L'ambasciata cinese a Washington replica alle parole del segretario di Stato Mike Pompeo, il quale ha ricordato che gli Usa "onorano l'eroico movimento di protesta del popolo cinese"
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La Cina accusa gli Stati Uniti di attaccare i suoi sistemi e di infangare le sue politiche. Il riferimento è ai commenti del segretario di Stato americano, Mike Pompeo, giudicati carichi "di pregiudizio e di arroganza" in merito ai trent'anni della repressione della protesta degli studenti di piazza Tiananmen. Intanto le misure di sicurezza intorno alla piazza di Pechino sono state rafforzate ulteriormente.
Con "il pretesto dei diritti umani", Pompeo è intervenuto "grossolanamente negli affari interni della Cina", si legge in una nota dell'ambasciata cinese a Washington. "E' un affronto al popolo cinese e una grave violazione del diritto internazionale".
L'affondo di Pompeo: "Pechino faccia chiarezza su questo capitolo oscuro della storia" - Lunedì, alla vigilia del 30esimo anniversario della brutale soppressione delle proteste pacifiche di piazza Tienanmen, Pompeo aveva ricordato che gli Stati Uniti "onorano l'eroico movimento di protesta del popolo cinese", invitando il governo di Pechino "a rendere completamente e pubblicamente conto di quelli uccisi o scomparsi per dare conforto alle molte vittime di questo oscuro capitolo della storia". Dopo trent'anni, ha aggiunto il segretario di Stato, le speranze di una società più aperta e tollerante in Cina "sono svanite".
Pechino: "I diritti umani della Cina sono nel miglior periodo di sempre" - La dichiarazione cinese fa riferimento non alla repressione, ma "all'incidente politico della fine degli Anni Ottanta", rilevando che il governo e la gente cinesi hanno da molto tempo "raggiunto il verdetto" sui fatti accaduti. Non solo: "I diritti umani della Cina sono nel miglior periodo di sempre".
Mogherini: "In 30esimo anniversario Tienanmen, Cina rilasci attivisti" - Ricordando il 30esimo anniversario di Piazza Tienanmen Federica Mogerini, Alto rappresentante dell'Ue, ha sottolineato che l'Unione Europea si aspetta "che siano rispettate le garanzie legali e i diritti processuali dei detenuti in connessione con gli eventi del 1989, o con le attività correnti per commemorarlo. L'Unione europea si aspetta inoltre il rilascio immediato di difensori dei diritti umani e avvocati detenuti e condannati in relazione a questi eventi o con le loro attività che proteggono lo stato di diritto e la democrazia, tra cui Huang Qi, Gao Zhisheng, Ge Jueping, pastore Wang Yi, Xu Lin e Chen Jiahong".
Taiwan: "Pechino continua a coprire verità" - Anche la presidente di Taiwan ha parlato della repressione di 30 anni fa mettendo in contrasto il "modello democraticamente eletto" di Taipei e "il sistema autoritario comunista" della Cina. Su Facebook, Tsai ha accusato Pechino non solo di non voler riflettere "sull'errore di quell'anno", ma anche di continuare a coprire la verità dei fatti. "State assolutamente tranquilli, Taiwan aderirà certamente alla democrazia e alla libertà, a prescindere dalle minacce di infiltrazioni".