La piccola, 10 anni, è morta ma ormai 49 città hanno adottato l'idea di lasciare alle fermate monete per i bisognosi che non possono acquistare il ticket di viaggio
"Gli uomini passano, le idee restano", affermava il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Una frase che vale anche nella vicenda di Sonya Rybina, russa di 10 anni, morta a gennaio per cancro. La bimba, che aveva promosso la campagna di lasciare monete alle fermate del bus perché chi non potesse permetterselo acquistasse il biglietto, non è sopravvissuta alla sua iniziativa, ma essa, a distanza di mesi, è più viva che mai e si espande a macchia d'olio nell'Europa dell'Est. Sono, infatti, 49 le città in Russia, Kazakistan e Ucraina che hanno aderito a questa specie di "ticket sospeso" per tornare a casa.
Come racconta la famiglia, nei suo ultimi mesi di vita Sonya non pensava a se stessa, ma era concentrata su chi si trovava in situazioni difficili. Da qui la sua idea: "E se alle fermate dei bus al posto di annunci pubblicitari con numeri di telefono da strappare ci fossero 2,5,10 rubli per chi non potesse comprare il biglietto per tornare a casa?",
A diffondere l'iniziativa pensata dalla piccola è stata un'associazione di San Pietroburgo che si occupa di malati terminali, presieduta da Liudmila Avramoglo-Subbotina. "Sonya non c'è più, ma il suo sogno sopravvive e ci rende tutti migliori", si legge sulla pagina del social network russo VK dedicata all'ente benefico.