Nel 2015 Matìas Bocconi, tifoso del River Plate, esultò urlando per la vittoria della Copa Libertadores. Dal giorno dopo ha cominciato a tossire e dopo una visita ha scoperto di avere un tumore. Ora è guarito e ha raccontato la sua storia sul sito dei tifosi
Matìas Bocconi, tifoso del River Plate
Un gol ti salva la vita. È l'incredibile parabola di una storia che arriva dall'Argentina: cinque anni fa Matìas Bocconi, tifoso del River Plate, esultava all'impazzata per la vittoria dei suoi beniamini nella finale di Copa Libertadores, la nostra Champions. La mattina dopo spunta una tosse che non va via per un mese. Matìas decide allora di farsi visitare e arriva la diagnosi: tumore maligno. Dopo un anno di chemioterapia, oggi è guarito e ha ripercorso tutto sul sito dei tifosi del River.
Una notte salvavita - Matìas Bocconi potrà raccontare ai suoi nipoti che una notte del 2015 ha esultato per la vittoria della sua squadra del cuore ed è rinato una seconda volta: perché i gol del River Plate - e l'esultanza conseguente - gli hanno permesso di diagnosticare in tempo e guarire da un tumore che stava avanzando. Quella sera si giocava la finale di Copa Libertadores - la Coppa dei Campioni sudamericana - tra i biancorossi e i messicani del Tigre. Al secondo gol del River, l'esultanza sfrenata, con tanto di urlo.
Tosse continua - La mattina dopo, ripresosi dall'euforia, arriva una tosse continua, che non passa per un mese. L'esito dei controlli è impietoso: un tumore maligno in avanzamento. Per Matìas inizia una lunga battaglia, vinta dopo un anno di chemioterapia e l'"assist" fondamentale del River: una scoperta tardiva della malattia, infatti, avrebbe causato un esito ben diverso e oggi il tifoso non avrebbe potuto raccontare il lieto fine.