L'assassina, una 71enne di origine algerina, era stata fermata poche ore dopo aver ammazzato e fatto a pezzi il marito. Ma solo ora sono emersi i macabri dettagli del delitto
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Ha ucciso il marito a colpi di pestello, ne ha fatto a pezzi il cadavere e quindi ha fatto cuocere in un pentolone il naso, il cuore e gli organi genitali. L'orrore, compiuto nella cittadina francese di Longwy, è stato scoperto in Francia solo un mese dopo il delitto: gli investigatori avevano fermato la donna, una 71enne di origine algerina, madre di 10 figli, poche ore dopo l'omicidio, ma senza sapere che parti del corpo erano state cucinate.
Il delitto risale alla notte tra il 21 e il 22 maggio: la moglie era stata arrestata poco dopo, con i vestiti impregnati di sangue e dei resti biologici del marito, un operaio siderurgico. Gli inquirenti avevano subito constatato che la vittima è stata uccisa con il pestello di un mortaio da spezie prima di essere fatto a pezzi.
Solo ora, però, è stato stabilito che la donna "ha fatto cuocere il cuore, il naso e gli organi genitali in una pentola. Ma non si sa se li abbia mangiati. "Apparentemente siamo di fronte a furiosa una crisi di follia", ha commentato l'avvocato della donna, Caroline Depretz, secondo cui la 71enne soffre di "disturbi deliranti".
Durante tutto il periodo del fermo l'algerina non ha aperto bocca; da allora è sotto sorveglianza in un'unità psichiatrica di un penitenziario transalpino, in attesa di una perizia per stabilire se può essere oggetto di sanzioni penali. Il suo avvocato sottolinea anche che "prima dei fatti, pare che avesse dei disturbi di personalità che non sono stati curati. Ci si può chiedere se non abbia completamente perso la testa".
Per quanto riguarda il movente, secondo fonti vicine all'inchiesta è probabile che la donna avesse così paura del marito da decidere di ucciderlo, "ma lei non ha dato spiegazioni e non fornisce alcun movente".