Afghanistan, seggi chiusi: cresce l'attesa per scoprire chi succederà a Karzai
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I candidati alle presidenziali sono otto: se nessuno ha raggiunto il 50% più uno dei suffragi, i due che avranno ottenuto più voti andranno al ballottaggio
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L'Afghanistan ha votato per scegliere il suo nuovo presidente. I seggi sono chiusi e cresce l'attesa per scoprire se uno degli otto candidati ha ottenuto il 50% più uno dei voti necessari per l'elezione al primo turno o se si dovrà ricorrere al ballottaggio. In un clima di tensione per le minacce dei talebani, il popolo afghano si è quindi espresso per scegliere il successore di Hamid Karzai, che per 13 anni ha guidato il Paese.
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Molti elettori in fila già prima dell'apertura dei seggi - Nella capitale, nonostante la giornata fredda e piovosa, molti elettori afghani si sono messi in fila fin dall'apertura dei seggi per esercitare il diritto di voto. Le pesanti misure di sicurezza introdotte nella capitale in occasione della giornata elettorale hanno causato non poche difficoltà per gli spostamenti, perché molte strade del centro sono state chiuse al traffico.
"Notevole affluenza alle urne" - A confermare l'alta affluenza alle urne è il presidente della Iec, la commissione elettorale indipendente, Ahmad Yusof Nuristani: "La gente è andata a votare con grande voglia, nonostante le condizioni atmosferiche non siano state favorevoli in alcune parti del Paese. L'affluenza potrebbe aver superato i 7 milioni di elettori e la distribuzione provvisoria dei votanti è 64% uomini e 36% donne". Nuristani ha ammesso come l'alta affluenza sia la causa principale della mancanza di schede denunciate dai responsabili dei seggi in molte province afghane.
Anche la ong Fondazione per elezioni trasparenti dell'Afghanistan, Tefa, ha confermato nel suo secondo comunicato della giornata che l'affluenza alle urne oggi "è stata notevole" e che per questo il più grave problema, a parte alcuni episodi di violenza, è stata la scarsità di schede a disposizione degli elettori.