Secondo fonti dell'intelligence americana, tra i circa 20mila foreign fighters circa 3.400 provengono da Paesi occidentali
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Il presidente Barack Obama ha inviato al Congresso americano una proposta per chiedere l'uso della forza militare contro lo Stato Islamico, definito "una grave minaccia". Obama vorrebbe un'autorizzazione estesa a tre anni, senza limitazioni per i militari. Nella bozza si parla di "operazioni di combattimento durature", un termine volutamente ambiguo che potrebbe soddisfare sia chi vuole le truppe di terra sia chi è contrario.
"La coalizione anti-Isis è all'offensiva e i militanti jihadisti perderanno", ha detto Obama intervenendo alla Casa Bianca. Poi, sulla richiesta di un'autorizzazione all'uso della forza, ha precisato: "Non sto chiedendo di aprire una nuova guerra sul campo come in Afghanistan o in Iraq. Nella risoluzione che ho presentato al Congresso non si chiede il dispiegamento di truppe da combattimento in Siria e in Iraq. Questo non è necessario per sconfiggere l'Isis. All'invio di truppe si ricorre solo se è assolutamente necessario".
Più di 3mila i foreign fighters occidentali - Tra i circa 20mila foreign fighters, i combattenti stranieri che in Iraq e in Siria hanno raggiunto la fila dell'Isis o di altri gruppi estremisti islamici, circa 3.400 provengono da Paesi occidentali. Lo sostengono fonti dell'intelligence Usa. Tra questi almeno 150 americani hanno tentato di raggiungere l'Isis ed alcuni di loro si troverebbero in Siria: è quanto hanno detto da fonti ufficiali alla commissione sicurezza interna della Camera dei Rappresentanti Usa.
Nick Rasmussen, responsabile del National Counterterrorism Center (Ncc) ha spiegato che il numero attuale di foreign fighters in Siria è senza precedenti: sono molto di più rispetto a quelli che si erano recati in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Yemen e Somalia negli anni scorsi.