L'annuncio ufficiale dovrebbe arrivare in settimana: già nel 2011 era stato eliminato il divieto di arruolamento per i gay, e ora cadrà anche l'ultima barriera sessuale
Dopo l'apertura nei confronti dei gay, il Pentagono è pronto a far cadere il divieto che impedisce ai trans di prestare servizio militare, ultima barriera di tipo sessuale ancora presente. Per ora la decisione non è stata formalizzata, ma secondo l'agenzia di stampa Associated Press l'annuncio arriverà in settimana.
Il provvedimento non sarà comunque subito esecutivo: ci vorranno 6 mesi per le necessarie valutazioni anche di tipo medico, legale e amministrativo, e comunque per ora la decisione riguarda solo i transgender che già prestano servizio nelle Forze armate.
Secondo fonti del Pentagono, lo scopo è quello di impedire che i trans che già sono sotto le armi (sarebbero 15mila) siano costretti ad abbandonare la carriera militare. A quanto pare, nel prendere la decisione, i vertici militari hanno tenuto conto del successo registrato con l'eliminazione, nel 2011, del divieto che impediva ai gay di prestare servizio militare. E a giugno il ministro della Difesa Ash Carter aveva sottolineato che "vogliamo arrivare a un punto in cui nessuno presta servizio in silenzio e dove trattiamo tutti i nostri soldati, marinai, avieri e marine con la dignità e il rispetto che meritano".
Sempre a giugno, poi, il presidente Barack Obama, ha invitato alla Casa Bianca un aviere transgender, Logan Ireland, in occasione di un ricevimento per il Lgbt Pride. A sua volta l'aviere era accompagnato dalla fidanzata, Laila Villanueva, una donna transgender caporale dell'esercito. "Ribadisco la visione del presidente - aveva detto in quell'occasione il portavoce Josh Earnest - ed è anche quella condivisa dal ministro della Difesa, e cioè che gli americani che sono qualificati per servire nelle Forze Armate devono essere messi in condizioni di farlo e meritano di essere trattati con dignità e rispetto".
Un segnale che la decisione di ammettere i trans fosse vicina si è del resto avuta già all'inizio dell'anno, quando le forze armate hanno approvato la terapia ormonale per Bradley Edward Manning, il soldato talpa di Wikileaks ora diventato donna con il nome di Chelsea. Manning si trova attualmente in una prigione militare e resta un militare dell'esercito, mentre deve scontare una pena di 35 anni.