Alcuni studi predicono che nel 2019 la domanda di diamanti supererà l'offerta e che i prezzi sono destinati a crescere di circa tre volte rispetto alle quotazioni attuali.
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Tra una quindicina d'anni le riserve di diamanti in Namibia finiranno e un colosso dell'estrazione sta progettando di spostare la loro ricerca nei fondali oceanici. Alcuni studi predicono che nel 2019 la domanda di diamanti supererà l'offerta e che i prezzi sono destinati a crescere di circa tre volte rispetto alle quotazioni attuali. Gli ambientalisti protestano per la distruzione dell'ecosistema marino.
Il calo estrattivo - Secondo i dati riportati da La Stampa, negli ultimi l'estrazione mondiale di diamanti da anni è in calo e si aggira intorno ai 144 milioni di carati. Numeri distanti dalla vetta di 177 milioni di carati raggiunta nel 2006. La Namibia è particolarmente colpita da questo calo e tra una quindicina d'anni potrebbe essere al capolinea.
Il colosso - La società sudafricana De Beers, controllata dal colosso londinese AngloAmerican, lavora spalla a spalla col governo in Namibia, Paese in cui detiene numerose concessioni minerarie. I dati sul possibile esaurimento in vista hanno spinto il direttore commerciale della Namdeb, posseduta a metà da De Beers e Stato, ad affermare "I diamanti marittimi sono il nostro futuro".
Le previsioni - Secondo la Namdeb, in futuro il 95% dei diamanti sarà estratto dal fondo degli oceani e, secondo il Dipartimento di Scienze Biologiche di Città del Capo, a causa della qualità più elevata il prezzo dovrebbe aumentare da 187 a 528 dollari per carato.
Un settore in espansione - Lo scorso annoi le società di estrazione mineraria sottomarina hanno fatturato oltre 600 milioni di dollari e secondo la società di consulenza Bain&Company nel 2019 la domanda di diamanti supererà l’offerta.
Critiche ambientaliste - Le associazioni degli ambientalisti sono sul piede di guerra per i danni che le trivellazioni provocherebbero a fauna e flora sottomarine, mentre dalla Be Beers è messo in luce l'aumento occupazionale.