Commovente incontro con i due militari detenuti perché accusati di aver ucciso due pescatori locali. I due: "Sentiamo che l'Italia è con noi"
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I famigliari dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono arrivati nel carcere di Trivandrum dove hanno potuto abbracciare i loro cari in un contesto definito da un testimone oculare come "molto commovente". "Sono stati insieme, da soli - ha detto l'addetto militare italiano a New Delhi, Franco Favre - e ho visto due famiglie bellissine, della terra del Sud, forti e positive. Degnissime persone".
Assediati dai giornalisti i genitori di Girone, insieme a Vania Ardito Girone (moglie di Salvatore) e Maria Ferrara, Franca Latorre e Christian D'Addario, sono entrati nella prigione dove in una sala hanno trovato ad attenderli i loro cari.
I marò: "L'Italia è con noi"
Nel momento di abbracciare i parenti per la prima volta dopo il loro arresto a metà febbraio, Latorre e Girone hanno dichiarato di avvertire che "tutta l'Italia è con noi". Sentiamo, hanno aggiunto "una coesione generale attorno al nostro problema". "Sono forti, per indole, carattere; educazione; sentono l'abbraccio dell'Italia", ha commentato un testimone.
Terzi: "Giurisdizione nazionale"
"Nel Consiglio Nato-Russia ho ribadito il principio della giurisdizione nazionale sulle navi di bandiera nelle acque internazionali e sui militari 'organi dello Stato'". Lo ha riferito il ministro degli esteri Giulio Terzi a Bruxelles. "L'ho fatto alla presenza del collega russo a cui l'avevo già ribadito a Washington in occasione del G8". La lotta alla pirateria è un'area di cooperazione tra Nato e Russia e la questione è stata affrontata oggi nel Consiglio Nato-Russia a Bruxelles.
Nipote Latorre: "Stanno bene"
"Salvatore e Massimiliano sono felicissimi di averci riabbracciati. Stanno bene, in forma e sereni". Così Christian D'Addario, nipote di Massimiliano Latorre, dopo la visita nel carcere di Trivandrum. "Salvatore e Massimiliano hanno fiducia in quei piccoli passi che si stanno facendo per portarli a casa".