Quasi la metà dei giorni dell'anno appena passato è stato più caldo di oltre 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. E il 2024 potrebbe anche essere peggiore
Il 2023 si conferma l'anno più caldo mai registrato dal 1850, con l'aumento della temperatura media globale vicina al limite di 1,5 gradi centigradi (1,48 rispetto al livello preindustriale). Lo afferma Copernicus Climate Change (C3s), il programma di osservazione della Terra di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Ue. Secondo il portavoce del segretario generale dell'Onu, Stephane Dujarric, la situazione e gli eventi estremi registrati finora rappresenta "solo assaggio di un futuro catastrofico".
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Quasi il 50% dei giorni dell'anno appena passato è stato più caldo di oltre 1,5 °C rispetto al livello del periodo 1850-1900. Due giorni di novembre sono stati, per la prima volta nella storia delle rilevazioni, più caldi di oltre 2 gradi. Il fatto che quasi la metà dei giorni del 2023 è andato oltre +1,5°C rispetto al livello preindustriale, spiega Copernicus, "non significa che abbiamo superato i limiti fissati dall'Accordo di Parigi (in quanto si
riferiscono a periodi di almeno 20 anni in cui questa anomalia di temperatura media viene superata), ma stabilisce un precedente terribile".
Il 2023 ha registrato una temperatura media globale sulla superficie terrestre di 14,98 gradi centigradi, 0,17 °C in più rispetto al precedente valore annuale record del 2016. Ogni mese da giugno a dicembre dell'anno scorso è stato più caldo del mese corrispondente in qualsiasi anno precedente, portando così il 2023 a diventare l'anno più caldo di sempre, superando quindi il record del 2016, spiega il servizio Copernicus.
Luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi mai registrati, mentre dicembre è stato il dicembre più caldo a livello globale, con una temperatura media di 13,51 gradi (0,85 gradi al di sopra della media 1991-2020 e 1,78 gradi al di sopra del livello 1850-1900 del mese). Per quanto riguarda le temperature medie globali della superficie del mare, esse "sono rimaste elevate in modo persistente e insolito, raggiungendo livelli record per il periodo dell'anno da aprile a dicembre".
Il 2023 ha visto una transizione a El Niño, il fenomeno atmosferico di riscaldamento del Pacifico, che dura fra i 9 e i 12 mesi, aumenta le precipitazioni in alcune aree e la siccità in altre. Nella primavera del 2023, La Niña (che porta temperature fredde sull'Oceano Pacifico) è terminata e le condizioni di El Niño hanno iniziato a svilupparsi. Nel 2023 il ghiaccio marino antartico in otto mesi ha raggiunto livelli record per il corrispondente periodo dell'anno, e sia l'estensione giornaliera sia quella mensile hanno raggiunto i minimi storici a febbraio.
Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano hanno raggiunto livelli record nel 2023, raggiungendo rispettivamente 419 ppm (parti per milione) e 1902 ppb (parti per miliardo). In tutto il mondo, indica ancora Copernicus, è stato registrato un gran numero di eventi estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi. Le emissioni globali stimate di carbonio degli incendi boschivi nel 2023 sono aumentate del 30% rispetto al 2022, in gran parte a causa degli incendi persistenti in Canada.