Erano detenuti per quelli che Israele ha definito "reati legati alla sua sicurezza", dal lancio di pietre alla promozione della violenza sui social al tentato omicidio: tra loro un'attivista e una giornalista. Il più piccolo ha 15 anni
di Giulia Bassi© Afp
Nell'ambito dell'accordo tra Israele e Hamas per il cessate il fuoco a Gaza, oltre alla liberazione dei tre ostaggi israeliani, è stata decisa e attuata anche la scarcerazione di 90 palestinesi che erano detenuti nelle carceri israeliane. Si tratta di 90 persone rilasciate circa 7 ore dopo che Hamas, come da accordi, aveva liberato Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Il rilascio è avvenuto in Cisgiordania, a Ramallah, all'1 di notte. Ma chi sono questi 90 palestinesi liberati? Si tratta di 69 donne e 12 minori.
Tutti i palestinesi che sono stati rilasciati erano stati detenuti per quelli che Israele ha definito "reati legati alla sua sicurezza", dal lancio di pietre alla promozione della violenza sui social ad accuse più gravi come il tentato omicidio. Le donne e i minori sono stati rilasciati dalla prigione militare di Ofer, in Cisgiordania, e da un centro di detenzione di Gerusalemme.
Tra le persone liberate c'è Khalida Jarrar, quasi un personaggio storico dell'attivismo palestinese: ha 62 anni ed è una componente di spicco del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, organizzazione attiva fin dagli anni '60, protagonista anche della Seconda Intifada e che da Israele, Stati Uniti e Ue è designata come organizzazione terroristica. Khalida Jarrar - attivista per la difesa dei diritti umani e che proprio sui diritti dei detenuti palestinesi ha guidato importanti battaglie - è stata deputata, eletta al Parlamento palestinese nel 2006 e nell'ultimo decennio è stata a più riprese arrestata e rilasciata, sebbene mai condannata per coinvolgimento diretto nelle azioni militari del Fronte Popolare. Dal suo ingresso in carcere oltre un anno fa non è stato consentito nemmeno al marito, Ghassan Jarrar, di farle visita in prigione, come lui stesso ha denunciato. Nel 2021 le fu negato di partecipare al funerale della figlia Suha.
Tra le altre donne che compaiono nella lista dei liberati ci sono Dalal Khaseeb, di 53 anni, sorella dell'ex vice comandante di Hamas Saleh Arouri, ucciso in un attacco israeliano in un sobborgo meridionale di Beirut un anno fa. Poi Abla Abdelrasoul, 68 anni, moglie del leader del Fplp Ahmad Saadat, che nel 2001 uccise un ministro israeliano e sta scontando una condanna a 30 anni.
Rilasciata anche Bushra al-Tawil, giornalista palestinese incarcerata in Israele nel marzo 2024, come riporta Al Jazeera. Shatha Jarabaa, 24 anni, era invece stata arrestata per aver pubblicato un post sui social media in cui criticava la "brutalità" dell’operazione militare israeliana a Gaza. Ci sono poi 21 minorenni e fra questi il più giovane ha 15 anni: si chiama Mahmoud Aliowat ed è accusato di un attacco a Gerusalemme nel 2023.
"Siamo usciti dall'inferno, dai pestaggi, dalla repressione, dal gas, in inverno, dall'acqua, ufficialmente è una vergogna, la prigione è un inferno, un inferno, un inferno, un inferno". Sono le parole di Abdul Aziz Muhammad Atawneh, uno dei liberati. "La situazione in prigione è difficile dall'inizio della guerra e sta peggiorando", ha aggiunto Sajaa Maadi.
Molti di coloro che sono stati rilasciati hanno espresso un'euforia mista a dolore per la devastazione causata dalla guerra a Gaza. "È una doppia sensazione quella in cui viviamo: da un lato la sensazione di libertà, per la quale ringraziamo tutti, e dall'altro il dolore per la perdita di tanti martiri palestinesi", ha raccontato l'attivista Khalida Jarrar.