Dopo la strage

Siria, strage a Hula: 108 morti e 300 feritiDall'Onu condanna unanime a Damasco

Anche la Russia, inizialmente contraria ad incolpare le autorità siriane del massacro, alla fine firma il documento

28 Mag 2012 - 00:21
 © Ap/Lapresse

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Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu condanna "nei termini più forti possibili" la strage di Hula, dove sono stati uccisi 108 civili, tra cui almeno 35 bambini, e feriti 300, e accusa le autorità di averlo provocato con "bombardamenti da parte dell'artiglieria governativa". Il testo è stato firmato all'unanimità, anche dal principale alleato della Siria, la Russia, inizialmente contraria alla condanna di Damasco.

Il documento sottoscritto dai Quindici in particolare sostiene che gli attacchi "hanno coinvolto il bombardamento di una zona residenziale di Hula, da parte dell'artiglieria e dei carrarmati giovernativi". Il testo ribadisce la richiesta del ritiro delle armi pesanti dalle città siriane, come previsto dal piano di pace di Kofi Annan.

In un primo momento il rappresentante russo presso l'Onu, Igor Pankin, si era opposto ad una condanna delle autorità siriana sostenendo che andavano accertate le responsabilità dei fatti di Hula. Il generale Robert Mood, capo della missione Onu in Siria, aveva parlato di circostanze del massacro non sono chiare e di colpi di "schegge" di granata e di colpi d'arma da fuoco sparati a "bruciapelo" contro le vittime. Il presidente dell'Assemblea Generale dell'Onu, Nassir Abdulaziz al Nasser, era stato il primo a condannare nei termini più forti la mattanza, ma aveva lanciato un appello ad entrambe le parti in conflitto a proseguire col piano Annan.

Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, in serata si era recato a Mosca per convincere la Russia ad appoggiare un'azione internazionale contro Damasco. "Oggi c'è il pericolo di una guerra civile in Siria e questo non è nell'interesse della Russia", aveva detto. Al Palazzo di Vetro era anche circolata una bozza di risoluzione di condanna generica senza far riferimento alle autorità. Testo di cui alla fine non c'è stato bisogno perché Mosca si è convinta ad unirsi al movimento di rimprovero internazionale del regime siriano.

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