"mi prendo la responsabilità delle decisioni prese"

Afghanistan, Biden: straordinario successo missione evacuazione | Nuova sfida è competere con Cina e Russia

"La scelta era tra andarsene e fare un'altra guerra - ha ricordato il presidente - . Devo rispondere alle minacce del 2021, non del 2001"

01 Set 2021 - 13:05

L'operazione di evacuazione da Kabul è stata "uno straordinario successo". Ne è convinto il presidente Joe Biden, per il quale è stata "una missione di compassione". "La scelta era tra andarsene o fare un'altra guerra. E io non avevo alcuna intenzione di prolungare una guerra infinita". Dunque "la scadenza del 31 agosto per il ritiro dall'Afghanistan non era una data arbitraria ma una data per salvare vite americane", ha spiegato.

"Rimasti tra 100 e 200 americani, impegnati a farli uscire" "Riteniamo che tra i 100 e 200 americani siano rimasti in Afghanistan, alcuni vogliono partire e alcuni hanno la doppia cittadinanza. Il 90% degli americani che volevano partire sono partiti, e per gli americani che rimangono non c'è scadenza, siamo impegnati a farli uscire", ha spiegato il presidente parlando alla nazione al termine del ritiro delle truppe Usa dall'Afghanistan.

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La comunità internazionale "si aspetta che i talebani lascino libertà di uscita e intendiamo fare in modo che i talebani mantengano questa promessa. Si sono impegnati pubblicamente ad assicurare il  passaggio sicuro per chi volesse andare via, inclusi quelli che hanno lavorato per gli Usa, e noi abbiamo preso sul serio queste parole".

"Era ora di finire questa guerra. C'è un mondo nuovo e dobbiamo difendere gli Usa da nuove minacce. La nostra strategia deve cambiare. Non avevamo bisogno di continuare una guerra di terra".

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"Sfida è con Cina e Russia, non in Afghanistan" "Era ora di finire questa guerra. Il mondo è cambiato, siamo in competizione continua con la Cina, siamo in sfida con la Russia, e non c'è cosa che loro vorrebbero di più del fatto che noi restassimo impantanati in Afghanistan per altri 10 anni", ha sottolineato Biden, spiegando che le minacce terroristiche oggi sono "in Somalia, gli affiliati ad Al Qaeda, l'Isis in Siria e in Iraq, e in Africa. Mi rifiuto di continuare una guerra che non rispondeva più ad un interesse nazionale vitale". E ha rivendicato: "Un presidente deve difendere l'America non contro le minacce del 2001 ma contro le minacce del 2021 e del domani. Le minacce terroristiche continuano, la loro natura è cambiata e la nostra strategia deve cambiare: non dobbiamo lottare sul posto, possiamo combattere senza soldati sul posto o con pochi soldati sul posto".

E ha poi lanciato un messaggio all'Isis K: "Non abbiamo finito con voi. Come comandante in capo la nostra strategia sarà precisa e mirata".

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