La ragazza ha da poco partorito in un campo profughi siriano e vorrebbe tornare col figlio in Gran Bretagna
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"La strage di Manchester è stata una meritata rappresaglia". Sono da brividi le parole della 19enne inglese, Shamima Begum, che aveva lasciato il suo Paese quattro anni fa per unirsi al Califfato in Siria. La ragazza, che ha da poco dato alla luce il suo terzo figlio in un campo profughi, torna a far parlare di sé, in una nuova intervista alla stampa inglese che sta già sollevando un polverone. La ragazza aveva espresso il desiderio di fare ritorno in Gran Bretagna, ma le sue dichiarazioni sul terrorismo lasciano a dir poco sconcertati,
A chi le chiedeva un parere sulle stragi ispirate dall'Isis in Occidente, Shamima ha detto che, sebbene sia sbagliato che siano morti donne e bambini, quegli attacchi sono stati una giusta conseguenza dei bombardamenti in Siria. La sposa jihadista ha anche rivelato di aver chiamato il bimbo Jerah, in omaggio a un eroe di guerra islamico. "Farei qualsiasi cosa per tornare nel mio Paese e vivere serena con mio figlio" aveva dichiarato appena qualche giorno fa. In Inghilterra la sua richiesta aveva aperto il dibattito tra i favorevoli e i contrari. Il segretario alla Difesa Sajid Javid ha già parlato di potenziali conseguenze per Shamima che, fuggita insieme a tre amiche nel 2015, aveva poi sposato un combattente di origini olandesi in Siria. I due figli, che la coppia aveva avuto precedentemente, sono morti di malnutrizione. "Ho fatto solo la casalinga" ha raccontato. Anche se non ha mai preso parte concretamente all'azione, Shamima avrebbe di fatto sostenuto la causa del terrorismo. Il suo parere sulle stragi, che per i britannici sono un rimando diretto a Manchester e ai suoi 22 morti, sono una conferma per chi si oppone al suo rientro.