Con lei erano stati fermati il cameraman Fabio Tricarico, il giornalista Domenico Pecile (Messaggero Veneto) e il fotoreporter Stefano Cavicchi (Corriere della Sera)
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I quattro giornalisti italiani fermati a Cuba mentre erano impegnati in un reportage sull'omicidio di Lignano, sono tornati in libertà. L'udienza per l'inviata di Videonews, Ilaria Cavo, e altri tre colleghi, si è conclusa e i quattro sono stati scortati a L'Avana per essere espulsi dal Paese. Con la giornalista di Mediaset erano stati fermati l'operatore Fabio Tricarico, il cronista Domenico Pecile e il fotoreporter Stefano Cavicchi.
Ilaria Cavo: "Sono ore molto complicate"
La giornalista di Mediaset Ilaria Cavo ha confermato in diretta a Tgcom24 che i quattro sono arrivati a L'Avana, scortati da alcuni militari. "Stiamo tutti bene, sono state 24 ore molto complicate, ma siamo stati trattati in modo dignitoso", ha detto. "Ci hanno tolto i telefoni e tutto quello che avevamo, ci hanno ridato i nostri passaporti per poter rientrare in Italia, ma non ci è stato ancora formalizzato alcun provvedimento di esulsione".
L'inviata ha riferito di essere stata sottoposta a "interrogatori a ruota" dagli inquirenti. Confermato anche il sequestro del materiale raccolto dai giornalisti a Cuba, e in particolare dell'intervista a Reiver Laborde Rico, il fratello di Lisandra accusato con la giovane di aver ucciso i due coniugi Burgato a Lignano Sabbiadoro.
"Ci hanno consegnato un foglio- ha raccontato la Cavo a Tgcom24 - con cui dovremo ripresentarci all' ufficio immigrazione e ci hanno riconsegnato i passaporti e ci accompagneranno all'aeroporto lunedì o martedì, ma la scelta è partire appena possibile con i voli. L'espulsione non è formale ma è un invito a lasciare Paese. Stiamo tutti bene, siamo un po' provati da ore di continui interrogatori, da un viaggio lungo scortati da guardie del ministero interno".
"Siamo stati alloggiati in un hotel vicino a un centro di accoglienza. Ci hanno ridato i passaporti, e questo è stato un momento importante per dire che la vicenda si è conclusa", ha aggiunto l'inviata. "Non c'è stato nessun processo per direttissima siamo stati fermati per violazione delle norme sull'immigrazione", ha detto la Cavo spiegando che tutto il materiale del reportage è stato distrutto.
Pecile: "Sto bene, grazie a tutti"
Anche Domenico Pecile, il cronista del Messaggero Veneto, è riuscito a contattare telefonicamente la redazione del quotidiano di Udine rassicurando sulle sue condizioni. "Sto bene - ha detto Pecile -. Non ho subito violenze o costrizioni. Spero di rientrare presto. Grazie per l'affetto con il quale mi state seguendo".
Fermati mentre tornavano a L'Avana
Cavo, ha spiegato Claudio Brachino, direttore di Videonews, stava tornando a L'Avana, dopo aver realizzato una parte del reportage, quando è stata fermata a Camaguey dalle autorità.
Intervenuta l'ambasciata italana a Cuba
Prima che la situazione si sbloccasse, anche l'ambasciata italiana a Cuba aveva rassicurato. "Si è parlato di processo, in realtà è un procedimento amministrativo, non giudiziario. I giornalisti sono entrati con un visto per turismo ma stavano svolgendo attività giornalistica. La competenza è dell’ufficio di immigrazione della città di Camaguey che si trova a 600 km da l’Havana". Queste le parole del vice ambasciatore a Cuba Pietro De Martin a Tgcom24.
"La decisione spetta all’autorità migratoria. Considerando le diverse tipologie di visto, le autorità migratorie ritengono che ci debba essere una stretta correlazione tra il visto e l’attività effettivamente svolta. Si sono già verificati in passato episodi analoghi. Come ambasciata noi dal primo momento, non appena abbiamo ricevuto la notizia, ci siamo interessati subito per avere conferma della notizia, corroborata come violazione dello status migratorio".
"Hanno violato lo status migratorio"
Ai quattro cronisti italiani è stata contestata la "violazione dello status migratorio" e nei loro confronti si sta effettuando un "procedimento amministrativo più che di natura penale". Lo ha precisato il viceambasciatore d'Italia a Cuba, Pietro de Martin, intervistato da Tgcom24. "Se verrà confermata la violazione dello status migratorio la sanzione comminata sarà espulsione dal Paese e rimpatrio".
Cavicchi: "Hanno ripulito tutte le schede del girato"
"Siamo a Camaguey, un paese di 300mila abitanti nell'entroterra cubano" ha spiegato Cavicchi a Tgcom24. "Venerdì mattina - ha raccontato - sei uomini ci hanno sequestrato dalla casa di Reiver Laborde Rico", il giovane 24enne ritenuto complice dagli inquirenti italiani nel duplice omicidio di Lignano. "Hanno fatto irruzione nell'appartamento - ha spiegato - e hanno ripulito le schede del girato fatto dall'operatore di Ilaria Cavo".