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Accordo Cop26, presidente Sharma si scusa per il carbone e si commuove | Greta Thunberg: "Solo bla bla bla, non ci arrendiamo"

Le lacrime durante l'annuncio dell'intesa dimostrano la tensione ma soprattutto la delusione per il passo indietro sul carbone

14 Nov 2021 - 12:59
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"Capisco la profonda delusione, ma è vitale che proteggiamo questo pacchetto", lo ha detto il presidente della Cop26, Alok Sharma, visibilmente commosso nell'annunciare l'intesa sul clima che però prevede una forte concessione sul carbone. "Sono profondamente dispiaciuto", ha detto prima di interrompere il discorso per l'emozione. 

"La storia è stata fatta qui a Glasgow", ha aggiunto il presidente della Cop26, Alok Sharma, con la voce rotta dal magone, alla plenaria a Glasgow.

Kerry (Usa): è l'inizio di qualcosa, più vicini a evitare caos - "Glasgow è un programma che ci indica cosa dobbiamo fare. Credeteci o meno ma è la prima volta che si nomina il carbone. Siamo più vicini che mai a evitare il caos climatico": questo è "l'inizio di qualcosa. Abbiamo sempre saputo che Glasgow non non era il traguardo". Lo afferma l'inviato americano per il clima, John Kerry. 

Johnson: grande passo, salvato target 1,5 gradi - Boris Johnson saluta l'accordo all'unanimità fra 197 Stati, strappato fra non pochi compromessi, che ha chiuso la conferenza sul clima CoP26 a presidenza britannica di Glasgow come "un grande passo in avanti" in grado di di tenere in vita l'obiettivo di limitare il surriscaldamento terrestre entro il tetto di 1,5 gradi in più dell'era pre industriale. Il premier britannico ammette che resta ancora "un enorme lavoro da fare nei prossimi anni", ma nota come si tratti del primo accordo a sancire un impegno verso "la riduzione" del carbone. E  rende omaggio "all'incredibile" sforzo del suo ministro Alok Sharma, presidente della Cop26.
 

Guterres (Onu): "Accordo Cop26 è compromesso, pieno di contraddizioni" - I testi approvati dalla Cop26 sono un "compromesso. Riflettono gli interessi, le condizioni, le contraddizioni e lo stato della volontà politica nel mondo oggi". Lo afferma il segretario generale dell'Onu, Antonio
Guterres, sottolineando che gli accordi sono un passo importante ma la "collettiva volontà politica non e' stata abbastanza per superare le profonde contraddizioni".

Greta Thunberg: solo bla bla bla, noi non ci arrenderemo mai - "La Cop26 è finita. Ecco un breve riassunto: Bla, bla, bla. Ma il vero lavoro continua fuori da questi saloni. E noi non ci arrenderemo mai, mai": è quanto ha scritto su Twitter l'attivista svedese Greta Thunberg.

Wwf: "Finale deludente" - "Siamo venuti a Glasgow aspettandoci dai leader globali un accordo che prevedesse un cambio di passo nella velocità e nella portata dell'azione climatica. Anche se questo cambio di passo non è arrivato, e il testo concordato sia lontano dalla perfezione, secondo il WWF ci stiamo muovendo nella giusta direzione". Cosi il Wwf in una nota commenta l'esito di Cop 26. "La Cop26 si è conclusa con decisioni deboli in una serie di aree importanti, tra cui l'adattamento, il cosiddetto Loss and Damage (perdite e danni) e la finanza climatica". Il Wwf nota  però che "questa COP per la prima volta menziona i sussidi ai combustibili fossili in un testo finale approvato. Questo è un elemento importante". Il WWF inoltre accoglie con favore la richiesta di un'accelerazione a breve termine degli impegni per il clima entro il 2022. Inoltre, si legge nella nota," è importante il fatto che il testo finale riconosca il ruolo critico della natura nel raggiungimento dell'obiettivo di 1,5°C, incoraggi i governi a incorporare la natura nei loro piani climatici nazionali e stabilisca un dialogo annuale sugli oceani per la mitigazione basata sugli oceani".

Greenpeace: accordo debole ma era del carbone è alla fine - "E' un accordo debole e manca di coraggio. L'obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5°C è appeso a un filo ma è stato dato un chiaro segnale: l'era del carbone è agli sgoccioli e questo conta". Questa la risposta alla conclusione della COP26 di Glasgow di Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace International. "Mentre si riconosce la necessità di tagliare in modo drastico le emissioni già in questo decennio, gli impegni sono stati però rimandati al prossimo anno". "Tutto quello che siamo riusciti a ottenere è stato solo grazie ai giovani, ai leader indigeni, agli attivisti e ai Paesi più esposti agli impatti della crisi climatica, che hanno strappato qualche impegno concesso a malincuore. Senza di loro, questi negoziati sarebbero stati un completo fallimento".

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