La campionessa americana insieme alle compagne McKayla Maroney, Aly Raisman e Maggie Nichols ha testimoniato davanti alla commissione del Senato
Le 23 medaglie di Biles
“Per essere chiara, do la colpa a Nassar, ma anche a un intero sistema che ha reso possibili e permesso che i suoi abusi andassero avanti”. Questa è l'accusa lanciata tra le lacrime dalla star mondiale della ginnastica Simone Biles nella sua testimonianza di fronte a una commissione del Senato statunitense contro la Federazione statunitense di ginnastica e l'Fbi per non aver impedito gli abusi che si sono protratti per anni senza che nessuno intervenisse.
Chi è Larry Nassar? - Al centro dello scandalo, Larry Nassar, 54 anni, l'ex medico della nazionale di ginnastica americana. Nel 2017, a novembre, fu condannato a 60 anni di carcere per pedopornografia e all’inizio del 2018 fu condannato in maniera definitiva per molestia sessuale contro centinaia di donne e ragazze. La pena minima è quella di 40 anni di prigione e la massima di 175 anni. Tra le donne che sono state vittime di molestie da parte di Nassar, ci sono molte atlete che hanno fatto parte della squadra olimpica di ginnastica, tra cui la stessa Simone Biles. E non solo: al suo fianco in aula anche McKayla Maroney, medaglia d’oro nel volteggio individuale e nella gara a squadre a Londra 2012 e Maggie Nichols, la prima della squadra nazionale a denunciarlo.
Il ruolo dell'FBI - Sotto accusa oltre alla Federazione di ginnastica, c'è anche l'Fbi, di cui è stata esaminata la gestione dell’indagine. "Che senso ha denunciare un abuso se i nostri agenti decidono di seppellire quel rapporto in un cassetto?". Queste le parole di McKayla Maroney che, denunciato di essere stata molestata per ore nel 2015, ha sottolineato il suo sconforto per la totale mancanza di empatia da parte dell'Fbi. Quando aveva contattato un agente al telefono per parlare dell'episodio "non soltanto l'Fbi non segnalò l'abuso che avevo subìto, ma quando lo fece, 17 mesi dopo, disse cose completamente false". Un'altra atleta in aula, Aly Raisman, ha affermato che l'Fbi l'ha fatta sentire come se "l'abuso non importasse e non fosse reale".
Il direttore dell'agenzia governativa, Christopher Wray si è scusato per la "condotta riprovevole" e gli "errori madornali" descritti in un rapporto sulle indagini. Dopo aver ascoltato le testimonianze delle giovani atlete, ha affermato che l’agente che seguiva il caso è stato già cacciato e che nell'FBI "hanno tradito quello che è il loro dovere, non hanno protetto queste ragazze dagli abusi".