L'uomo, arrestato a giugno, aveva iniziato un lungo sciopero della fame come gesto di protesta contro la pena
Mohamed Tamalt, giornalista e blogger algerino-britannico, è morto dopo tre mesi di sciopero della fame intrapreso come protesta per la condanna a due anni di prigione per aver pubblicato degli articoli su Facebook e sul suo blog, ritenuti offensivi per il presidente algerino. Il servizio carcerario algerino ha riferito in una nota che Tamalt è morto in seguito a un'infezione a un polmone per cui era in cura dal 4 dicembre.
"Posso confermare la morte del giornalista Mohamed Tamalt nell'ospedale di Bab el-Oued dopo uno sciopero della fame di tre mesi e tre mesi di coma", ha spiegato il suo avvocato Amine Sidhoum su Facebook.
L'uomo aveva iniziato lo sciopero della fame dopo il suo arresto ad Algeri vicino alla casa dei genitori, lo scorso 27 giugno. Il 42enne blogger e giornalista freelance che gestiva un sito web da Londra dove viveva, era stato accusato di aver "offeso" il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika e di aver "diffamato un'autorità pubblica" in particolare con una poesia postata su Facebook. Un tribunale di Algeri lo aveva condannato a due anni di prigione l'11 luglio e multato per 1.800 dollari.
A nulla erano servite le proteste della Human Rights Watch (organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani) che aveva chiesto con forza la sua scarcerazione ad agosto quando le sue condizioni erano diventate critiche.