PROCESSO ANCHE IN VATICANO

"Abusi sessuali continui", monsignor Zanchetta sotto accusa in Argentina

Ad accusarlo un pubblico ministero: è la prima volta che viene formalizzata in un tribunale un'imputazione di questo tipo

08 Giu 2019 - 15:58
 © -afp

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Monsignor Gustavo Zanchetta è accusato in Argentina di aver abusato sessualmente di alcuni seminaristi. Il procuratore della provincia di Salta, Monica Vizzi, parla di "abusi sessuali continui aggravati" nel suo atto. Il prelato, che si era dimesso dalla diocesi di Oran nel 2017, era stato poi chiamato a Roma del Papa. E' la prima volta che viene formalizzata e resa pubblica un'accusa del genere in tribunale.

Il Pontefice ha recentemente rivelato in un'intervista tv che Zanchetta è sotto processo in Vaticano.

La vicenda - La vicenda di mons. Zanchetta comincia nel 2016, quando arrivano le prime notizie di comportamenti sessuali inappropriati e veri e propri abusi nei confronti di giovani seminaristi. Il vescovo lascia improvvisamente la sua diocesi nel 2017 e alla fine dello stesso anno il Papa lo chiama a lavorare all'Apsa, l'amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Ma il trasferimento non ha placato la voglia di giustizia delle vittime, tanto che in Vaticano è stata decisa un'indagine preliminare. "L'ho letta e ho visto che era necessario fare un processo. Allora l'ho passata alla Congregazione per la Dottrina della Fede - aveva spiegato il Pontefice una decina di giorni fa alla tv messicana -, stanno facendo il processo".

Dalla giustizia del Vaticano a quella del suo Paese d'origine. Se al momento non emergono per mons. Zanchetta accuse di pedofilia, ovvero di abusi sui minori, per quanto riguarda invece i seminaristi le accuse sono dettagliate. La denuncia del 2016, firmata dal rettore e da due ex vicari del seminario in questione, elencava il comportamento problematico di Zanchetta con i seminaristi, tra cui il passeggiare di notte nelle loro stanze, chiedere loro massaggi, entrare nelle loro stanze per svegliarli e invitarli a bere alcolici, fino alle aggressioni. Una "ossessiva onnipresenza" che non dava tregua alle vittime. Ci sarebbero anche dei selfie con il vescovo in situazioni inappropriate. Mons. Zanchetta si è sempre difeso, anche con il Papa, dicendo che qualcuno aveva manomesso il suo cellulare. Ora la parola passa ai giudici.

Intanto, sempre in tema di abusi da parte del clero, la Corte Suprema del Canada ha autorizzato un'azione collettiva contro la Congregazione della Santa Croce e l'Oratorio di San Giuseppe, che hanno collegi in diverse città del Paese, per presunti abusi sessuali commessi da alcuni religiosi. La vicenda nasce dalla testimonianza di un uomo che aveva frequentato la scuola elementare di Notre-Dame-des-Neiges negli anni '50. Sostiene di essere stato aggredito sessualmente da religiosi durante questo periodo, sia a scuola sia mentre prestava servizio come chierichetto all'Oratorio di San Giuseppe. L'uomo è convinto che centinaia di altri ragazzi, all'epoca, siano stati aggrediti da religiosi. Per questo aveva chiesto alla Corte di autorizzare un'azione collettiva.

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