Mosca però replica: "La responsabilità è solo delle autorità italiane, che hanno sacrificato le reciproche relazioni "per partecipare a sterili e pericolose avventure anti-russe". Bosch: la nostra filiale ferma dal 2022
La Farnesina ha chiesto all'ambasciatore russo Paramonov di ritirare la misura del trasferimento temporaneo della filiale della multinazionale italiana Ariston a Gazprom, disposto dal Cremlino. Il segretario generale del ministero degli Esteri ha espresso al riguardo "il forte disappunto del governo italiano" sulla misura che riguarda Ariston Thermo Rus, in amministrazione temporanea a Gazprom. Ma il diplomatico ha difeso le decisioni di Mosca aggiungendo che "la responsabilità per le conseguenze negative delle relazioni commerciali ed economiche" tra i due Paesi "ricade interamente sulle autorità italiane". Anche Bosch è in un'analoga situazione: "Fermi dal 2022".
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L'ambasciatore russo Paramonov, scrive infatti l'ambasciata russa, ha fornito "spiegazioni esaurienti sulla legalità e fondatezza delle decisioni prese" e "ha ricordato agli interlocutori che Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle proficue e reciprocamente vantaggiose relazioni commerciali ed economiche con l'Italia". Perciò, conclude la missione diplomatica di Mosca, "la responsabilità per le conseguenze negative del loro deterioramento ricade interamente sulle autorità italiane che hanno sacrificato i reali interessi nazionali per partecipare a sterili e pericolose avventure anti-russe".
Anche la tedesca Bosch si è trovata in un'analoga situazione e il gruppo dice di essere in contatto con Gazprom Household Systems dopo che la gestione della filiale russa Bsh Hausgeraete Gmbh è stata trasferita all'azienda appartenente a Gazprom da un decreto di Putin. Lo ha detto un portavoce di Bosch spiegando: "Stiamo discutendo con l'amministratore Gazprom Household Systems, nominato con un'ordinanza". Ha poi aggiunto di non poter al momento fornire ulteriori informazioni sul dialogo con Gazprom. "La produzione nello stabilimento di elettrodomestici di San Pietroburgo è interrotta da marzo 2022. Da allora Bsh non importa più elettrodomestici e componenti in Russia".
Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha convocato per giovedì 2 maggio un "tavolo Russia" per proseguire il monitoraggio delle ultime decisioni assunte da Mosca sulle attività di aziende italiane in Russia. Al tavolo parteciperà il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia assieme a rappresentanti di Confindustria, del mondo imprenditoriale e delle associazioni, con i dirigenti dei ministeri coinvolti.