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Ancora calca all'aeroporto di Kabul: diversi feriti. Folla in piazza e scontri a Jalalabad: almeno due morti. I talebani avvertono: "Non saremo una democrazia, la legge è la sharia". Partiti altri due aerei per l'Italia
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Prosegue il ponte aereo per portare in Italia collaboratori afghani da Kabul: a Fiumicino è atterrato un nuovo volo dell'Aeronautica con a bordo 85 passeggeri. In volo altri due aerei con a bordo in tutto 200 persone. L'Ue avverte: "Sui migranti provenienti dall'Afghanistan bisogna prepararsi a tutti gli scenari". Ancora calca all'aeroporto di Kabul: le truppe Usa sparano in aria per contenere la folla. Il Pentagono ha detto di non essere a conoscenza di rapporti di intelligence sul fatto che il governo afghano sarebbe collassato in soli 11 giorni.
A Jalalabad sono scese in piazza migliaia di persone per protestare contro l'abolizione della bandiera nazionale, sostituita dovunque da quella dei talebani. Negli scontri si sono registrati almeno due morti.
Gli Usa sparano in aeroporto - Le truppe statunitensi hanno sparato alcuni colpi in aria nella notte per controllare la folla all'aeroporto di Kabul. Lo ha riferito in un briefing il portavoce del Pentagono, John Kirby, secondo il quale non ci sono stati morti o feriti.
I voli da Kabul per l'Italia - Oltre alle 103 persone imbarcate con il primo C130 decollato da Kabul nel pomeriggio, altre 97 persone sono partite dall'aeroporto afghano con un secondo C130. Sono oltre 1.500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze impegnati su disposizione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, nell'operazione per il ponte aereo Roma-Kabul.
Talebani: "Non saremo una democrazia, la legge è la sharia" - "Non ci sarà alcun sistema democratico perché non ha alcuna base nel nostro Paese", ha dichiarato un alto esponente dei talebani Waheedullah Hashimi. "Non discuteremo quale tipo di sistema politico dovremmo applicare in Afghanistan perché è chiaro. E' la legge della sharia e basta". L'Afghanistan potrebbe essere diretto da un consiglio di governo, mentre il leader del movimento, Haibatullah Akhundzada, rimarrebbe probabilmente al comando dalle retrovie.
Come nel 1996 - La struttura di potere che Hashimi ha delineato avrebbe somiglianze con quella con cui i talebani guidarono l'Afghanistan dal 1996 al 2001. Quindi, il leader supremo mullah Omar (fondatore del movimento) nell'ombra, e la gestione quotidiana del Paese ad un consiglio di governo. Akhundzada nel nuovo schema avrebbe un ruolo al di sopra del capo del consiglio, che sarebbe simile al presidente del Paese. Tra i leader che potrebbero comporre il direttivo ci sono Mawlavi Yaqoob, figlio del mullah Omar, Sirajuddin Haqqani, leader della potente rete Haqqani, e Abdul Ghani Baradar, che dirige l'ufficio politico dei talebani a Doha ed è uno dei membri fondatori del gruppo.
Ghani: "Costretto ad andarmene, false accuse sul denaro rubato" - L'ex presidente afghano Ashraf Ghani ha detto, parlando dagli Emirati Arabi Uniti, che ha dovuto lasciare l'Afghanistan perché costretto dai suoi servizi di sicurezza, lasciando dietro di sé i suoi principali beni e "documenti riservati". L'ex capo di Stato ha affermato che dice il falso chi lo accusa di essere fuggito con "valigie di denaro", sottolineando che fa tutto parte di un piano per "diffamare la mia persona". Ha poi ribadito che ha dovuto lasciare il Paese perché "se fossi rimasto, avrei assistito a spargimenti di sangue a Kabul".
Possibile rientro di Ghani in Afghanistan? - Ghani ha poi evocato un possibile ritorno in Afghanistan dopo la sua fuga con la conquista della capitale Kabul da parte dei talebani. "Attualmente mi trovo negli Emirati Arabi Uniti per evitare disastri. Sono in consultazione con altri fino a quando non potrò tornare in modo da poter continuare i miei sforzi per la giustizia per gli afghani", ha dichiarato in una trasmissione in diretta di Facebook.
Ue: su migranti dall'Afghanistan prepararsi a tutti gli scenari - L'instabilità in Afghanistan "rischia di portare a un aumento della pressione migratoria. Ci stiamo quindi preparando per tutti gli scenari". Così il commissario Ue, Ylva Johansson, nella sua dichiarazione alla riunione straordinaria dei ministri dell'Interno dell'Ue. "Non possiamo abbandonare le persone in pericolo immediato in Afghanistan. Dovremmo lavorare a stretto contatto con i Paesi della regione ed essere pronti a fornire loro l'assistenza umanitaria e allo sviluppo necessaria".
Console italiano a Kabul: "Ancora 20 connazionali in Afghanistan" - "Abbiamo evidenza di venti connazionali non solo a Kabul ma anche nelle altre province dell'Afghanistan". Lo ha detto il console italiano Tommaso Claudi, rimasto nella capitale afghana per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina e gestire tutte le operazioni di rientro in loco. "Il nostro obiettivo è mantenere il ponte aereo aperto", ha sottolineato ricordando che "in mattinata sono state messe in salvo attiviste dei diritti femminili e una parte consistente dei collaboratori dell'Ambasciata d'Italia a Kabul".
Il figlio di Massoud: "In Panjshir è la nata resistenza armata" - Intanto nella provincia afghana di Panjshir "ci sono combattenti pronti di nuovo contro i talebani. Abbiamo tante armi, che abbiamo immagazzinato negli anni sapendo che questo giorno poteva arrivare". E' quanto afferma il figlio del comandante Massoud, leggendario leader della lotta ai talebani, Ahmad, in uno scritto pubblicato dal Washington Post. "Abbiamo anche le armi di chi si è unito a noi nelle ultime 72 ore, e i soldati dell'esercito che hanno rifiutato di arrendersi".
Biden non esclude la presenza delle forze Usa anche dopo agosto - Le forze statunitensi potrebbero rimanere a Kabul oltre il 31 agosto per evacuare tutti i cittadini americani. Lo ha dichiarato il presidente Joe Biden, sottolineando che "non c'era modo di ritirare le truppe dall'Afghanistan senza che ne seguisse il caos. Era il prezzo da pagare".