Proteste dal centrodestra, a cominciare dal capogruppo FI Paolo Romani, che definito quanto accaduto una vergogna.
Passa a Palazzo Madama il cosiddetto "emendamento Regeni" al decreto legge sulle missioni che blocca la fornitura di pezzi di ricambio degli F-16 all'Egitto. Il via libera del Senato arriva con 159 voti a favore, 55 contrari e 17 astenuti dopo un lungo e animato dibattito. L'emendamento modifica il comma 6 dell'articolo 4 del provvedimento e su di esso il governo si era rimesso all'Aula.
Nella premessa della mozione, firmata Sulla proposta di modifica, definita dallo stesso relatore Gian Carlo Sangalli come un segnale del Parlamento sul 'caso Regeni' che non vuole essere tuttavia un atto ostile al governo egiziano, il dibattito in Aula è stato vivacissimo e forti sono state le proteste di gran parte dei gruppi di centrodestra, a cominciare dal capogruppo FI Paolo Romani, che definito quanto accaduto una vergogna.
Il senatore Gal ed ex ministro della Difesa Mario Mauro aveva invece sottolineato che i pezzi di ricambio sul quale interviene l'emendamento sono stati in realtà già consegnati all'Egitto. Parole alle quali ha replicato il presidente della commissione Difesa Nicola Latorre.
"Io sono casualmente informato della cosa, e approfitto per informare che le forniture non sono state consegnate ma i pezzi di ricambio sono imballati in porto di Taranto", ha spiegato il senatore Pd ribadendo il sostegno dei Dem all'emendamento. "E' la prima volta, come Parlamento, che abbiamo la possibilità con un'iniziativa di manifestare il bisogno di accelerare i tempi della verita'" sul caso Regeni.
"Ciò che facciamo è un atto che vuole sollecitare questo obiettivo senza compromettere alcun tipo di relazione", ha spiegato Latorre.