serie e - forse per mancanza di concorrenti seri - anche quello di miglior gioco di tennis in circolazione. Provare per credere.
Mario Tennis Aces sarà presente alla prossima Milan Games Week 2018.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo provato Mario Tennis Aces grazie a un codice per il download fornito da Nintendo. La prova è avvenuta collegando Nintendo Switch a un televisore LG da 60 pollici Ultra HD 4K e anche sfruttando la console in modalità portatile. Anche una volta terminata la campagna, piuttosto impegnativa e lunga non più di una decina di ore, il titolo resta una fonte inesauribile di divertimento.
Può piacere a chi…
… vuole un gioco di tennis divertente ma impegnativo
… ama la follia che solo l’immaginario Nintendo può assicurare
… ha apprezzato i precedenti capitoli della serie
Potrebbe deludere chi…
… cerca una simulazione sportiva realistica
… esige montagne di contenuti da sbloccare
… perde la serenità se un titolo sportivo non vanta un fiume di licenze e diritti
Mario Tennis Aces è un gioco consigliato a tutti, senza distinzione di età.